chapter 9

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Pov's Charlotte
  Flashback

«chi cazzo è lei?»domandai con le lacrime agli occhi. «che diavolo ci fa nel tuo letto!?»esclamai, cadendo sul mio viso qualche lacrime.

«calmati Charlotte, é solo un'amica!»esclamò alzandosi venendo verso di me.

«un'amica?una scopamica vorresti dire!»lo corressi.

«che differenza fa, quello è!»sbraitò prendendomi un braccio, e nel frattempo l'amica scomparve dietro la porta della stanza.

«lasciami il braccio, non voglio vederti più!».

Mi lasciò il braccio, sbuffò e si buttò a peso morto sul letto, «non fare la bambina Charlotte!»esclamò puntandomi il dito contro.

«io non dovrei fare la bambina?Sei appena stato a letto con un'altra, e io ancora non so il perché stia qui a parlarti!»strinsi i pugni.

Si toccò le tempie e mi urlò dopo poi contro,«porca miseria, basta urlare!Chiudi quella boccaccia!Ero ubriaco e spensierato, è lei che ha fatto la puttana»esclamò rompendomi ancora di più.

«pensavo ti piacesse mentre era aperta la mia "boccaccia" ieri mattina»mi tolsi la felpa che indossavo, sua, e gliela lanciai appresso e uscii dalla camera.

Trovai molte persone, fuori la porta, a fissarmi, inclusa la ragazza andata a letto con Kendall.

Corse verso di me Daniel.

«che succede?Perché c'è tutta questa gente qui fuori?»domandai confusa.

«hanno saputo di Kendall...di ieri sera»mi ribollì il sangue nella vene, al solo pensiero che avessero spettegolato.

«tutti, ma proprio tutti, pensate ai cazzi vostri e non intromettetevi nella vita mia e di kendall»dissi cercando di non piangere.
E subito dopo camminai velocemente verso la prima fermata del taxi.

Mi sentivo seguita, osservata, ma era solo una sensazione, almeno come credevo.
Mentre camminavo sentii due mani mantenermi le spalle, sapevo già chi fosse e non volevo girarmi per vederlo, ma lo feci.

«amore, sei ancora arrabbiata?»mi domandò come se non fosse successo niente.

«come scusami?Fai finta che non sia successo niente poco fa?»gli domandai acidamente.

«se è per quanto riguarda la boccaccia è solo che ero stanco e mi faceva male la testa. Sai che amo la tua bocca, soprattutto attorno a me»mi fece un ghigno malizioso.

«non puoi scoparti una e poi il giorno dopo comportarti normalmente come se non fosse successo niente»

«tanto so che ti passerà»mi prese le mani e si avvicinò alle mie labbra.

«forse si forse no, ma ora come ora assolutamente no. Lasciami andare adesso, non voglio proprio vederti. Mi hai reso ridicola davanti l'intero college mio dio!E chissà quante altre volte lo rifarai»dissi per poi svanire all'interno del taxi poco distante da me.

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