VIII (REVISIONATO)

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Il ballo finisce presto e lo passo tra i balli con Stefan, quelli con zio Kol e le risate con Hope, posso dire che questa è la giornata più bella negli ultimi cento anni, non mi aspettavo che Hope mi accettasse così presto nella sua vita e soprattutto non mi aspettavo che lo facesse così semplicemente, questa cosa mi ha sorpresa molto in realtà.

"Domani mattina ti va di uscire?" Mi chiede Stefan risvegliandomi dai miei pensieri. "Oh certo, al grill alle dieci?" Gli chiedo guardandolo sorridendo, lui annuisce e mi lascia un dolce bacio sulla guancia per poi sparire insieme al fratello e ai loro amici. 


***

La mattina dopo alle nove suona la sveglia, mi alzo dal letto e mi dirigo in bagno, mi lavo il viso e i denti e vado verso l'armadio, tiro fuori un paio di jeans neri strappati sulle ginocchia, un  body bianco con lo scollo a v molto profondo che fa vedere il tatuaggio in mezzo al seno, una rosa stretta intorno al del filo spinato l'ho fatto quando ero ancora umana e vivevo con Niklaus perché era così che mi sentivo una rosa rinchiusa in trappola e circondata dal filo spinato, scaccio il pensiero della mia vita da umana e infilo un paio di tacchi a spillo neri, rientro in bagno e mi trucco leggermente poi pettino i capelli e li raccolgo in una coda alta. 
Prendo la mia borsa ed esco dalla mia camera, scendo le scale, e  non incontro nessuno al piano di sotto, esco di casa senza dover dare spiegazioni a nessuno, raggiungo il grill e mi siedo ad un tavolo.

Accavallo le gambe e aspetto Stefan leggendo un libro che avevo nella borsa. 
Poco dopo qualcuno sposta la sedia davanti a me e si siede, alzo lo sguardo dal libro che avevo davanti e mi trovo Stefan che mi sorride. "Buongiorno, hai dormito bene?" Mi chiede ed io annuisco. "Abbastanza bene e tu?" Gli chiedo sorridendo. "Molto bene grazie, hai già ordinato?" Mi chiede ed io scuoto la testa. "No stavo aspettando te." Gli rispondo, lui mi rivolge un sorriso e alza la mano chiamando un cameriere. 

***

Quando finiamo di fare colazione ci alziamo e Stefan mi porge la mia borsa, gli sorrido e l'afferro. "La ringrazio signor Salvatore lei è molto gentile." Gli sorrido dandogli dandogli del lei come se fossimo in un'altra epoca, in fondo entrambi proveniamo da altre epoche in cui i signori e le signore si davano del lei. "Potrei chiederle di fare una passeggiata nei giardini della città?" Mi chiede ed io annuisco, Stefan mi porge la mano in modo da gentiluomo e io l'afferro sorridendo. 

Usciamo dal grill e passeggiamo per diverso tempo. "Come mai sei tornata a Mystic Falls?" Mi chiede dopo del tempo di silenzio straziante. "Per conoscere Hope." Affermo guardando davanti a me, prima che possa farmi una seconda domanda il mio cellulare squilla. "Perdonami devo rispondere." Prendo il telefono ma è un numero sconosciuto. "Pronto?" Chiedo rispondendo. "Sel dove sei?" Riconosco la voce di Hope anche se non riesco a caprie come abbia fatto ad avere il mio numero. "Hope? sono in giro per Mystic Falls, perché?" Le chiedo confusa. "Niente era per sapere."  Non mi da il tempo di rispondere che riattacca. "Scusami ma ora devo proprio andare, penso sia successo qualcosa." Mi scuso con Stefan realmente dispiaciuta. "Sta tranquilla non fa niente." Gli lascio un bacio sulla guancia e mi allontano, in poco tempo arrivo a villa Mikaelson ed apro la porta. 

"Adesso Basta Niklaus non puoi sempre ricattarci di chiuderci in una bara solo perché non ti va bene qualcosa." Zia Rebekah sembra molto arrabbiata anche se non ne capisco il perché.  "Rebekah non sfidarmi!" Le urla contro Klaus avvicinandosi pericolosamente a lei, alza la mano e le tira uno schiaffo in pieno volto, alzo la mano e lo sbatto lontano da lei facendogli colpire il muro. "Toccala di nuovo e ti strappo il cuore." Affermo guardandolo negli occhi con sfida. "Non provarci mai più!" Urla avvicinandosi a me. 

"Adsensu succlamatum esset mens.

Adsensu succlamatum esset mens.

Adsensu succlamatum esset mens." Pronuncio l'incantesimo e lui si accascia sul pavimento con le mani sulla testa, mi avvicino a lui e gli metto le dita sotto il mento alzandogli la testa per costringerlo a guardarmi. "Ricorda, tu sarai anche l'ibrido originale ma io sono la tribrida originale e sono molto più forte di te." Levo la mano da sotto il suo mento facendogli cadere la testa. 

The Frist DaughterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora