The Frist Daughter

XIV (REVISIONATO)

 *Pov's Stefan*

Mi guardo intorno cercando qualche possibile traccia di Selene. 
Il mio telefono inizia a squillare con la suoneria diversa per quando mi chiama Damon. "Dimmi." Continuo a camminare per la città alla ricerca di Selene mentre ascolto svogliato Damon. "Elena ha visto la piccola Mikaelson dirigersi nel bosco, quella famiglia è proprio strana sai?" Queste parole mi fanno alzare di scatto la testa. "Damon ti richiamo dopo." Riattacco la chiamata e infilo velocemente il telefono nella tasca posteriore dei Jeans.
Inizio a correre verso il bosco mentre la pioggia mi bagna il corpo fino al rendermi completamente bagnato. 
Arrivo nel bosco e mi guardo intorno, Selene è seduta su una roccia, l'acqua le scorre addosso,  i suoi capelli sono zuppi, il suo sguardo è perso, deluso, ferito. 

Mi avvicino lentamente a lei. "Ei." Sussurro guardandola dispiaciuto, alza lo sguardo verso di me e fa un piccolo sorriso. "Sto bene." Afferma guardandomi. "Non stai bene." 
"Sapevo qual era lo scopo di Klaus ma sentirselo dire fa male comunque." Fa spallucce guardandomi. 
"Vieni, ti ammalerai, hai anche delle parti umane, la febbre ti può prendere." Le porgo la mano aiutandola ad alzarsi dal masso su cui era seduta, i nostri volti si sfiorano leggermente, poso le mie mani sulle sue braccia e la guardo negli occhi. 

"Andiamo da me, così non devi vedere Klaus." Annuisce e mi guarda. "Ti darei la mia giacca ma è bagnata anche questa." Affermo e lei accenna una risata. 
Iniziamo a camminare verso casa mia. "Potrai rimanere qui finché vorrai." Le dico circondandole le spalle con il braccio destro.

*Pov's Selene*

Arriviamo davanti la casa di Stefan. "Vieni." Stefan apre la porta di casa e mi fa segno d'entrare per prima. 
Entriamo in casa Salvatore e mi guardo intorno. "Vieni fiorellino, ti accompagno di sopra e poi scendo a prepararti qualcosa di caldo." Annuisco e lo guardo facendo un piccolo sorriso. "Ti ringrazio Stef." Sussurro, lui mi sorride e saliamo al piano di sopra. "Puoi farti una doccia." Si avvicina al suo armadio e prende una maglietta ed un paio di pantaloncini. "E puoi mettere questi, io ti aspetto di sotto, trovi tutto nella doccia, fai come se fosse casa tua." Annuisco grata e gli bacio la guancia, lui mi sorride e scende al piano di sotto. 
Entro nel bagno e chiudo la porta alle mie spalle, mi spoglio lentamente ed infilo tutti i vestiti nel lavandino riempiendolo con dell'acqua calda e del sapone per lavarli. 
Entro nella doccia e mi asciugo con un asciugamano che Stefan mi ha lasciato vicino ai vestiti.

Scendo al piano di sotto e mi guardo intorno, dalla cucina proviene della musichetta il che mi fa dirigere li, apro la porta e davanti mi ritrovo Damon davanti ai fornelli che tiene in mano una una bottiglia di bourbon e nell'altra mano tiene una spatola per girare i pancake. 

Torna un attimo serio e toglie i pancake dal fuoco posandoli sul piatto.

 Mi avvicino a loro giusto in tempo per vedere Damon creare una faccina su un pancake, mette due mirtilli in alto per fare due occhi, uno al centro più in basso per fare il naso e poi altri sette mirtilli per creare una bocca, in fine come tocco finale con la panna fa due strisce per ricreare due canini.

Faccio un piccolo applauso e lo guardo divertita. "Sei un ottimo ballerino caro Damon." Ridacchio e lui mi fa una riverenza sarcastica. "Vieni, mangia, ce ne sono anche per te." Annuisco e mi avvicino al tavolo guardando i pancake, prendo il coltello e la forchetta vicino a me e taglio il pancake, ne metto un pezzetto in bocca e guardo Damon stupita. "Wow, sono molto buoni, complimenti." Lui sorride fiero e io torno a mangiare. "Stefan mi ha detto che hai litigato con Klaus." Afferma e quasi mi strozzo con il pezzo di pancake. "Si beh se si può chiamare così." Damon mi mette davanti un bicchiere di latte e io gli rivolgo un piccolo sorriso per ringraziarlo. "Beh ammetto di non fidarmi di te, ma Stefan si fida ed io mi fido di lui, quindi rimani il tempo necessario." Lo guardo ed annuisco. "Ti ringrazio."