X (REVISIONATO)

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"E' bellissimo." Affermo guardando ammaliata la cascata davanti ai miei occhi. "L'ho scoperta mentre giocavo da queste parti da piccolo, era difficile da raggiungere quindi era un buon nascondiglio da mio padre." Afferma guardando la cascata, un po' mi sento dispiaciuta per lui, da quello che ha appena detto deduco che anche lui con suo padre non avesse un buon rapporto. "L'ho ucciso io sai?" Se ne esce dopo un breve secondo di silenzio. "Cosa?" Chiedo confusa. "Mio padre, nel 1864 un orfana chiese ospitalità in casa nostra e noi l'abbiamo accolta a braccia aperte, lei era una vampira, Katherine Pierce o meglio Katerina Petrova." Fa un piccolo sospiro e mi guarda. "Fuggiva ancora da Klaus, Damon sapeva del suo essere vampira, sinceramente non so come fece a scoprirlo probabilmente glielo disse lei." Guarda la cascata e poi torna a guardare me. "Lui voleva diventare un vampiro per stare con lei e così lei lo portava con se a caccia e lo addestrava per essere un vampiro, nel frattempo era innamorata di me ma stava sia con me che con Damon, io ero soggiogato e lei ci dava il suo sangue." Il suo sguardo torna sulla cascata ed io mi siedo su una pietra ascoltando la storia.  "Mio padre era sospettoso e un giorno mi fece ingerire della verbena ovviamente senza dirmelo, quando Katherine fece per nutrirsi di me la verbena la fece accasciare sul pavimento, entrò mio padre e la rese prigioniera, capendo che la colpa era mia corsi da Damon e andammo a liberarla solo che nostro padre ci sparò pensando che eravamo morti." Si siede vicino a me e continua a guardare la cascata. "In realtà lo pensammo anche noi, morimmo dissanguati ma ci risvegliammo la mattina dopo, Damon non voleva diventare vampiro senza Katherine ma io avevo fame e mi nutrì, convinsi anche Damon a farlo e lui giurò di rendermi la vita un inferno." Sposta lo sguardo su di me. "La sera andai da mio padre, non volevo ucciderlo ma lui disse delle cose e io lo sbattei al muro, gli uscì del sangue e." Fa una breve pausa e sospira. "E a quel punto lo uccisi, certo lui non era il modello di padre perfetto anzi tutt'altro era un mostro, ci picchiava, picchiava mia madre." Poso una mano sulla sua e lo guardo negli occhi facendogli un leggero sorriso. 
"Non devi vergognarti di niente, sai quante volte volevo uccidere Klaus? Tantissime, se anche lui fosse possibile da uccidere lo avrei fatto secoli fa." Affermo accarezzandogli la mano.

"Posso chiederti come mai Klaus non ti ha cresciuta? Ceh capisco la paura della maledizione ma successivamente quando la maledizione era stata spezzata grazie al sacrificio di tua madre perché lui non si è preso cura di te?" Mi chiede guardandomi confuso, ma lui non sa che questa è la domanda che mi sono sempre posta anche io. "Non ne ho idea, mi ha portato in casa sua e poi mi ha lasciato crescere con zia Rebekah che mi ha fatto da madre, zio Elijah che mi ha fatto da padre e zio Kol che mi ha fatto da fratello maggiore, in fondo non avevamo molti anni di differenza." Affermo guardando la cascata. "Tieni molto a loro eh." Mi guarda sorridendo. "Loro sono la mia famiglia, lui per me non è niente, l'unica cosa che ci lega è il sangue ma ti giuro che lo ucciderei volentieri, lui, la sua esistenza, il fatto di essere sua figlia, mi ha rovinato la vita, non hai idea di quanti suoi nemici se la sono presa con me pensando di ferire lui senza sapere che a lui non importava niente di me." Stefan si alza e poi mi porge le mani sorridendo, probabilmente per cambiare discorso, le afferro sorridendo e lui mi aiuta ad alzarmi. 

scendendo dalla pietra su cui stavo camminando prendo una leggera storta per via del tacco alto e finisco faccia a faccia con Stefan

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scendendo dalla pietra su cui stavo camminando prendo una leggera storta per via del tacco alto e finisco faccia a faccia con Stefan. "Stai bene?" Mi chiede prendendomi dai polsi per sorreggermi ed io annuisco. "Hai degli occhi meravigliosi." Sussurro posando le mani sulle sue guance, lo guardo un secondo negli occhi e poi guardo le sue labbra, faccio un respiro profondo e mi avvicino lentamente a lui. Mi accarezza il dorso della mano e le nostre labbra si uniscono in un bacio dolce e romantico.  

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