Era passata una settimana dall'ultimo incontro tra Itachi e Luna, quasi tutto il loro tempo era stato speso in discussioni varie, prima quella tra Kakashi e l'Uchiha, e poi tra quest'ultimo e la Otsutsuki.
Luna, però, non era particolarmente dispiaciuta di aver discusso con Itachi in quanto aveva sempre avuto l'impressione che litigare li unisse, per loro era come mettersi a nudo, palesare le loro emozioni, talvolta belle, altre brutte, ma soprattutto erano in grado di mostrare e accettare le loro fragilità, cosa che né lei né lui avevano mai fatto prima di conoscersi.
Luna, difatti, era sempre stata una ragazza sulle sue, che si era sempre tenuta tutto dentro riguardo i sentimenti pur interrogandosi su di essi. Per questo, probabilmente, non aveva mai avuto degli amici veri, tantomeno finti, lei non aveva alcun interesse a crearsi un contorno perché, in fondo, sentiva mancarle la sostanza.
Poi arrivò lui, il misterioso ragazzo dai capelli corvini e lo sguardo inquietante, Itachi Uchiha, colui che, al contrario, non aveva mai avuto un contorno ma solo la sostanza. Da quel giorno in poi, era cambiata fin da subito, era come se avesse visto in lui, nell'oblio di quelle iridi, il tassello mancante, l'ultimo pezzo del puzzle (o il primo?), aveva iniziato ad aprirsi sia con Madison, riguardo le emozioni che Itachi le trasmetteva, sia con la madre, mostrando un atteggiamento alquanto allegro e solare, così tanto che era parso strano anche a lei.
Successivamente, quando iniziarono a vivere insieme, un passo alla volta, avevano iniziato a parlare, parlare moltissimo, a litigare spesso e a conoscersi: Luna conosceva ogni sua preferenza, sia a tavola che nel vestiario, conosceva le sue abitudini e anche il suo modo di ragionare.
Una cosa sola era rimasta uguale: se la Otsitsuki aveva capito che aprirsi e parlare costituisse la risoluzione di ogni problema, Itachi continuava a reprimere i suoi sentimenti, per paura o semplicemente per abitudine, il punto rimaneva che, ancora, Luna faticava a capirlo.
In quel preciso istante, distesa supina sul suo letto, ripensava alla sua figura...Snervante
...ecco la parola perfetta per definire la personalità dell'Uchiha.
In realtà la cosa che infastidiva così tanto l'animo della povera ragazza era la consapevolezza (ovviamente priva di ogni conferma, ma data per vera per partito preso) che lui non avrebbe mai provato ciò che provava lei, a lui non interessavano i sentimenti, a lui interessava esclusivamente di Sasuke, solo lui, solo il suo adorato fratellino apatico che, duole ammettere, aveva iniziato a stare particolarmente simpatico anche a lei.Istinto da crocerossina, immagino.
Infatti, paradossalmente, con il team 7 le cose andavano a meraviglia, meglio di come ci si potesse mai aspettare: adorava i suoi nuovi amici e con loro era felice. Sakura praticamente era diventata la sua migliore amica, si divertivano un sacco ad andare in giro per i negozi a comprare roba, vestiti, gioielli e trucchi anche se, molto probabilmente, non avrebbero mai indossato e utilizzato niente di tutte le cianfrusaglie comprate, quello costituiva solo l'effetto collaterale di quello che le due chiamavamo "serata sfogo": una serata nata inizialmente come un'uscita tra amiche in cui una delle due era sempre arrabbiata o stressata per qualcosa e necessitava, appunto, di uno sfogo; questo 'sfogo', ahimè, sfociava sempre però, invece che in un pianto disperato e liberatorio, sempre in isterie varie, parolacce, blasfemie, maledizioni e shopping compulsivo, in cui gli unici a piangere erano i loro portafogli.
Con Naruto, invece, si divertivano un sacco ad allenarsi, lui era una frana totale e Luna ogni tanto gli dava qualche dritta, giusto per far morire dalla gelosia Sasuke che, ogni qual volta si sentiva 'superato' dal biondino, andava sempre su tutte le furie e, quando i due amici scoppiavano a ridere, Sasuke metteva il muso per giorni. Poi, per farlo smettere, gli offrivano, con la complicità di Kakashi e Sakura, i ravioli di Teuchi con i pomodori, i suoi preferiti.
Con Sasuke, al contrario, era tutto molto diverso, meno ironico, meno ragazzino, più profondo e silenzioso. Con lui, spesso, senza averlo programmato, si ritrovavano a fare delle lunghe passeggiate, senza dire nulla, a guardare il cielo e a pensare ai fatti loro, poi uno dei due se ne usciva con qualche frase e si cominciava a parlare di discorsi vari, che potevano andare da varie allusioni al desiderio del ragazzo di vendicare il suo clan, fino all'architettare dei piani, tutti fallimentari, per strappare via la maschera al maestro Kakashi. Sentivano di essere legati l'un l'altro, lui probabilmente non lo avrebbe mai ammesso, ma lo sentiva, sentiva come un'aura attorno a lei, una forza morale che solo in suo fratello Itachi aveva visto, il vero Itachi, quello che lui aveva voluto dimenticare. Per questo aveva un rapporto ambivalente con lei: da un lato quel sentirsi capito, protetto; dall'altro la paura di essere pugnalato alle spalle in ogni momento.
In verità, non solo Luna, ma erano tutti legati, in modo diverso, da cose diverse, ma quei legami erano talmente forti che nessuno avrebbe mai potuto spezzarli, in alcun modo, non esisteva tempo o distanza, non ne subivano l'influenza: sapevano quanto contavano l'uno per l'altra e nessuno di loro, anche volendo, lo avrebbe mai dimenticato.
Kakashi, d'altro canto, da quando aveva scoperto tutto, era diventato per la biondina un confidente, un confidente vero, con cui parlare di tutto. Per questo la sera, spesso, veniva a trovare Hiruzen, e tutti e tre si sedevamo nell'ufficio dell'Hokage a mangiare dei ravioli o della carne grigliata, oppure dei semplici panini: era un modo per stare tutti e tre insieme e di condividere ciò di cui solo loro erano a conoscenza, un segreto che si portavano nel cuore, custodendolo come se fosse il più prezioso, e in effetti lo era.
Oltre loro, Luna aveva fatto la conoscenza di molti ragazzi di Konoha: Ino una ragazza molto stravagante, a tratti insopportabile, vanitosa, sicura di sé e, come tutte, innamorata pazza del minore degli Uchiha; poi c'era Choji, un ragazzo molto dolce, grassottello, permaloso e amante del cibo, stava tanto simpatico alla Otsutsuki; Shikamaru, già lo avevamo conosciuto, cinico e pigro, ma da un enorme intelletto; Hinata, una ragazza timidissima, ma molto gentile e carina, al contrario di suo cugino Neji, che apparve invece arrogante e antipatico, molto pieno di sé e senza cuore (che sarà vero?); Kiba, amante sfegatato dei cani, sempre in compagnia del suo adorato Akamaru, in constante competizione con Naruto poiché entrambi sognavano di diventare Hokage; Shino, un tipo molto strano, parlava con gli insetti, estremamente silenzioso, a volte risultava inquietante.
Insomma, la Foglia per Luna era come il paradiso, sentiva che tutti i tasselli erano giunti al loro posto, o quasi. Il dolore e la mancanza della famiglia, infatti, non erano spariti, pensava a loro ogni giorno e li sentiva tanto lontani.
"Luna, ma che fine hai fatto? Hai scordato per caso l'esame?" Una voce molto familiare fece capolino dalla porta della sua camera risvegliandola dai suoi monologhi interiori
"Ma ti pare! Sono pronta Kakashi, arrivo!" Balzò giù dal letto e raccolse le ultime cose per poi fiondarsi al di fuori della stanza, bloccandosi subito dopo aver incontrato lo sguardo di rimprovero del suo maestro
"Sono il maestro Kakashi" Lei sorrise nervosamente
"È uguale" Fece per superarlo
"E poi, siamo in ritardo" Puntualizzò ancora bloccandola con l'avambraccio
"E allora muoviamoci!" E prese a sfrecciare come una forsennata verso l'accademia.
Dopo un quarto d'ora erano già giunti a destinazione dove, ad aspettarli, vi erano già i tre compagni di team, pronti ad essere presenti per sostenere la loro nuova amica
"FORZA LUNA FAGLI VEDERE CHI SEI A QUESTI TONTI, SEI FORTISSIMA, APRI QUESTA PORTA E FALLI SECCHI E-" Un pugno di Sakura dritto in testa zittì il biondo esaltato che cominciò a sussurrare mille lamentele per il dolore
"Ci troviamo in sede d'esame testa quadra" Lo riprese ancora la rosa
"Zitti voi due" Continuò stavolta il moro
"Va bene, allora io vado" La bionda diede un ultimo sguardo alla sua squadra
"Buona fortuna Lu" Dissero all'unisono, ella fece un bel respiro ed entrò in sala.
Il maestro Iruka, Hiruzen e altri insegnati erano seduti a semicerchio attorno ad un bancone, avevano dei fogli davanti a loro dove avrebbero dovuto scrivere il loro giudizio; Luna, per fortuna, non aveva nemmeno un po' d'ansia, era molto sicura delle sue capacità e di ciò che aveva imparato in quel tempo
"Allora, la prova per te sarà un po' più complicata poiché non hai frequentato qui l'accademia e ci servono più dati di valutazione" Il maestro Iruka cominciò ad illustrare la prova
"Dovrai creare almeno una copia perfetta di te stessa, poi la copia, solo la copia, dovrà trasformarsi in una persona a tuo piacimento e tirare degli shuriken e dei kunai su questi obbiettivi che trovi attorno a te, puoi ovviamente decidere se tirarli uno alla volta oppure tutti insieme" La prova sembrò abbastanza facile agli occhi della Otsutsuki chd, insieme ad Itachi, aveva imparato tecniche parecchio più difficili di quelle richieste, per cui cominciò immediatamente ad eseguirla.
Creò due cloni d'acqua, Itachi aveva preferito insegnarle la moltiplicazione acquatica rispetto a quella classica per rendere credibile il fatto che fosse originaria della pioggia. Il clone alla destra della ragazza lo fece trasformare nel terzo Hokage e quello alla sinistra lo fece trasformare nel maestro Iruka, ambedue le copie presero quattro kunai tra le dita della mano destra e quattro shuriken nella mano sinistra, li lanciarono insieme centrando tutti gli obbiettivi, infine, conclusasi la prova, fece sciogliere i cloni d'acqua
"Una tecnica superiore, la tecnica superiore della moltiplicazione acquatica..." Sussurrò uno degli esaminatori al maestro Iruka, quest'ultimo annuì e scrisse qualcosa su un foglio, poi lo passò ad Hiruzen che, a sua volta, sorrise soddisfatto
"Siamo lieti di annunciarti che sei promossa con il massimo dei voti" Annunciò fieramente il terzo, si alzò e porse alla ragazza il coprifronte della Foglia; Luna lo scrutò felicemente: la banda era nera e il rettangolo in metallo al centro portava il simbolo del villaggio; lo indossò tra i capelli, in fronte, similmente a Naruto e Sasuke.
"Ora sei ufficialmente un ninja al servizio del villaggio della foglia, devi essere pronta a sacrificare qualunque cosa pur di portare a termine le missioni che ti verranno assegnate" Spiegò solennemente il Terzo, entrando completamente nella parte di Hokage disinteressato, Luna a sua volta annuì e fece un inchino in segno di riverenza
"Poi congedarti" La ragazza uscì quindi dalla stanza con un sorriso a trentadue denti.
"LO SAPEVO LO SAPEVO LO SAPEVO" Naruto le saltò addosso alla vista del coprifronte, lei ricambiò lo stritolamento, subito dopo anche Sakura la abbracciò forte
"Congratulazioni" Mi disse dolcemente. Si staccarono dall'abbraccio e si sorrisero
"Congratulazioni" Questa volta era l'Uchiha a parlare, con un insolito sorriso a fior di labbra
"Forza ragazzi, si festeggia!" Disse il maestro Kakashi mettendole una mano sulla testa e sorridendole dolcemente
"Ramen?!" Chiese speranzoso l'Uzumaki
"No, Naruto, oggi carne grigliata" Rispose l'Hatake, lui sbuffò sonoramente
"È la festa di Luna, mica la tua, testa quadra" Intervenne Sasuke stupendo la biondina che non pensava ricordasse quale fosse il suo piatto preferito
"Ho capito ho capito" Disse fintamente alterato Naruto, la Otsutsuki gli fece la linguaccia
"Non è giusto" Continuò a lamentarsi il biondo
"Stasera mangeremo il ramen, ok?" Disse esasperata la rosa per zittirlo una volta per tutte
"EVVAI!" Il biondo diede un pugno in alto per la felicità
"Ma offri tu" Sakura finì la frase con soddisfazione e Naruto mise ancora il broncio
"Mi hai incastrato"
"Offro io sia il pranzo che la cena, adesso andiamo però che ho una fame da lupi" Intervenne la ragazza per farli smettere di discutere.
Andarono così in un locale che faceva proprio carne grigliata, fortemente consigliato da Choji e il suo team: loro, infatti, ci andavano spesso quando si trattava di festeggiare qualcosa. Il locale era grande, appena entrati si poteva notare un corridoio centrale largo, ai lati di questo vi erano dei divanetti disposti a due a due uno di fronte all'altro in fila indiana, in mezzo a questi c'era un tavolo rettangolare ove al centro era riposto un tagliere in legno, lì servivano la carne. L'atmosfera era davvero piacevole.
Si sedettero ad un tavolo, Luna si interpose fra Naruto e Kakashi, mentre Sakura e Sasuke si sedettero nel divanetto di fronte
"Allora si ordina?" Domandò retoricamente Kakashi prima di chiamare una cameriera. Dopo poco tempo cominciarono a mangiare. Naruto divorò quintali di carne e, dopo un commento disgustato dell'Uchiha, il biondo sfidò Sasuke ad una gara a chi sarebbe riuscito ad ingerirne di più
"Ancora!" Urlarono i due alla cameriera e lei, visibilmente spaventata, servì ancora del manzo ai due ragazzi
"Povero il mio portafoglio" Commentò ironicamente la biondina lanciando un'occhiata alla rosa, che ricambiò con sguardo compassionevole. Dopo svariate portate la sfida finì palesemente in parità
"Ho vinto!" Gridarono all'unisono i due guardandosi in cagnesco, tutto il locale aveva preso a fissarli; Sakura sospirò sconsolata, Luna si spiaccicò una mano in fronte e Kakashi accennò un sorriso divertito sotto la maschera
"Siete pari, adesso basta" Disse il maestro divertito, i due si fulminarono con lo sguardo
"Stasera. Ramen. Alle 20 in punto." Disse Sasuke determinato, odiava non essere il migliore, non che Naruto fosse da meno, quella guerra, quindi, era destinata a non terminare mai.
"Allora ragazzi, parliamo di cose più serie adesso" Il maestro si fece serio guadagnandosi l'attenzione dei presenti
"A breve ci saranno gli esami di selezione dei chunin, vi ho già raccomandati per farlo, ma non siete costretti, è a vostra discrezione, io vi do i moduli, dovete presentarli entro domani se avete intenzione di partecipare" Uscì tre fogli dalla sua tasca e li diede a Naruto, Sasuke e Sakura, escludendo la Otsutsuki
"Non ho raccomandato Luna, è stata una decisione mia e dell'Hokage" Sakura si alzò in piedi
"Mi scusi maestro ma Luna è in grado quanto noi di partecipare all'esame, è stata promossa con il massimo dei voti" Canzonò la rosa
"Sì sono d'accordo, Luna è brava" Kakashi chiuse gli occhi, o meglio, l'occhio e sospirò rassegnato
"Noi tutti conosciamo bene le capacità di Luna ma per partecipare all'esame dei chunin ci vuole soprattutto un minimo di esperienza sul campo, lei è stata appena promossa genin, non può partecipare" La bionda sospirò, lei aveva capito che in realtà non era solo per quel motivo che non poteva partecipare: la nipote dell'Hokage spunta di punto in bianco, dal nulla, nessuno ne aveva mai parlato e nessuno ne sapeva l'esistenza, si fionda a Konoha improvvisamente. attira l'attenzione di molti per la sua bravura nonostante non sia ancora genin, per questo le viene dato un esame più difficile degli altri, ciò nonostante viene promossa con il massimo dei voti e poi partecipa, neanche dopo una settimana dall'essere diventata genin, all'esame di selezione per diventare chunin.
Suonava decisamente troppo sospetto.
"Ha ragione il maestro, va bene così ragazzi, tranquilli" Sakura si sedette al suo posto e, dopo un po' di tempo, andarono tutti via.
Nonostante quest'ultima comunicazione, la ragazza era comunque molto felice per ciò che stava accadendo nella sua vita, la promozione a genin costituiva solo il primo passo verso il suo obbiettivo, quello vero: capire tutte le cose che non aveva mai capito prima e tentare con tutte le forze di trovare suo padre, Hamura Otsutsuki.
Entrò così nuovamente nella sua camera chiudendosi la porta alle spalle, ci si appoggiò con la schiena e sospirò sonoramente con un sorriso stampato sulle labbra
"Che giornata!" Disse a voce alta, poi gli occhi le caddero sul letto, dove era riposto un pacco molto lungo e profondo. La ragazza si avvicinò e, dopo essermi accertata fosse per lei, lo scartò e cercò tra le palline di polistirolo, non ci volle molto a trovarne il contenuto
"Oh mio dio" Sussurrò alla vista di ciò che aveva tra le mani: una katana. Era lunga e leggermente ricurva, era riposta nella sua custodia, la sfoderò lentamente, era bellissima ed era anche molto affilata, il manico era nero come la custodia, quest'ultima aveva delle incisioni, dei segni, erano molto particolari.
Guardandola le venne alla mente la prima volta che entrò nel rifugio di Itachi, quella volta gli disse che anche lei volevo una katana come la sua. Sorrisi.
Il regalo era suo, se ne era ricordato.
"Prendiamo un the?" Una voce alle sue spalle la fece voltare, era Hiruzen. Non portava il suo solito mantello da Hokage, bensì portava la sua armatura da combattimento, Luna sorrise poiché capì che il the a cui si riferiva non era un the ordinario
"Itachi ti fa le sue congratulazioni" Aggiunse poi
"Prendiamo questo the" Portò con sé la sua nuova katana e, a braccetto con il terzo, si diressero in sala d'allenamento.
Mentre camminava lo sguardo della Otsutsuki non si staccava dalla grande vetrata del corridoio alla sua destra. Sapeva che la stesse guardando, non riuscì a vederlo, ma sapeva fosse lì per lei.Quando ti sentirai sola guardati sempre intorno perché, anche se non riuscirai a vedermi, io ti starò guardando.
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sempre sul più bello
FanfictionLuna era una ragazza qualunque, o almeno così aveva sempre creduto. La sua vita scorreva tra giornate monotone, scandite da un'apparente normalità che la cullava in una routine rassicurante quanto vuota. Ma la verità non si accontenta di restare nas...