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La mattina dopo Lucius si sedette a tavola con aria pensierosa, Narcissa che sorseggiava il the in silenzio e Draco che li osservava.

In mano aveva una lettera con un sigillo chiaramente purosangue, mentre i suoi occhi
grigi correvano sul pezzo di carta con attenzione.

Non era una lettera del Ministero ne di qualche famiglia che avevano precedentemente incontrato, probabilmente riguardava quello di cui Sandrine gli aveva parlato la scorsa mattinata.

"Chi ti ha scritto caro?" il tono dolce di sua moglie interruppe quella corsa frenetica tra le righe.

"Ho trovato nel mio studio questa lettera di invito, sembra una risposta ma non ne sono sicuro, è scritta molto accuratamente" Un piccolo movimento del polso e l'oggetto di tale interesse fu visibile al resto del tavolo.

Narcissa si sporse adorabilmente come una bimba curiosa e, suo marito sorrise un po' a questo. "Il nostro vecchio amico Lorenzo, da quanto..." poi la prese leggendola con attenzione.

Narcissa sbatte gli occhi sorpresa e confusa.

"che dice madre?" Draco si avvicinò curioso, lanciando un'occhiatina complice all'elfa dietro suo padre.

"Una delle sue solite battutine su "Lucius non ti fai mai sentire!" Narcissa guardò suo marito ridendo della sua stessa imitazioni e lui le sorrise dolcemente "e poi ha aggiunto che ci invita alla sua villa un giorno di questi, per uno dei suoi famosi pranzi"

Draco assottigliò lo sguardo chiaramente capendo ci fosse dell'altro in pentola ma, lasciò correre "Sembra un caro amico" sorrise infatti.

Suo padre parve cascarci e semplicemente gli rispose con "Lo è" con aria penseriosa.

"Ohw Draco la cucina di Lorenzo è così..." la donna chiuse gli occhi con volto sognante manipolando la conversazione verso un'altro punto di conversazione "È italiano per cui tutto ciò che esce dalle sue pentole è pura arte. Com'è si dice da loro? Un nome una garanzia. Dobbiamo andarci ti prego Luuuc"

L'uomo sorrise annuendo "potremmo chiedere per sua figlia... così Draco non si sentirebbe solo" il suo sguardo si spostò un attimo su suo figlio prima di tornare sulla lettera. "Draco te la senteresti di conoscere la figlia di Lorenzo?"

"i-io si certo"

"Splendido! Vedrai ti piacerà, è una fanciulla incantevole, dovrei averla incontrata quattro anni fa, aveva una bellezza mozzafiato per essere una bambina di undici anni"

"inoltre la sua famiglia ha un rango storico nei purosangue, imparentarsi con loro vorrebbe dare un salto enorme agli affari"

"madre, padre ho capito. Sarò gentile ed educato e cercherò di piacerle ora posso per grazia finire di mangiare?"

I due annuirono con un sorriso e suo padre si ritirò velocemente nel suo studio.

~

"Okay questa ti piace? è un tait nero in ricami argento, dovrebbe ammaliarla bene"

Un'altro abito fu cacciato dall'armadio e posto in aria con tutti gli altri per essere valutato meglio. Finora per la stanza si vedevano solo colori scuri e opachi, eleganti certo ma, più adatti a un funerale che a un primo appuntamento.

L'elfo infatti storse il naso "Signorino, Sandrine si è fatta passare alcune informazioni per il signorino ed è risultato che alla signorina piacciano colori sobri ed eleganti ma non così... freddi"

Draco sospirò stanco "Merlino... e se andassi col frac?"

"il cosa signore?"

Un abito fu tirato fuori dal grande armadio mentre il ragazzo alzava gli occhi al cielo. Un raffinatissimo completo in grigio oslo venne posato dolcemente sul letto.

"allora?"

"accecante"

"si lo so, lo metto solo per i matrimoni ma non ho alternative" sbuffò.

"perché no, prova qualcosa di semplice?"

"tipo cosa? se stai suggerendo uno smoking no"

"veramente io pensavo a" l'elfo schioccò le dita con un sorrisetto "qualcosa più da lei"

Draco si lisciò il mento pensandoci: una camicia in lino beige e dei pantaloni neri con cintura.

Non era esattamente ciò che metteva di solito per incontrare altre famiglie ma i materiali estivi e costosi lasciavano comunque intendere.

Inoltre questi erano italiani no?

"ok va bene, questo può andare" annuì poi un colpo di bacchetta e fu pronto. Si riguardò allo specchio, non era quello che di solito metteva ma faceva comunque il suo effetto e il tutto fasciava perfettamente i suoi muscoli sviluppati dal Quidditch.

"signorino ora-"

"si giusto giusto, cavolo sono in ritardo, mio padre mi ucciderà" prese velocemente il suo anello e corse giù per le scale, fino al camino.

Come aveva immaginato c'era Lucius, con in mano l'orologio da taschino d'orato in fili argento mentre il suo bastone sbatteva nervosamente sul pavimento e, sua madre che aveva in mano un bouquet di fiori che ogni tanto punzecchiava qua e là alla ricerca di imperfezioni, sembrava di buon umore, nonostante la punta del suo tacco sbattesse spazientita.

"Oh finalmente sei arrivato!" disse Lucius quando alzò lo sguardo, squadrandolo.

Narcissa sorrise "stai veramente bene Draco ma ora caro, siamo in ritardo di un bel po' perciò"

"-si scusatemi io"

Lucius alzò una mano afferrando la polvere in una tasca "non importa" poi la lancio nel caminetto e in un attimo furono avvolti dal fuoco acceso.












E da qui signor*
Tutto ebbe inizio

alla prossima, xoxo me.

𝖇𝖊𝖙𝖗𝖔𝖙𝖍𝖊𝖉Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora