Siamo appena rientrati in albergo e l'unica cosa che voglio è buttarmi sul letto e dormire per sempre.
Esco barcollante dall'ascensore e rischio di cadere a causa dei miei tacchi alti, così me li tolgo già in corridoio senza curarmi di chi potrebbe vedermi.
"Che svergognata"
Dice Calum ironico mentre provo a soffocare un rumoroso sbadiglio.
"Prova tu a stare con queste trappole infernali per ore e ore"
Ribatto arrivando davanti alla porta della nostra stanza mentre cerco, nella mia piccolissima borsetta, il cartellino che ci lascerà entrare.
Finalmente lo trovo e lo posiziono davanti alla piccola lucina rossa che scannerizza il codice per poi sbloccare la serratura.
Sono così stanca che più che abbassare la maniglia mi ci aggrappo e per poco non la rompo.
"Non rirdere di me, Calum! Dopotutto sono in piedi da stamattina presto"
Protesto quando lui scoppia a ridere per la mia goffaggine.
"Ti ricordo che oggi pomeriggio abbiamo dormito.. E comunque anche io sono sveglio da stamattina però riesco ancora a reggermi in piedi"
Ribatte divertito guadagnandosi un'occhiataccia da parte mia.
"Faccio finta di non averti sentito"
Affermo dileguandomi in bagno per potermi mettere qualcosa di più comodo.
Mi tolgo il vestito e lo ripiego alla meglio, per poi infilarmi dentro la piccola doccia che è già annebbiata dal vapore dell'acqua calda.
Rilasso i muscoli mentre mi insapono per bene e, quando decido che ho consumato abbastanza acqua, esco tutta infreddolita in cerca di un accappatoio.
Lo trovo a qualche metro da me e, dopo aver gocciolato acqua su metà del pavimento, finalmente riesco a prenderlo.
Me lo avvolgo intorno ben stretto ma mi accorgo di non aver tirato fuori né l'intimo né il pigiama dalla valigia.
Mi colpisco la fronte con una mano per la mia solita sbadataggine e faccio l'unica cosa che posso effettivamente fare.
"Calum.."
Chiamo piano per non svegliare la gente che dorme nelle camere di fianco.
"Dimmi"
Sussurra lui in risposta.
"Ho bisogno che tu mi porti delle mutande, un reggiseno e un pigiama"
"Cosa!?"
"Ho detto che-"
"So cos'hai detto ma intendevo, sul serio devo farlo?! Insomma perché non esci tu?"
"Perché gocciolerei acqua ovunque e, certo che devi farlo! Non vorrai che io esca nuda"
Borbotto leggermente imbarazzata dalla situazione.
"Oh nonono ora te li porto subito"
Ridacchio per il suo tono spaventato e controllo di avere l'asciugamano ben legato attorno al corpo.
"Eccomi"
La sua voce ora è vicina.
Mi faccio coraggio e apro di pochissimo la porta.
Afferro i miei indumenti e lo ringrazio sbrigativa per poi richiudere in fretta.
Sospiro, ora molto più tranquilla, e inizio a vestirmi.