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jisung scoppiò in lacrime nell'ascensore sorretto dall'infermiera, incapace di controllare i suoi sentimenti e per il fatto che non potesse essere con un amico che aveva bisogno di lui

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jisung scoppiò in lacrime nell'ascensore sorretto dall'infermiera, incapace di controllare i suoi sentimenti e per il fatto che non potesse essere con un amico che aveva bisogno di lui.

"lasciami andare, io devo vederlo!" urlò mentre l'infermiera lo teneva più stretto.

"mi dispiace, ma hai bisogno di restare nella tua stanza. non sei abbastanza stabile per vedere qualcuno." ribatté in modo molto calmo l'infermiera mentre lo faceva uscire dall'ascensore.

"lei non capisce! lui era il mio migliore amico e ora mi odia e non posso nemmeno dirgli perché me ne sono andato. se ne vanno tutti e lui è solo." jisung urlò, la sua voce echeggiò sui muri del corridoio.

l'infermiera portò jisung nella sua stanza, lo fece sedere e corse fuori da essa per poi chiuderla a chiave, lasciando il ragazzo a singhiozzare. poco dopo il suo respiro tornò normale e smise di piangere. l'infermiera tornò con una cartella in mano.

"il nome del ragazzo," sussurrò cercando di trattenere la voce 

"minho. lee minho."

"data di nascita?"

"venticinque ottobre"

"perché è qui?"

"questo non dovrei chiederlo io? me ne andai prima che lui arrivasse qui. quando è arrivato? da quanto è qui? possiamo diventare compagni di stanza?" chiese rapidamente.

"mmh, non sono sicura di poter accontentare tutte le tue domande ma credo che tu conosca davvero questo ragazzo. vedrò se potrai visitarlo sotto supervisione" contrattò l'infermiera.

jisung non rispose, puntò invece le sue speranze sul rivedere l'amico che aveva lasciato.

acquainted | minsung [tradotta]#wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora