Sì, la sera della tanto temuta cena con i compagni di squadra di Matteo era arrivata, e sì, io avevo una paura folle.
«Sei bellissima» mi disse Matteo con un sorriso quando mi vide uscire dal bagno pronta per la serata.
Eravamo in un albergo che avevamo prenotato apposta per il weekend, così da essere già lì per la cena e poter stare fuori quanto volevamo.
«Non devi dirlo solo perché mi vedi nervosa» dissi io scuotendo la testa.
«Non l'ho fatto per quello, sei davvero bellissima» si difese lui, prima di lasciarmi un bacio a fior di labbra.
«E tu sei un ruffiano» dissi io.
A quel punto però feci un mezzo sorriso molto nervoso, prima di accettare la mano di Matteo e scendere in strada con lui.
Lo devo ammettere, ancora una volta grazie al consiglio di Francesca (ma c'era anche Beatrice questa volta, un'altra delle mie migliori amiche) ero riuscita a trovare l'outfit perfetto per la serata senza comprare nulla di nuovo ma che mi avrebbe comunque fatto fare una bella figura. Almeno esteticamente. E comunque un briciolo ero rincuorata dopo la prima amichevole di Matteo, perché quell'Anna che avevo conosciuto sembrava simpatica, ed essendo la ragazza di uno dei compagni di squadra di Matteo immaginavo ci sarebbe stata anche quella sera.
"Almeno avrò qualcuno con cui parlare!" pensai facendo un sospiro di sollievo.
Comunque, indossavo un semplice tubino nero un po' più lungo del ginocchio con uno spacco su un lato e i miei sandali neri preferiti. Francesca mi aveva consigliato di stare sul semplice per abbagliare tutti con la mia genuinità e non perché avevo un outfit stratosferico.
Matteo invece aveva giacca e pantaloni neri e una camicia bianca con qualche bottone lasciato aperto a far intravedere il petto.
Era davvero bello!
«Siamo una bella coppia» dissi passando davanti a una vetrina dove mi fermai per guardarci nel riflesso.
Matteo sorrise.
«Te ne sei accorta ora?» mi chiese divertito.
«No, ma vestiti bene facciamo sfigurare tutti quelli che ci passano accanto» risposi io tirandomela con un sorrisetto angelico.
Matteo fece una risatina, poi mi lasciò un bacio a fior di labbra e ricominciò a camminare verso il parcheggio dove aveva la macchina.
«Woah! Ci sono tantissime telecamere!» esclamai quando arrivammo sul luogo della cena.
Mi ero bloccata con gli occhi spalancati e quasi senza fiato, perché non avevo mai visto un posto così pieno di macchine fotografiche se non in televisione quando facevano vedere i red carpet delle star.
«Non posso camminare lì» dissi allarmata.
«Sì che puoi, Ceciu» mi assicurò Matteo «Basta che fai uno dei tuoi sorrisi e li incanterai tutti» aggiunse con un sorrisetto.
Io lo guardai ancora sconvolta.
«E se non riesco a sorridere?» chiesi impanicata.
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I Girasoli Di Van Gogh //Matteo Pessina
FanfictionAssurdo come un singolo sguardo possa cambiarti la vita. Assurdo come incontrare le iridi di uno sconosciuto ti possa far sentire quel tuffo al cuore che ti fa capire che forse così sconosciuto non è. Assurdo come, quando gli sguardi di due persone...