14. Ricongiunti

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Quei giorni senza di lei erano stati illuminanti per l'Uchiha, lo avevano fatto pensare e capire tanto, ne aveva bisogno, aveva bisogno di capire che cosa stesse succedendo al suo cuore, alla sua mente, al suo corpo. Ogni parte di quel dannatissimo rifugio ricordava Luna: ricordava lei mentre entrava nella loro camera e, per un attimo, gli sembrava di vederla distesa sul letto a pancia in giù a sfogliare qualche libro, con degli abiti di due taglie in più rispetto alla sua e i capelli scompigliati; ricordava lei quando la mattina, una volta tornato da una missione, notava il frigo ancora intatto, Luna era solita svuotarlo nei momenti di noia, 'fame nervosa' diceva; ricordava lei la notte, senza nessun motivo apparante, voleva solo che fosse lì, che dormisse abbracciata a lui, come l'ultima volta.
Voleva solo sentire il suo profumo e la sua voce, la sua voce profonda ma squillante, sempre presente, logorroica ma piacevole.
Odiava quel silenzio.
Gli mancava lei, ogni cosa di lei, e questo era davvero preoccupante.
Itachi giunse così all'ovvia conclusione che, incredibilmente, aveva abbassato la guardia, quegli occhi azzurro mare e quei capelli lunghi e dorati lo avevano ipnotizzato, stregato, prima la mente e poi il cuore e la sua consapevolezza, se possibile, lo stava facendo impazzire ancor di più.

Ricomincio a sentire il mio cuore battere,
il mio sangue scorrere nelle vene,
l'aria entrare nei miei polmoni
e le mie labbra sorridere.
Sono vivo.

In quel momento, nell'esatto momento in cui sentì Luna gettarsi tra le sue braccia, gli venne spontaneo rilassare il viso, il dolore fece spazio al benessere e le labbra si aprirono in un sorriso dolce proprio nel momento in cui la guardò sorridergli a trentadue denti.

Che bella.

Kakashi aveva capito ciò che provava per Luna e Itachi lo sapeva, avrebbe dovuto aspettarselo, lui capiva sempre tutto. Anche il Terzo lo aveva capito, pure lui una vecchia volpe, così li avevano lasciati soli per delicatezza.
"Hai detto tutto a Kakashi?" Domandò lei
"Sì, se non gliel'avessi fatto scoprire probabilmente ci avrebbe dato filo da torcere, ma con lui al nostro fianco possiamo stare tranquilli" Rispose ricomponendosi quasi subito e cercando di non avvicinarsi troppo a lei, non voleva si facesse troppo male
"Avete fatto pace?" Domandò ancora
"Sì" Rispose solamente
"Sasuke?" Chiese il moro di punto in bianco, Luna, al pensiero del minore tra i due, si accigliò
"È un ragazzino scorbutico, antipatico, pieno di sé, estremamente superbo e fastidiosamente silenzioso" Sbottò lei, dopo qualche secondo però le sue labbra si piegarono in un leggero sorriso
"Ma credo che sia solo una corazza, in realtà teme di avere dei legami, con Naruto, con Sakura e con me, cerca di allontanarci ma, in realtà, nel momento del bisogno, mette a repentaglio la sua vita pur di salvarci, è un ragazzo fantastico" Itachi restò impassibile ma dentro di sé qualcosa si frantumò, sapeva di essere la causa dei mali di Sasuke e non riusciva ancora a capacitarsene.

Sasuke era il bambino più dolce e carino al mondo prima che io lo distruggessi.

"Sakura, eh?" Il moro alzò un sopracciglio pensieroso poiché gli tornarono alla mente le parole del Terzo molto tempo addietro, cercando in tutti i modi di scacciare via il pensiero dei visi dei suoi genitori inermi a terra, sul pavimento del salotto
"Sì, è palese si piacciano, ma tuo fratello è troppo idiota per ammetterlo a sé stesso" Il ragazzo rise leggermente intenerito

Ricorda vagamente qualcuno, eh?

"Ah Sasuke Sasuke!" Lo sguardo di lei si poi fece cupo, come se fosse impensierita da qualcosa, Itachi se ne accorse immediatamente e inizialmente pensò di aver detto qualcosa di male, poi che avesse litigato con Sasuke, essendo in argomento
"Ti è successo qualcosa per caso? Non ti trovi bene qui forse?" L'Uchiha si era subito preoccupato per lei. Luna, dal canto suo, non aveva ancora dimenticato la conversazione con Sasuke ed era fortemente preoccupata per l'incolumità del maggiore tra i due
"Itachi, devo dirti una cosa..." Abbassò lo sguardo, poi lo guardò negli occhi
"Sasuke mi ha detto che vuole ucciderti" Il moro, di rimando, cercò di mantenere il busto eretto e l'espressione impassibile, ma dentro di sé ere vittorioso come mai prima di quel momento

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