WE'RE GONNA MAKE IT

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Verona!

La città dell'amore!

E infatti ero lì proprio con il mio ragazzo. Ma non in vacanza purtroppo, aveva una partita, e giocando nel Verona quella era casa.

Era inizio ottobre, e quella era già la terza partita che vedevo a Verona. Quella volta però io e Matteo avevamo deciso di passarci l'intero weekend approfittando del fatto che eravamo solo noi due.

Già, il "prendi due paghi uno" per quella volta non valeva, perché mio fratello aveva da fare quel sabato sera, quindi non era potuto venire a Verona con noi.

«Maledetto Giacomo e il suo compleanno!» aveva esclamato quando gli avevo detto della partita di Matteo in casa contro la Sampdoria.

«Cosa ha fatto Giacomo per meritarsi un insulto del genere?» avevo chiesto stranita.

«Sabato fa la festa di compleanno quindi non posso venire allo stadio» aveva risposto mio fratello scocciato.

Io aggrottai le sopracciglia.

Giacomo faceva la festa di compleanno?

E io non ero invitata?

«Lo sai che da quando ti sei messa con Matteo gli fa solo male vederti» mi rispose Filippo quando glielo chiesi «Gli sei sempre piaciuta, e anche se è troppo timido per fare il primo passo finché eri single aveva ancora speranze. Ora che non lo sei più è un uomo distrutto, quindi meno ti vede meglio sta» spiegò alzando le spalle con innocenza.

Io sospirai.

È vero, ho già detto che Giacomo aveva sempre avuto un debole per me, era palese, ma non si era mai fatto avanti, quindi non aveva diritto di essere arrabbiato se ora avevo un ragazzo. E comunque dopo la discussione di qualche sera prima non potevo di certo aspettarmi che mi invitasse alla sua festa.

«Non è arrabbiato, è solo un po' giù perché ora tu sei sistemata e felice e non è lui a essere la causa della tua felicità» mi corresse Filippo.

«Come parli forbito» lo presi in giro divertita.

«Il tuo ragazzo parla così e mi sta influenzando» si giustificò lui.

Io aggrottai le sopracciglia.

«Non dovrei essere io quella che viene influenzata dal mio ragazzo?» chiesi stranita.

Filippo mi fece una smorfia, prima di tornare nel suo mondo di musica e serie Tv.

E quindi, causa compleanno di Giacomo, quel weekend eravamo solo io e Matteo, cosa di cui non mi lamentavo affatto. Ero pronta a tifare il mio bellissimo ragazzo e passare un weekend tranquillo insieme. Weekend che però da certi punti di vista non sarebbe stato così positivo come speravo.

«Devo farti vedere una cosa prima di visitare di nuovo la città» mi disse Matteo quando arrivammo, prendendo la strada perpendicolare a quella che portava in centro. 

Guidò ancora per circa dieci minuti, prima di parcheggiare di fronte a un palazzo.

«Che cos'è questo posto?» chiesi confusa, quando mi portò su e mi fece entrare in un monolocale già arredato e provvisto di tutto.

«Il mio appartamento» rispose Matteo con un sorrisetto.

Io aggrottai le sopracciglia.

«Il tuo appartamento? Vuoi dire il nostro, per... per questo weekend» dissi confusa.

Matteo sospirò.

«Per questo weekend sarà nostro, però poi è dove vivrò io» precisò.

Io lo guardai ancora confusa.

I Girasoli Di Van Gogh //Matteo Pessina Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora