Dopo lo sfogo improvviso di Luna, i due si dilettarono a preparare la cena. Quella sorta di viaggio stava prendendo una piega inaspettata: Itachi, apparentemente freddo ed insensibile, stava abbattendo il muro che separava le loro anime, la sua corazza, presente -Luna ne era certa ormai- a causa di un forte trauma familiare, si era scalfita, lei quella sera vide la sua umanità, la sua empatia, il suo essere premuroso.
Si sedettero a tavola, uno di fronte all'altro, e parlarono, parlarono del più e del meno, Luna raccontò lui cose che le erano successe a scuola, o a casa, o con Madison, le parlò un poco della sua vita e del mondo umano, che lui tanto faticava a comprendere; Itachi interveniva nel discorso frequentemente per fare domande, un po' a casaccio, si percepiva non fosse realmente focalizzato su quella conversazione, stava pensando ad altro, aveva la testa tra nuvole e non aveva alcuna intenzione di scendere, per cui Luna, capendo che per attirare la sua attenzione doveva essere lui a parlare, decise di scuoterlo un po'
"Ora tocca a te" Quando Luna pronunciò testuali parole lui sussultò leggermente, aveva inteso che fosse arrivato il momento di parlare, di vuotare il sacco e affrontare la realtà, per l'ennesima volta avrebbe dovuto ricordare ma, questa volta, non per puro autolesionismo, bensì per un bene superiore, quello del villaggio e di Sasuke; quindi chiuse gli occhi per qualche secondo, come per trovare le parole, poi li riaprì e la guardò negli occhi
"Sono nato qui a Konoha, in un villaggio, il villaggio della foglia..." Itachi le aveva spiegato come era suddivisa Konoha, lei aveva ben presente ciò di cui stesse parlando
"...sono nato primogenito, figlio del capo clan Uchiha, il mio cognome al tempo era un cognome importante che risaliva all'inizio dei tempi, nobile, onorevole, tutti i membri del mio clan erano orgogliosi di portare questo cognome" Sorrise amaramente
"L'unica bellissima disgrazia della nostra famiglia era quella di possedere lo sharingan, l'abilità innata che ci fece ottenere tanto prestigio, ma che causò molta sofferenza ai membri, un tipo di abilità troppo temuta dagli altri; per questo, infatti, spesso e volentieri, la gente era sospettosa nei nostri confronti e ci temeva, ci evitava come la peste; ma questo, inizialmente, solamente pochi civili lo facevano" Luna si alzò e lo invitò a sedersi sul divano, aveva capito fosse un discorso lungo e parecchio serio. Si sistemarono uno di fronte all'altro, si guardarono negli occhi, si potevano leggere nostalgia e dolore dentro quelli di lui
"Ho avuto la sfortuna di nascere in un periodo di guerra, durante la terza grande guerra ninja, fin da piccolo ho visto gente morire, gente assetata di vendetta, di sangue, per colpa di quella vista ho sempre odiato ogni tipo di conflitto fra nazioni, questo tipo di conflitto è anche peggio di ogni conflitto uomo-uomo. Qui finiscono per essere coinvolti tutti, sia fisicamente che emotivamente, la guerra corrompe le menti e le anime" Sospirò
"Infatti, da bambino, più volte provai a soccorrere dei soldati sopravvissuti e più volte, gli stessi, hanno provato ad uccidermi, ed io avevo solamente quattro anni" Il cuore della ragazza si fece piccolo piccolo, come poteva la gente essere così crudele?
"Quando la guerra finì nacque mio fratello, Sasuke" Disse quest'ultima frase sorridendo, lei sorrise di rimando, commossaCi tieni veramente tanto, eh?
"Quando mio fratello aveva solo pochi mesi accadde una cosa terribile, Konoha era stata attaccata dalla volpe a nove code e, fermando l'attacco, il quarto Hokage, Minato Namikaze, morì" Continuò ad ascoltare attentamente la storia. Itachi le aveva spiegato anche l'esistenza dei nove cercoteri e dei quattro Hokage
"I cercoteri potevano essere controllati solo con lo sharingan, per questo la colpa ricadde sulla nostra famiglia e l'odio verso di noi aumentò, tanto da confinare la nostra famiglia ai margini del villaggio, come degli appestati" Si fermò, lei gli prese la mano, non voleva che soffrisse troppo
"E chi era stato se non voi?" Lui abbassò lo sguardo
"Molto tempo dopo scoprì che era stato davvero un Uchiha, ma non apparteneva al villaggio né al nostro clan, era un uomo che tutti credevano morto, lui nutriva forte astio nei confronti della foglia e nei confronti della famiglia, per cui distrusse il villaggio e fece ricadere la colpa su mio padre e altri esponenti del clan" Lei rimase sconvolta
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sempre sul più bello
FanfictionLuna era una ragazza qualunque, o almeno così aveva sempre creduto. La sua vita scorreva tra giornate monotone, scandite da un'apparente normalità che la cullava in una routine rassicurante quanto vuota. Ma la verità non si accontenta di restare nas...