capitolo 6

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"Che cazzo volete" urla Sami
Che sta succedendo?
"Abbiamo un mandato, dobbiamo perquisire la casa" dice una voce a me sconosciuta, entrano dalla porta sette agenti, che cazzo vogliono
"Non abbiamo fatto nulla cosa volete, uscite da questa casa subito!" Urla Zaccaria arrabbiatissimo
"Ripeto dobbiamo perquisire casa" ripete lo stesso agente di prima

Dopo venti minuti hanno già perquisito casa, forse è meglio dire distrutto, hanno smontato porte mobili di tutto.
Per nostra sfortuna hanno trovato una pistola con 6 proiettili e un fucile con il caricatore, hanno trovato dell'erba e un altra pistola.

"Muovetevi"
Prendono Sami, Zaccaria, Anas e Aziz
"Dove li portate?" Chiede arrabbiato Mattia
"Al Beccaria" dice un poliziotto
"Ma che cazzo vuol dire al Beccaria, prima dovrebbero andare davanti a un giudice, figli di puttana!"urla Amine
Non ci fanno nemmeno finire di parlare che escono di casa sbattendo la porta, si sentono le sirene delle macchine accendersi e poi allontanarsi.

È mattina, i ragazzi hanno chiamato i loro avvocati, domani andranno in tribunale a sentire cosa gli diranno.

Oggi cercheremo di andare a vedere i ragazzi in carcere, se gli tenessero dentro non so cosa farei, mi era già capitato di avere degli amici in carcere, quando stavo nelle Marche avevo Alessandro, il mio migliore amico, lui era stato affidato a una famiglia, non gli piaceva per niente questa cosa, non poteva fare nulla, così un giorno decise di scappare di casa, non aveva nulla se non dei vestiti e due spicci.
I suoi genitori erano dentro, non ha mai voluto dire il perché, era un tasto troppo dolente per lui. Un giorno, il primo luglio del 2017 lui fu arrestato, gli avevano trovato vari grammi, erba e una pistola con i propri colpi. Ero distrutta, e in questo preciso momento sembra di rivivere tutto.

Sami sta diventando troppo importante, lui è l'unico che sa veramente tutto di me, mi capisce al volo.
Amed viene verso di me mi abbraccia, per me lui è come se fosse il fratellino che non ho mai avuto, mi chiede consigli, pareri, parla con me di quello che fa a scuola, mi.piace davvero passare del.tempo con lui, è una spalla su cui puoi sfogarti e stare tranquilla che non RI giudicherà mai.

Sono le dieci del mattino, io oggi non dovevo andare a lavoro, quindi non si è posto nessun problema. Sono tornata a casa per cambiarmi, in questi mesi mi sono sistemata in tutti i sensi, economicamente ora stiamo davvero meglio e io ora posso permettermi i vestiti che tanto sognavo sin da piccola, ho sempre amato la Nike, volevo le felpe, le tute, le scarpe.
E ora posso dire che posso comprarle senza dipendere da nessuno!
Mi sono fatta una doccia velocissima, mi sono messa un leggings nero, una maglietta larga bianca con il piccolo logo nero della Nike e le Air Force one bianche, porto una felpa che ho rubato a Mattia non sia mai che inizi a piovere poiché oggi non è bellissimo il tempo, prendo il telefono e la piccola borsetta che ho comprato l'altro giorno da Bershka.

Siamo arrivati al Beccaria, i poliziotti stanno dicendo che non possiamo entrare, mi stanno facendo incazzare veramente tanto.

Dopo un bel po di tempo siamo riusciti ad entrare, vedo i miei quattro amici dietro un vetro

"Sti figli di puttana non ci facevano nemmeno entrare" dice scazzato Mattia
"Domani andiamo in tribunale, tireranno fuori qualche minchiata che non abbiamo fatto e ci chiudono dentro per due o tre mesi" dice Zaccaria
"È già tanto che non ci hanno portato in questura" dice Sami

"È finito il tempo delle visite, ora fuori" urla una guardia entrando nella sala insieme ad altri quattro agenti
"Ma se ci abbiamo parlato cinque minuti" dico io con la voce alta
"Ho detto fuori"urla di nuovo la guardia

Siamo stati costretti ad uscire, devo tornare a casa, devo aiutare mamma a fare la valigia, parte per tornare da nonna per una settimana, non la vede da tanto, quasi un anno.

"Ragazzi io vado a casa devo aiutare mamma a fare la valigia che domani mattina parte per andare da nonna" dico iniziando a salutarli con un bacio sulla guancia
"Ci vediamo domani dopo il tribunale" dice Mattia, annuisco e inizio a salire le scale.

Ho appena finito di aiutare mamma, ora è andata a cucinare, sto continuando a pensare a come farò se Sami restasse dentro per due o tre mesi.

la prima volta // sackyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora