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Ero sdraiata sulla superficie ruvida della piattaforma, continuando a fare supposizioni e cercando di rispondere alle mille domande che avessi in testa.


Il colore rosaceo del cielo mi avvertì dell'avvicinarsi dell'imbrunire, prima della radura guardare il cielo riusciva sempre a consolarmi, ma in quel momento era diverso.
Mi chiesi come noi persone, parti insignificanti dell'universo, potessimo soffrire in un modo così atroce. Mi sembrava impossibile.

La totale immersione nei miei pensieri venne disturbata solo pochi minuti dopo.
Sentii lo scricchiolio dei gradini di legno e capii che qualcuno mi stesse per raggiungere, pensai a Thomas o Minho, ma nessuno dei due si presentò.


"Ti dispiace se sto un po' qui?"
Era Newt.

Mi stupii leggermente, ma una parte di me sapeva che mi sarebbe venuto a cercare comunque. 

Annuii rimanendo ancora sdraiata.

Si sedette con le gambe a penzoloni, la mia nuca sfiorava leggermente la sua coscia e la sua mano era poggiata con il palmo a terra vicino al mio viso.
"Che fai?" chiese dopo vari minuti di silenzio
"Guardo il cielo"
Risposi in maniera fredda trattandolo come si meritava di essere trattato, per quanto non fossi sicura mi amasse non avrei mai pensato potesse scegliere Gally, in fin dei conti si era ricordato di noi.
Avrebbe dovuto contare qualcosa no?

"Possiamo parlare?" il suo tono di voce mi sciolse, ma ero stanca di mostrarmi fragile.
Alzai le spalle e lo guardai 

"lo stiamo già facendo"
"Voglio parlare di noi una volta per tutte"

Mi misi seduta velocemente, cercando di mostrarmi il più infastidita possibile, doveva sapere quanto mi avesse ferito .


"Di cosa vuoi parlare esattamente?" chiesi acida "di quello che sia successo nel casolare oppure di quando hai scelto di restare con Gally?"
Stava per rispondere ma lo interruppi
"Oh giusto, potremmo parlare anche del fatto che non mi ami" dissi allargando istintivamente le braccia.


Il ragazzo assunse un espressione colpevole, continuava ad osservare le proprie gambe che oscillavano nel vuoto, era diverso dal Newt prima della radura.

"Mi dispiace" disse con tono difficilmente udibile, sapevo fosse vero e sapevo si sentisse in colpa, ma ero stufa di subire ogni sua confusione.
"Sono stanca di tutto questo" ero seduta vicino a lui e lo guardavo "la mattina mi dici che siamo come prima e la sera mi vieni a dire che non mi ami. Un attimo sei dolce e attento e l'attimo dopo sembra quasi che mi odi, cosa dovrei fare?" gli sfiorai la mano "guardami. Io ti amo, non ho mai smesso di farlo, ma stare così mi fa troppo male. Non ti chiedo di amarmi a tua volta, non lo farei mai, ma cerca di metterti nei miei panni. Se dici di non amarmi allora ignorami, non parlarmi non cercarmi, fa come se non esistessi. Farà male all'inizio ma poi passerà."


Il ragazzo non rispondeva, sembrava assente e totalmente assorto nei suoi pensieri, gli poggiai una mano sulla spalla come se fossimo amici di lunga data.
"Newt.."
si voltò verso di me con le lacrime ad imperlargli le ciglia "non potrò mai far finta che tu non esista" rispose scuotendo la testa
"Perché no?" chiesi decisa
"Perché.." le parole gli si soffocarono in gola " lo sai perché"
Scossi la testa, stanca e stremata da quella conversazione che non avrebbe mai raggiunto una fine.

"Se non hai nemmeno la forza di dirlo forse non lo provi davvero"
Feci per alzarmi ma mi afferrò per un polso
"Aspetta ti prego" sospirò guardando a terra "aspetta.."
Mi chiesi cosa lo spaventasse tanto
"Il fatto è che.." continuò insicuro "io non sono sicuro di saperlo fare"
Lo guardai confusa e lui ricambiò lo sguardo
"Amare" disse cercando di chiarirmi la situazione "non sono sicuro di saper amare, non so se riuscirei a farti sentire come prima"

"Lo hai già fatto" risposi "più e più volte. Peccato che poi hai rovinato tutto."
Si grattò la testa imbarazzato
"Scusa" sospirò "non riesco a non stare con te quindi per quanto io provi ad allontanarmi finisco sempre con lo starti vicino"
Sorrisi.


"Quindi che si fa?"

"Ora siamo solo io e te, del resto non mi importa più nulla" 

"Sei sicuro? Non é che domani mattina cambierai di nuovo idea?"

Assunsi apposta un tono ironico per prenderlo in giro.
Ormai avevo ceduto di nuovo e lui lo sapeva.

Rise divertito imitando le parole che gli avessi detto poco prima e si buttò con prudenza su di me, mi teneva i polsi ancorati al pavimento e mi riempiva di baci sul collo per farmi il solletico, come aveva sempre fatto prima della radura.

Con tono allegro lo implorai di fermarsi
"Basta ti prego basta"

Nonostante avesse smesso di farmi il solletico rimanemmo nella stessa identica posizione, lo guardavo ammaliata, innamorata di come lo sfondo dal colore purpureo del cielo gli facesse risaltare i lineamenti.
In quel momento lo sguardo di Newt si trasformò, tornando quello di una volta.

Mi lasciai sprofondare nei suoi occhi sperando di aver ritrovato il mio posto sicuro una volta per tutte.

Newt mi sorrise dolcemente, e con il tono più gentile e sincero che avessi mai sentito aprii finalmente il suo cuore al mio.

"Ti amo Mary"

Ti amerò sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora