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Quando Newt se ne andò, mi abbandonai alla consapevolezza del dolore che stessi provando, e lo assaporai.

Mi sdraiai sulla ruvida e fredda superficie del legno e mi liberai da ogni peso, piangendo.
Mi assopii così, con ancora le lacrime sul viso e lui nei miei pensieri.

La mattina seguente fui svegliata dalla leggera brezza che segnasse l'inizio della giornata, il sole sembrava aver perso il suo luminoso colore, e nonostante mi trovassi in alto riuscii a sentire le voci confuse dei ragazzi.

Appena aprii gli occhi mi balenò in testa Newt ed i suoi occhi color nocciola, il fatto che avrei dovuto vederlo e parlarci nonostante non volessi farlo mi perforava il cuore.

Mi sedetti e guardai la radura, che si rivelò silenziosa nonostante tutti i ragazzi fossero già al lavoro, la brina del mattino si posava sulle cose rendendole immediatamente più belle e per un attimo sentii attorno a me una sconosciuta sensazione di sollievo.

Per un momento sembrò tutto perfetto, c'ero solo io con me stessa e nulla avrebbe potuto farmi male, finché un rumore assordante non risuonò per la radura.

Era un rumore che tutti ricordavano bene, il primo suono che si sentiva prima di arrivare lì, il suono della scatola.
Scesi le scale il più velocemente possibile cercando di non cadere e raggiunsi gli altri,  Newt mi si posizionò vicino.

Per quanto mi facesse male vederlo, averlo vicino mi salvava ogni volta, saperlo lì di fianco a me rendeva tutto più sopportabile.

"Che diavolo succede?" chiese Alby uscendo dal casolare
Una decina di braccia indicarono l'ascensore metallico che si fermava lentamente.
"Di nuovo? com'è possibile?" questa volta a parlare fu Newt, mi sforzai di non guardarlo.

In quell'esatto momento Thomas e Minho uscirono dal labirinto e quando furono avvertiti dell'arrivo della scatola si mostrarono spaventati ed incuriositi tanto quanto noi.
Minho raggiunse Alby mentre Thomas si mise vicino a me.

Tutta la radura si era riunita ad osservare le pesanti porte metalliche aprirsi e fu pervasa da un generale stupore quando si scoprì ciò che la scatola avesse portato.
Oltre le solite provviste al suo interno era presente una giovane ragazza, pallida come la luna e dai capelli corvini, priva di sensi.

"Da zero a due, questa è fortuna" disse uno dei ragazzi ed un altro ancora, indicando l'esile corpo aggiunse "che cos'ha in mano?"
A seguito dell'affermazione Gally scese nella scatola e tolse un pezzetto di carta dalla mano della ragazza, lo aprì e ne lesse il contenuto.

"L'uscita dal labirinto è la vostra unica salvezza, le provviste d'ora in poi non vi verranno più fornite.
  Prestate attenzione a chi date fiducia, e ricordate WICKED è buono"

Un silenzio assordante si impossessò della radura, sembrava quasi che ogni ragazzo aspettasse che qualcun altro parlasse per primo per poter dare il via alle supposizioni, e quell'arduo compito spettò a Thomas.

"Ma che diavolo significa?" esordì

Una voce, più grave e con delle venature di rabbia, rispose
"Non lo capisci pivello?" era Gally "è successo ciò che avevo previsto" allargò le braccia per poi lasciarle andare facendo sbattere le mani sulle cosce "lei è una di loro" disse indicandomi.

Da quell'affermazione scaturì un'agitazione generale tra i radurai, riuscivo a percepire il loro astio nei miei confronti, la loro rabbia acuta e pungente.

Stavo cercando le forze per ribattere, tenendo lo sguardo fisso sul corpo inerme della giovane, ma Minho con mia grande sorpresa venne in mio aiuto
"State zitti!" urlò il più forte possibile "Mary non è una di loro"
"Come lo sai?" chiese una voce tra i ragazzi
"Perché ho provato a conoscerla razza di idiota" sospirò osservando i radurai uno per uno "e lei non è una di loro non potrebbe mai esserlo. E sapete per quale altro motivo lo so?"
Era tornato il silenzio, ma nell'aria si carpiva la tensione di ognuno di noi.

"Illuminaci" sentenziò sarcasticamente Gally
Minho lo guardò storto e poi rivolse il suo sguardo verso di me, con una sconosciuta dolcezza negli occhi.
"Perché l'ho osservata" si diresse nella mia direzione, pensai volesse portarmi di fronte a tutti loro, ma appena mi fu vicino afferrò Newt.

Erano uno vicino all'altro e si mostravano al gruppo di ragazzi, Newt era confuso e incredulo, ma Minho non gli diede tempo di ribattere.
"Perché ho visto quanto sia innamorata di lui " pronunciò le ultime parole con un tono amichevole, nulla di lui voleva sembrare offensivo "l'ho vista piangere per lui, affrontare tutti voi stupidi ed entrare persino in un cavolo di labirinto mortale."

Guardai Newt e lui fece lo stesso.
Riuscii a vedere il dolore nei suoi occhi, ed il senso di colpa nel suo viso, avrei voluto rassicurarlo ma sarebbe stato tutto inutile.

Era vero, tutto ciò che avevo fatto era stato per lui, eppure lo avevo perso per sempre.

"Ecco perché non è una di loro" concluse Minho "perché non gli farebbe mai del male. E sono più che sicuro che non ne farebbe nemmeno a noi"

Il fatto che una persona diffidente come Minho ponesse piena fiducia in me mi commosse.
Per un istante sembrò esserci quiete, i ragazzi si erano tranquillizzati e nessuno sembrava intenzionato ad uccidermi, ma ci pensò Gally a spezzare quel flebile equilibrio.
"Secondo te è un motivo sufficiente? Non dimostra nulla"
Interruppi Minho che stava per ribattere e mi rivolsi verso il mio accusatore.

"Allora sentiamo" dissi con voce sicura "perché io dovrei essere una traditrice e lei no?" indicai la giovane ragazza e mi sentii immediatamente in colpa, nemmeno la conoscevo.
"Non l'ho mica negato. Per ora so per certo che tu lo sia."
Alzai gli occhi al cielo stremata da quella situazione, avvicinandomi a lui pregandolo di spiegarmi il motivo per cui ce l'avesse con me.

"Te lo ripeto" disse uscendo dalla scatola "da quando sei arrivata è successo di tutto."
"Ma come può essere colpa mia?"
"Questo non lo so" alzò le spalle "perché noi non ci ricordiamo nulla e tu invece ti ricordi tutto?"

Rimasi in silenzio pensando a ciò che solo pochi giorni prima mi avesse detto Thomas
- credono tu sia speciale -

Ma cosa avrei potuto dire a Gally? Cosa avrei potuto dire a tutti gli altri?

"Ovviamente non lo sai" disse ridendo ironicamente "tu vuoi davvero farmi credere che sei qui per amore? Mi credi stupido?"
Gli sorrisi falsamente
"Non penso ti convenga sapere la risposta all'ultima domanda"

Il ragazzo furioso si avvicinò bruscamente a me, non avevo mai visto così tanta rabbia in una sola persona, e quando mi fu pericolosamente vicino, Minho , Thomas e Newt fecero uno scatto in avanti pronti a difendermi.
Il viso di Gally assunse un espressione ferita, che cercò subito di mascherare con l'orgoglio.

"Bene" disse ad un certo punto "la situazione mi sembra chiara, così come la soluzione."
"Cosa proponi di fare?" domandò  Alby, che sembrava essere ormai totalmente dalla sua parte.

Gally alzò le spalle
"Si chiederà di scegliere" esclamò " o lei" disse indicandomi "o noi, e mi pare che alcuni abbiano già fatto la loro scelta" guardò i tre con uno sguardo acido e giudicante, e si avvicinò a Newt
"Anche tu" disse quasi sussurrando "anche tu preferisci lei?"

Newt mi guardò con la confusione negli occhi, il silenzio che seguì quella domanda fu per me già una risposta
"Newt.." dissi stupita e addolorata.
Vidi che stesse per ribattere ma non riuscii a trattenermi, continuai a guardarlo con gli occhi che facevano trapelare quanto mi avesse ferita, e dopo un pò mi voltai spintonando tutti gli altri ragazzi per fare in modo che mi facessero passare.

Salii di nuovo sulla piattaforma traballante chiedendomi se valesse la pena cercare una risposta a quelle domande

Avrei voluto solo dormire per zittire i brusii delle voci della radura, ma ciò che avrei dimenticato più volentieri era il silenzio assordante di Newt.

Quel silenzio che parlò più di mille parole.
Quel silenzio che spezzò il mio cuore di nuovo.
Sarebbe mai passata quella situazione?
Saremmo mai stati meglio?

Ti amerò sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora