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Fianchi morbidi, sedere sodo, cosce toniche, era quello che sentivano le mani del giovane vagando sul corpo della ragazza. Lei era rigida tra le sue braccia, le sue labbra aperte per lo shock e le mani strette al petto. Non aveva mai baciato in vita sua -o questo era quello che lui pensava- e Draco sarebbe stato felice di insegnarle.

Poi con una forza lo spinse via da se. Lui barcollò all'indietro e finì con la schiena a muro, quando alzò la testa si scansò appena in tempo prima che la mano raggiungesse la sua faccia.
"Ma cosa sei, scemo?" Cielo si allontanò da lui, il viso rosso sul quale alpeggiava un misto di rabbia e imbarazzo.

"Merlino era un bacio" sussurrò il giovane, controllando le mani strette a pugno nel caso di un secondo ceffone.

"Non parlarmi! Non solo ti comporti come-Come uno stronzo! ma mi chiudi anche in questo posto Suidicio, e mi baci?! Brutto idiota, se stai cercando di farti detestare ti avviso che sei a tanto così" lo guardò alzando la mano e avvicinando il pollice e l'indice "dal ritrovarti i miei mocassini neri sul tuo faccino"

Draco sorrise "stai parlando in italiano, lo sai?" rise "non ho capito un tubo ma lo so che ti è piaciuto il mio bacio"

"il bacio di un dissennatore..."

"Hey!"

"non lo fare mai più! Draco sono arrabbiata con te non è che solo perché mi metti le labbra sulla faccia è tutto risolto"

"Dovresti essere tu a scusarti"

"Cosa? ma che problemi hai?"

Draco ridacchiò "Lo sai che sei tutta rossa, sembri una ciliegina"

"lo trovi divertente per caso?" sbuffò.
Draco la guardò in silenzio poi, le afferrò il polso destro e se la trascinò addosso.
"Maddai non farla lunga" le afferrò anche i fianchi "hai avuto il tuo primo bacio con me, Draco Malfoy, tutte le ragazze della scuola vorrebbero essere te"

"Beh! io non sono tutte le ragazze della scuola, e tu non-" tossì prima di concludere la frase. sei il mio primo bacio, Stava per dire. Per fortuna non lo aveva detto e si era trattenuta in tempo. Ma Draco era uno stronzo egoista e non un cretino e ora aveva precisamente qualche secondo per inventarsi qualcosa o, se conosceva almeno un po' Draco ed era così, ci sarebbe stata una rissa oggi. Lo sguardo grigio si socchiuse infatti "Che cosa io non?" si avvicinò alla ragazza, strinse la presa sui fianchi, e i loro visi si avvicinarono.

Cielo cercò di allontanarsi e ricordare quello che gli diceva suo padre sulle conversazioni politiche, il problema era che suo padre non aveva un Draco alle sue cene politiche. Sguardo sicuro? sembrava complicato visto come la fissava in modo intimidatorio. Linguaggio del corpo? difficile visto quanto era vicino e come le teneva i fianchi. Tono fermo? Era sicura che se avesse aperto bocca la sua voce avrebbe tremolato e balbettato parole a caso.
"Tu...non... hai l'alito profumato!" -ecco appunto, parole a caso- e per reggere il gioco spinse via il ragazzo coprendosi la bocca "Volevo essere gentile e non dirtelo ma ti puzza veramente tanto l'alito..."

"Ah veramente?"

"Si"

"Che strano visto che ho masticato una mentina prima mentre camminavamo"

"..." la ragazza si guardò le scarpe con particolare interesse. Adesso ci voleva solo un miracolo per salvarla, o un'illuminazione geniale.

"C'è qualcosa che stai evitando di dirmi?" Draco le si avvicinò cercando di guardarla negli occhi.
"... io ho l'alito che puzza...?" Ridacchiò nervosa.

"Cielo" Draco improvvisamente le strinse il braccio e le sollevò il mento.
"Mhh..." La ragazza mugolò a disagio cercando di evadere la presa ferrea.

"Che c'è?"

"Niente"

"Bugiarda" poi come fosse niente -perché questo ragazzo è veramente pieno di problemi e bipolarità - Draco sorride calmo e usò un tono rilassato "non succede nulla se mi dici la verità" poi le scostò i capelli dal viso e lei sentì il suo respiro sul collo "al massimo ti metto sulle ginocchia e ti sculaccio" sussurrò al suo orecchio.
Quando si allontanò dal suo fianco vide Cielo guardarlo, mordendosi il labbro "Draco..."

"Si piccola?" La guardò con un misto di eccitazione e soddisfazione.

"ti piacciono i bambini?" Cielo continuò a guardarlo. C'erano molti vecchi amici di suo nonno che si accompagnavano con donne troppo giovani e di qualche anno più grandi di lei, altri persino, durante le feste, passavano il tempo a fissare i bambini con fare affamato. Quegli uomini l'avevano sempre terrorizzata e, se ne avesse dovuto sposare uno adesso, avrebbe sicuramente dato di matto.

"No! Merlino" Draco sospirò mettendosi una mano in fronte "Dobbiamo lavorarci..."

"continuo a non capire..."

Qualcuno bussò alla porta con forza, interrompendo la conversazione. "E che palle, dammi un secondo Blaise!"

"Hai detto a Blaise che siamo qui?"
"certo piccola perc-"

"Malfoy!" Una voce vecchia, scorbutica e graffiante tuonò "Malfoy quante volte ti ho detto di non portare le tue ragazze nel mio sgabuzzino! Come se non sapessi chi lascia i preservativi!" Il signor Gazza bussò con ancora più insistenza.

"oh cazzo..." Draco sussurrò.
Cielo lo guardò incredula e poi chiese "Le tue ragazze? Quante ragazze ci hai portato qui dentro?"

"Numero 87 e Malfoy, Uscite dal mio sgabuzzino!"

"87... ottantasette?!"

"Solo l'anno scorso signorina" Gazza aggiunse maligno perché, a nessuno stava simpatico Malfoy e questo era il momento giusto per il custode di vendicarsi di tutte le figuracce che gli aveva fatto fare con il preside, gli scherzi crudeli a tarda notte mentre controllava i sotterranei e le sporcizie che lasciava dopo i suoi atti privati.

"e tu hai osato dare della semplice a me!"
E si, questa volta nessuno fermò il ceffone che partì dalla mano della ragazza.
Quando la porta si aprì, Draco guardò il custode con odio mentre l'uomo sorrise al segno quasi livido sul viso del giovane. "Grazie mille"

Gazza spalancò il sorriso senza denti "Di nulla signor Malfoy, Adesso fuori dal mio sgabuzzino!" e dopo ciò, cominciò a spingerlo via con la scopa. La gatta sul davanzale di una finestra vicina che lo guardava quasi a dargli del cretino, cosa che era.

𝖇𝖊𝖙𝖗𝖔𝖙𝖍𝖊𝖉Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora