𝒔𝒆𝒗𝒆𝒏𝒕𝒆𝒆𝒏

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chapter 17: kid

La coppia continuò a bisticciare incosapevole di avere gli occhi di qualcuno puntati su di loro da diversi minuti.

Un uomo sul tetto di un grattacielo da quelle parti, abbassò il binocolo, distogliendolo dalle due figure impegnate a litigare sulla strada.

Un ghigno prese spazio sul suo viso, diede un' ultima occhiata prima di lasciare la terrazza e tornare nel suo appartamento, dove venne accolto da sua moglie con un verso disumano.

Hai fame, tesoro?

•••

Minho's pov

《Fanculo odio i bambini.》sbuffai.

《Puoi smetterla di ripeterlo?》

《Ci sta facendo perdere tempo, se gli serve il nostro aiuto che ci venga incontro invece di continuare a giocare a nascondino.》

Jisung roteó gli occhi.
《È un bambino, avrà probabilmente solo paura.》

《Che si pisci sotto se ha paura! Non è un problema mio, si sta facendo tardi, non ci conviene restare fuori.》

Jisung mi venne incontro, afferrandomi entrambe le mani, piantando il suo sguardo con il mio, che distolsi immediatamente.

Non ero capace di mantere un contatto visivo con lui, non sarei mai riuscito a resistergli e avrei ceduto a qualsiasi cosa mi avrebbe chiesto per colpa della sua tecnica degli "occhi da cucciolo indifeso".

《Proprio perchè si sta facendo tardi dobbiamo continuare a cercarlo e aiutarlo, faremo presto e troveremo Yoojung, te lo prometto.》poggió una delle sue mani sulla mia guancia accarezzandola per un momento con il pollice, facendo accellerare il mio battito cardiaco drasticamente.

Sentì le mie guance accaldarsi.

Sospirai.
《Muoviamoci.》gli strisi la mano prima di toglierla dal mio viso, e proseguire per la strada seguendo il pianto del bambino.

Continuammo a camminare, finchè passando vicino ad un cespuglio, sentì il pianto farsi più forte.
Feci cenno a Jisung di raggiungermi per poi scostare le frasche, rivelando la figura di un bambino con la testa china sulle ginocchia rannicchiate al suo petto.

Il suo corpo era scosso dai singhiozzi, e nonostante tutta questa situazione non mi andasse a genio, forse non sarei riuscito a fregarmene completamente.

《Ti sei perso?》Jisung gli chiese, facendo attenzione a mantere un tono liece e calmo.

Il bambino annuí, alzando leggermente la testa, ma non abbastanza per vedere il suo viso.

《I tuoi genitori che fine hanno fatto? Sono morti?》domandai, beccandomi uno schiaffetto da Jisung.

Mi allontanò un attimo, sotto il mio sguardo confuso.
《Cosa ho fatto ora!?》bisbigliai.

《Usa un po' di tatto! Non puoi chiedergli se sono morti così diretto, è solo un bambino!》mi rimproveró.

《Non sono morti. Stanno a casa. Ma mi sono persa e non so come tornarci...》il bimbo rispose, mostrando finalmente il viso.

~𝑺𝒘𝒆𝒆𝒕 𝑬𝒚𝒆𝒔~𝐌𝐢𝐧𝐬𝐮𝐧𝐠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora