5. Tutto ciò in cui credevo

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"Mamma sono a casa" Luna, appena tornata da scuola, rincasò presto quel giorno, era un po' che non passava un pomeriggio con la sua migliore amica Madison fuori, ogni volta uscite da scuola stavano l'una a casa dell'altra o in videochiamata a parlare solo di quel ragazzo misterioso, Itachi. Da quel giorno era come se aspettasse, aspettasse sempre e comunque un suo possibile ritorno, insomma, lo aveva detto che sarebbe tornato, eppure, eppure ci credeva sempre meno, non sarebbe tornato e, anche se lo avesse fatto, perché avrebbe dovuto chiamare lei? Incontrarla e stare insieme, per quale motivo? Solo perché aveva accettato il suo invito a pranzo? Patetica, ecco come si sentiva, patetica.
Chiuse la porta della sua camera alle spalle e cominciò a sistemarsi un po', era stanca dopo la scuola, quindi si dedicò a mettersi comoda, come di sua consuetudine
"Tesoro! Vieni in salotto! C'è una sorpresa per te" La ragazza, che se ne stava beatamente coricata sul letto, pensava che la madre si stesse riferendo al pranzo, magari aveva semplicemente ordinato il Mc. Al solo pensiero la bionda balzò in piedi e corse in cucina
"Mamma hai preso il-" La voce le si bloccò in gola dopo aver visto colui che era seduto sul divano, con dei biscotti davanti che gli donavano un'aria innocua, ma nel momento in cui incontrò il suo sguardo, sembrava tutto, tranne che innocuo, quasi rabbrividì per poi mormorare qualcosa di incomprensibile
"Itachi?" Furono le uniche parole che riuscì a formulare, lui la guardò freddo, glaciale, ma vederla in quel modo, così sbigottita e sorpresa, senza parole, lo compiacque in maniera esorbitante
"Ciao Luna" Lei era paralizzata, non riusciva a comprendere il perché si fosse presentato in casa sua, così, dal nulla, d'altronde quando si erano conosciuti non aveva fatto altro che trattarlo male o fargli domande inopportune, perché sarebbe dovuto venirla a trovare? A che pro?
"Come mai qui?" Domandò la ragazza ritornando in sé ma mantenendo un'espressione perplessa, la madre ridacchiò alla vista della figlia così in difficoltà davanti un ragazzo che conosce a malapena
"Itachi è venuto a dirmi che si è informato, papà e Itachi vengono dallo stesso posto, Irlanda, Konoha, voleva sapere di più riguardo lui dato che probabilmente suo padre e tuo padre erano molto amici, gli ho mostrato una foto di papà e gli ho raccontato un po' di lui" Non parlò, il cuore prese a batterle forte, più forte che mai

Lui e mio padre vengono dallo stesso luogo? Allora lui forse avrebbe finalmente capito...

"Itachi potresti venire con me un attimo per favore?" Luna, senza dare alcun tipo di spiegazione, senza fornire alcuna reazione apparente, fece una domanda che spiazzò tutti quanti, compreso il ragazzo dai capelli corvini. Quest'ultimo diede uno sguardo a Sarah per capire il suo stato d'animo, lei sorrise, perciò si alzò e andò verso la ragazza che, in men che non si dica, lo condusse verso le scale per poi giungere nella sua camera, lui la seguì, in silenzio, capendo che forse aveva cercato informazioni dalla persona sbagliata, forse Luna sapeva più di quanto volesse dimostrare.
Una volta arrivati la guardò frugare fra i suoi cassetti come una pazza forsennata, lui non parlò e la osservò, poi ella si rizzò in piedi e lentamente si voltò
"Cos'è?" Domandò il ragazzo notando un foglio di carta fra le sue mani
"Papà mi ha scritto una lettera prima di morire, la leggo spesso ma il significato di certe cose mi sfugge, non riesco a comprendere" Lui alzò un sopracciglio e la prese fra le mani, lei, speranzosa, lo lasciò fare, voleva a tutti i costi sapere tutto quanto
"Forse tu, dato che venite dallo stesso luogo, puoi spiegarmi" Itachi, senza dire nulla, aprì la lettera e iniziò a leggerla, e Luna la rilesse con lui, per rinfrescarsi la memoria su quelle frasi che proprio non riusciva a comprendere

Ciao piccina, sono papà,
Se stai leggendo questa lettera probabilmente io non ci sarò più, starai piangendo, ne sono sicuro, ma non devi piangere, devi essere forte, proprio come me, devi pensare che un giorno ci incontreremo e ci conosceremo per davvero, e anche di questo, mia Luna, ne sono certo.
Ti scrivo per dirti che, qualunque cosa accada, io sarò sempre fiero della mia bambina, tu crescerai bene con la mamma e, forse, un giorno, riuscirai a sfruttare il tuo potere meglio di me e di tutto il nostro clan.
Probabilmente queste parole appariranno incomprensibili ai tuoi occhi, ma sappi che queste, insieme al tuo bellissimo e speciale sguardo, celano una grande verità, Luna.
Ti auguro di trovare l'amore, come io ho trovato tua madre, prenditi cura di lei e proteggila dal male, solo tu puoi; Ti auguro di trovare una famiglia, una bellissima e grande famiglia, degna di te e della tua grandezza.
Infine, mia bella, ti auguro di non conoscere mai la sofferenza, che invece i tuoi simili, ahimè, conoscono molto bene.
Ti auguro di essere felice, bambina mia.
-Con affetto, il tuo papà.

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