chapter 7

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Pov's Charlotte

Erano più o meno le 9:00 a.m. e sia io che Alison eravamo sveglie ,il sole splendeva in cielo e la giornata era davvero di fuoco.
Ordinai ad Alison di non aprire a nessuno finché io non sarei uscita dalla doccia, lei annuì e andai verso il bagno, mi spogliai e mi buttai sotto la doccia e  diversi flashback mi vennero in mente. Chiusi gli occhi per un attimo per insaponarmi i capelli e quando li aprii mi ritrovai avanti Kendall, sbattei le palpebre velocemente per vedere se stessi sognando , ma no non era così.

Pov's Kendall

Oggi é domenica,e ancora in tuta, corro all'appartamento di Charlotte, devo parlarle.
Bussai più e più volte , ma nessuno mi rispose ,almeno finché non sentii una vocina.

«chi é?»domandò Alison.

«amore, sono papà , mi apri?»le domandai. Lei aprì e mi saltò immediatamente in braccio. Le baciai una guancia e poi le domandai dove fosse sua madre, mi disse dove si trovasse e le domandai di andare in camera sua a giocare con le bambole. 

La porta del bagno era aperta, non ci pensai neanche due volte, ed entrai. Era nella doccia, girata di spalle mentre si insaponava i capelli,il mio sguardo finì sul suo culo fino a salire sopra, la vidi girarsi e aprire gli occhi, era paralizzata.

«Kendall?»domandò retoricamente. «si, ti devo parlare»dissi alzando e abbassando lo sguardo dalla sua faccia al suo seno. Lei si ricordò di essere nuda e si cercò di coprire.

«è roba che ho visto e rivisto, puoi anche levare le mani»alzò gli occhi al cielo e rise. «puoi uscire?Parliamo appena ho fatto»disse levandosi la schiuma dai capelli.

«no, lo faccio adesso»mi appoggiai al muro e la guardai attentamente.«almeno puoi smetterla di fissarmi!?»mi domandò alzando il tono. «tranquilla il mio amico non si emoziona vedendo solo questo»dissi ridendo,«certo, guardati i pantaloni Kendall»mi guardai i pantaloni di tuta ed effettivamente aveva ragione...

«okay ti aspetto in cucina, ma fai presto»mi arresi e uscii.

Mi fece aspettare più o meno 20 minuti prima di venire in cucina. Oramai la casa è quasi del tutto completa ,le loro cambiate le avevamo portate qui ieri sera, quindi era quasi tutto pronto.

«eccomi»mi girai e la vidi con indosso un pantaloncino e un top, come se dovesse uscire.

«sbrigati, devo uscire con Jason fra poco»ed ecco qui,mi buttai una zeppata appresso da solo.

«volevo parlarti di Holland...mi ha lasciato»la vidi spalancare gli occhi,ma non era sorpresa.

«oh...mi spiace,io cosa ci devo fare?»disse sedendosi a tavola. «cosa le hai detto?»arrivai al punto. «quello che é successo in quei 6 anni Kendall, ho ragionato e le ho consigliato di lasciarti»,«mi dici perché l'hai fatto?!»mi urlò contro.

«perché mi sono rivista in quella ragazza! Non voglio che accada tutto ciò anche a quella ragazza!» mi urlò contro. «non è vero! tu sei solamente gelosa del fatto che appena finisco di scoparti io ritorni a casa a farmene un'altra!»dissi sbattendo i pugni sul tavolo. «e anche fosse? Ho detto la verità! La sporca e pura verità!»esclamò e riprese fiato,« sei fortunato che non ti abbia mandato dietro le sbarre per violenza domestica, lo sai? »mi disse cercando di mantenere un certo tono. Non ci vidi più dalla rabbia...rinfacciarmi quelle cose...mi alzai e andai verso di lei,la sbattetti per aria e si ritrovò a terra. «non alzare mai più la voce con me Charlotte e tanto meno non mi rinfacciare le cose, hai capito?»le ringhiai contro, ancora nessuna lacrima era scesa finora ,ma adesso avevo toccato il fondo, ancora una volta.

«ma che cazzo succede qui!»sentimmo esclamare da una voce a noi conoscente ,mi girai e vidi Jason sull'orlo della porta, si diresse verso di lei e si calò prendendole una mano.

«vai a fanculo Charlotte!»esclamai e uscii dalla cucina.

Pov's Charlotte

Mi sbattette per aria solo perché gli dissi la schifosa verità! Che schifo di uomo che é, adesso davvero non voglio vederlo più.

«Charlotte,tutto bene?»mi domandò Jason aiutandomi ad alzare. Annuii e asciugai una mia lacrima. «hai visto tutta la scena?»dissi speranzosa in un no. «si, ho visto e sentito tutto, dall'inizio»abbassai lo sguardo ma lui me lo rialzò con un dito e ci guardammo negli occhi. «so cosa hai passato ,e adesso ti credo fino infondo, non importa se mi hai tradito o meno , l'importante è che tu stia bene»concluse prendendomi il viso fra le mani.

«sarà prematuro Charlotte, ma io ti amo»dopo quella confessione sorrisi e lo baciai per poi abbracciarlo forte.

«mi sento così stupida nell'aver ceduto a lui, ma ti giuro che è successo solo una notte»lo guardai di nuovo negli occhi e mi abbozzò un sorriso. «ti credo amore».

«alison dov'é?»domandò ad un tratto. «di là,anzi fammi andare un attimo, non sia mai si sia spaventata»mi diressi nella sua cameretta e non trovai nessuno. Mi sentii il respiro mancare, la mia bambina non era in camera sua, non era da nessuna parte della casa. «Alison!»urlai,«ti prego Alison se è uno scherzo, ti prego di finirla qui e uscire fuori»urlai ancora ,ma nessuna risposta,«ALISON!»urlai disperata ,venne immediatamente Jason in camera sua,date le mie urla, e venne ad abbracciarmi.

Ero caduta sulle mie stesse ginocchia a terra,ero più convinta che l'avesse presa lui e che non me l'avrebbe mai più fatta rivedere «cosa succede Charlotte?» disse stringendomi forte fra le sue braccia.

«alison....non c'è !»esclamai mentre le mie lacrime bagnavano il mio viso. So che era l'ultima cosa da fare, ma chiamai Kendall il quale rispose dopo 3 squilli.

«cosa vuoi?»domandò con tono scocciato. «voglio mia figlia!hai capito? riportamela!»gli urlai contro.

«calmati, nostra figlia è qui con me e si sta divertendo»...«mamma sono io, tutto bene! tranquilla »sentii ad un tratto, la mia bambina stava bene.

«hai sentito?»mi domandò Kendall,«si, ma non è quello che ti ho chiesto , riportamela !»esclamai ancora. «adesso non é proprio possibile mi dispiace ! Siamo in mare, sul mio yacht, dovevi venire anche tu, doveva essere una sorpresa , ma poi hai tirato fuori quell'argomento quindi siamo andati da soli»rimasi a bocca aperta. La mia bambina in mare aperto senza di me? O mio dio...

«cosa succede Charlotte?»mi domandò Jason affiancandomi. «tutto bene, sono in mare»

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