6. Konoha

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Anche quella era fatta, finalmente Itachi era riuscito nel suo intento di portarla con sé, ma, suo malgrado, quello rappresentava solamente l'inizio di una lunga e faticosa missione. Avevano solo cominciato.
Luna, dal canto suo, prima di partire insieme al moro, lasciò un biglietto a sua madre con su scritto che stava bene, che era andata con Itachi nella città di suo padre, di non cercarla, perché tanto non l'avrebbe mai e poi mai trovata, per poi scrivere che le voleva bene e di avvisare Madison. Itachi, però, non ne lesse il contenuto, per delicatezza.
Nel frattempo Luna scriveva, con lo sharingan ipnotico, l'Uchiha aprì il portale che li avrebbe condotti nel suo rifugio. Le stava dando le spalle, con il viso si voltò leggermente notando che la ragazza aveva smesso di scrivere e che lo stava fissando con sguardo attonito; allora lui, capendo lo stupore, le porse la sua mano invitandola ad afferrarla, lei sembrava essere spaventata, titubante, per questo le sorrise gentile, squarciando l'immagine del ragazzo freddo e austero il quale, in realtà, non era
"Ce la faremo, insieme" Lei la afferrò, inizialmente la sua presa era delicata, poi, quando lui la attirò all'interno del portale, cominciò a stringergli forte la mano, chiuse gli occhi di scatto, come se stesse per schiantarsi al suolo.
Arrivarono, fu un attimo, lei aveva ancora gli occhi chiusi e gli stringeva ancora la mano, non si era accorta di essere arrivata a Konoha
"Puoi aprire gli occhi" Le disse con tono divertito, lei quindi aprì prima un occhio, per controllare fossero davvero arrivati, e poi l'altro. La sua espressione mutò da preoccupata a curiosa, poi si voltò verso di lui, lo guardò negli occhi, il suo sguardo si posò sulle loro mani, ancora unite, si affrettarono a staccarle

non mi sono accorto, che strano.

Itachi finse una piccola tosse per rompere il giaccio, data l'aria imbarazzante che si respirava. Luna, invece, cominciò ad avvertire un certo senso di nausea crescente, tanto da farla voltare, poggiarsi al lavandino con le mani e vomitare

che bel modo di iniziare, complimenti Luna!

"È del tutto normale, questo accade quando si entra in un portale non pensando ad una destinazione precisa" Spiegò il moro con tono calmo; lei si rialzò e lo guardò, era imbarazzata, ma non lo diede a vedere
"E tu come lo sai?" Sviò il discorso la bionda
"È successo anche a me quando sono arrivato nel tuo mondo, prima di entrare nel portale ho pensato solo che volevo raggiungere un mondo abitato, ma non avevo mai pensato ad un luogo specifico" Spiegò chiaramente l'Uchiha
"Quindi potevi benissimo anche non trovarmi, è stata fortuna, oppure destino" Iniziò ad ipotizzare lei guardando altrove
"Non credo né alla fortuna, né al destino, credo che qualcuno lo abbia voluto, e il fatto che Pain e Tobi non ti abbiano trovata mi puzza" Itachi, infatti, non riusciva a togliersi dalla testa che, forse, lo stesso Hamura, in qualche strano modo, avesse fatto in modo che fosse stato proprio lui a trovarla, e non altri ninja poco desiderati. Insomma, quante possibilità c'erano che lui, non sapendo dove andare, fosse finito proprio in quel posto, in quella città, in quel quartiere, in cui, solo una ragazza, probabilmente in tutto il mondo, provenisse da Konoha? Quello era tutto tranne che un caso fortuito e Itachi, come sempre, lo aveva capito.
"Pensi che ci sia qualcuno che muova i fili?" Intuì la ragazza, lui la guardò e annuì senza continuare quel discorso poiché, appunto, non era certo di nulla e, quando non aveva certezze, preferiva non parlare
"Questo è il mio rifugio, da oggi è anche il tuo, ti porto in stanza" Il moro cambiò discorso e cominciarono a girare per la casa, lei si guardava intorno curiosa, scrutava ogni angolo della struttura, piccola ma accogliente.
Tutta la struttura era in pietra, i mobili e l'arredamento, invece, erano in legno, i colori quindi andavano sulle tonalità del marrone, dal beige al marrone scuro. Era molto ben tenuta.
Dopo aver attraversato un piccolo corridoio con due porte, una a destra e una a sinistra, entrarono proprio in quest'ultima, arrivarono così in camera. La ragazza iniziò ad osservarla: appena entrati attiravano subito l'attenzione i due letti singoli al centro della stanza appoggiati alla parete a destra, di fronte ai letti vi era un grande armadio a sei ante, attaccato al muro accanto alla porta stava una grande libreria piena e, nella parete opposta a questo, vi era una finestra con una tenda. Lei, prima di tutto, si gettò verso l'armadio aprendo due delle sei ante, dentro di esso vi era una sezione per gli abiti normali e un'altra per le divise da combattimento, insieme alle armi, guardò bene queste ultime
"Siamo nel medioevo?" Disse impugnando una Katana facendo finta di combattere e agitandola per aria come se fosse un giocattolo
"Attenta con quella, è molto affilata" Lei la ripose dove l'aveva trovata, poi si fermò
"Perché ci sono due letti?" Alzò un sopracciglio
"La casa è piccola, non avevo un'altra stanza, per cui la condivideremo" Lei incrociò le braccia
"Non voglio nessuno di notte nella mia stanza" Disse con sguardo di rimprovero la bionda
"Beh, o dormi qui o fuori" Rispose categorico
"Non parlavo di te, idiota" Il moro alzò le sopracciglia stupito, capendo l'allusione di Luna, poi scosse la testa divertito

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