Capitolo 12

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Oggi mi sono svegliata parecchio tardi sono le tre del pomeriggio, e la prima cosa che faccio é quella di accendere il telefono per controllare le notifiche, a quanto pare sta sera le altre hanno organizzato un'uscita
S: Ci sono anche io sta sera.
Perché no, tanto non esco quasi mai ed a casa non c'è niente da fare.
V: passo a prenderti alle sei, devo andare da una parte prima.
Mia arriva questo messaggio da Vera in chat privata, dove dovrà andare?
S: Ok, a più tardi.
Decido di non perdere tempo e di iniziare subito a prepararmi, faccio una doccia che dura circa un'ora e quando esco dalla doccia mio padre bussa alla porta del bagno.
"Oggi ho una riunione con i ragazzi, tu vuoi venire?"
"No, però volevo chiederti se posso uscire"
"Si certo ma se fai tardi avvisami"
"Vabbene" Esco dal bagno e corro in camera sono già le quatro e venti ed io devo ancora scegliere che mettere, apro l'armadio dove ovviamente non trovo mai nulla che mi piaccia.
Oggi opterò per una gonna ansi che il solito vestito a tubino, metto una gonna nera ed una maglia rosa in pizzo che devo ammettere mi piace particolarmente anche se non l'ho mai messa, finisco di vestirmi mettendo un paio di tacchi, e passo ai capelli, dato che ho perso poco tempo per scegliere i vestiti e mi rimane ancora molto tempo decido di fare i boccoli.

Vera suona alle porta ed io sono già pronta, non succede mai, apro la porta saluto Vera con un bacio sulla guancia e mi dirigo in macchina insieme a lei.
"Dove devi andare?"
"Devo vedere una persona"
"Vera"
"Che c'è?"
"Chi devi incontrare?"
"Nessuno di importante tranquilla, devo solo parlare con una persona"
"Vera non sarà mica Davide?" Dopo aver detto quel nome Vera smette di parlare, li capito tutto, sta per incontrare Davide, non ci credo, dopo tutto il male che le ha fatto e dopo tutto il tempo che ci ha messo per superarlo non riesco a credere che stia tornando da lui, aveva anche detto che non ci sarebbe stata una terza volte, si, ero sicura che la terza volta ci sarebbe stata ma non pensavo così velocemente.
"Dobbiamo solo parlare, nulla di che tranquilla"
"Vedremo"

Arriviamo sotto casa di Davide dove lui ci sta già aspettando, se ci teneva così tanto a vederla, dopo tutto quello che le ha fatto potrebbe come minimo andare lui sotto casa di Vera.
Vera scende dalla macchina ed io resto in macchina ad aspettarla, i due si allontanano ed io non riesco a capire nulla di quello che si dicono, capirò tutto quando Vera entrerà in macchina, se mi racconterà tutto sarà ovviamente andata bene, se non dirà nulla sarà andata male, voglio bene a Vera, ma in questo momento spero vivamente che vada male, non voglio che soffra ancora per lui.

Vera entra in macchina non mi degna neanche di una sguardo, capisco subito che é andata male.
"Vuoi parlarne?"
"No, andiamo dalle altre, é tardi"
"Come vuoi"
"Non raccontare alle altre di questa cosa va bene?"
"Tranquilla non dirò nulla" Si vede subito che c'è rimasta male, ma é meglio così, stara male ora per qualche giorno ma non si illuderà che ci potrà essere ancora qualcosa tra loro e non stata peggio più avanti.

Arriviamo al bar, sono la sette e mezza parliamo e scherziamo, Vera, mi sembra parecchio tranquilla, ovviamente dopo circa venti minuti cominciamo a bere e so già che non andrà per nulla bene, io so regolarmi in genere, ma le altre... Bhe su loro non posso dire lo stesso.
Va tutto abbastanza bene fin quando, tra la folla non noto Nicolò, con mia grande sorpresa non é solo, ma con una ragazza, d'improvviso sento come un vuoto, una brutta sensazione mi invade il petto e le lacrime mi invadono gli occhi.
"Ragazze devo andare un attimo in bagno" Mi allontano dalle altre e scoppio subito a piangere, in bagno non c'è nessuno, mi chiudo in uno dei bagni ed i miei singhiozzi cominciano a farsi sempre più forti.
Come, come ho fatto a credere che potesse nascere qualcosa tra noi due, come ho fatto a credere che lui potesse anche solo minimamente interessarsi a me, come ho fatto ad essere così ingenua da non capire subito il suo gioco.

Sono passati ormai venti minuti, non voglio uscire dal bagno non voglio tornare di là, voglio solo andare a casa e smettere di pensare.
Mi asciugo le lacrime e decido di tornare di là, non voglio stare con nessuno ma se restassi ancora in bagno le altre si imsospettirebbero troppo ed io non voglio rovinare loro la serata.
"Sara tu vuoi altro da bere?"
"Si" Non mi interessa nulla, in questo momento voglio soltanto sprofondare, comincio a bere fino a non capire più nulla, la testa comincia a girare sempre di più ed io non riesco quasi a stare impiedi.
"Ragazze io vado un attimo fuori"
Non si sono accorte di nulla, ed é meglio così.
Mentre cammino urto diverse persone tra cui Nicolò che si accorge di me.
"Stai bene?"
"Si"
"Non mi sembra"
"Sto bene"
"Sicura?"
"Si"
"vuoi che ti porti a casa?"
"No, resta qui con quella tipa tranquillo" Ricomincio a camminare verso l'uscita, che cosa ho appena detto, una vota fuori mi accorgo di avere Nicolò dietro che mi segue, in questo momento non voglio vederlo.
"Quanto hai bevuto?"
"Non ti interessa" Mi blocca afferrandomi un braccio e facendomi sedere su una panchina, nessuno dei due parla quindi, l'alcol decide che é arrivato il suo turno.
"Perché non torni con la tua amica?"
"Quale amica?"
"Quella con cui eri fino a cinque minuti fa"
"Intendi mia sorella?" Oh cazzo.
"Sei gelosa?" Decido di non rispondere e sta volta neanche l'alcol lo fa,non riesco a credere di essermi ridotta così per sua sorella.
"Io torno dentro"
"No, non torni da nessuna parte" Si piazza davanti a me e mi fa risiedere, sono parecchio in imbarazzo in questo momento vorrei solo scomparire.
"Ti porto a casa?"
"No, se torno così mio padre mi ammazza"
"Non puoi stare qui in queste condizioni"
"Ma non posso andare a casa in queste condizioni"
"Vieni"
"Dove?"
"Ti porto a casa mia, manda un messaggio a tuo padre e digli che dormi de qualche tua amica"
"Non esiste"
"Non ti lascio qui così"
"Non puoi lasciare tua sorella sola"
"È col suo ragazzo" Sta sera il mondo mi sta chiaramente dicendo che mi odia.
Mi sdraio sulla panchina, devo trovare un modo per farlo andare via.
"Oh signore" Mi prende in braccio comincia a camminare verso la macchina.
"Fammi scendere"
"Verrai da sola fino alla macchina?"
"Si si, vabbene ma fammi scendere" Mi fa scendere e la mia testa ricomincia a girare così forte da perdere quasi l'equilibrio.
"Attenta" Mi prende il braccio evitando di farmi cadere.
"Grazie"
Arrivati in macchina mi apre la portiera e mi allaccia la cintura, poi sale anche lui e comincia a guidare.
"Manda messaggio a Martina Sorella. Io sto tornando a casa non mi sento molto bene. Invia" La macchina manda un messaggio a sua Sorella.
"Anche io voglio una macchina così" Dopo sta sera non toccherò più alcol in vita mia, giuro.
Arriviamo a casa sua e sta quando mi prende in braccio non oppongo resistenza, non capisco più nulla e se camminassi probabilmente finirei a terra, apre la porta e mi porta in una camera da letto.
"Che carina questa camera, mi piace molto" Comincia a ridere.
"Che c'è"
"No nulla" so che in realtà sta ridendo per me.
"Adesso dammi il telefono e dimmi la password"
"Come si dice?"
"Perfavore"
"Tieni la password é venti dodici trentasei" prende il telefono e manda un messaggio a mio padre avvisandolo che avrei dormito da Vera, poi manda un messaggio vocale a Vera.
"Ciao sono Nicolò, Sara é con me e suo padre pensa che lei dorma da te, se dovesse chiederti reggi il gioco, Sara sta troppo male per restare al bar"
Arrivano subito sia la risposta di mio padre sia quella di Vera.
"Devi cambiarti"
"Non mi va"
"Non puoi dormire così"
"Non ho il pigiama" Apre un cassetto e mi tira una sua maglia.
"Ed il sotto?" Apre un altro cassetto e mi da un sotto tuta.
"Esci devo cambiarmi" Esce dalla stanza ed io mi cambio, passano pochi secondi e poi realizzo, sono nella fottuta casa di Nicolò e sono nella sua cazzo di stanza.
"Hai finito?"
"Si" Entra in camera e prende un cuscino.
"Dove vai?"
"In salotto"
"Perché?"
"Perché qui devi dormire tu"
"Vado io in salotto" Mi alzo e per poco non cado
"Resta qui"
"No"
"Il salotto é al piano di sotto non voglio che ti rompa qualcosa cadendo dalle scale"
"Ma non voglio farti dormire sul divano"
"Tranquilla ora dormi" Apre la porta ed io, o meglio l'alcol, non ancora convinto della decisione di Nicolò, decide di farmi attaccare a lui abracciandolo.
"Che cazzo fai"
"Non andare a dormire in salone"
"Vuoi che resti qui?"
"Si"
"Ma dovrei dormire con te"
"Allora fai andare me in salone"
"No"
"Allora resta qui"  mi metto a letto e lui mi segue, mi addormento subito e non riesco a capire se alla fine si sia addormentato accanto a me oppure sia andato in salotto.

Ho bisogno di te... //Nicolò Barella Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora