I'm Back.

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Era già passato un giorno da quando eravamo stati rinchiusi nel vagone da quelli del Terminus, poche ore e ci avrebbero parlato.

Sì, ma di cosa?

Dentro il vagone c'erano altre persone.

-Sono Luke Hemmings e loro sono: Bradley Simpson, James McVey, Connor Ball, Tristan Evans, Evan Peters e Ashton Irwin- disse quello che doveva essere il ''capo'' del gruppo -Avevamo visto su delle rotaie i cartelli che portavano alla salvezza. Sapevo che era un cazzata. Comunque, ci hanno portato qui due giorni. Senza cibo, senza acqua. Hanno fatto incazzare le persone sbagliate.-

Passammo la notte a discutere di quello che era successo, delle loro storie, di come si erano salvati e conosciuti.

Dovevano essere le dieci o le undici di mattina quando il portello si aprì e Elisabeth, scortata da due tizi con pistole in mano, portò alcuni di noi dentro la fabbrica.

Luke, io, Evan e Bradley.

Ci legarono le mani dietro una sedia di legno tutta rovinata e tirarono fuori dei grossi coltelli da macellaio. Davanti a noi, una grossa vasca.

-Le forze armate non riuscivano più a trovare del cibo, tutta la nostra popolazione era affamata. Una volta, uscirono e beh, ne ritornarono solo tre. Ne ritornarono solo tre, senza cibo.-

Iniziò una vera rivolta, avevamo energia, acqua calda ma non il cibo. Così ce lo trovammo noi. Una sera portammo via i soldati dalle loro case e li portammo qua, si proprio in questa sezione della fabbrica. Iniziammo a tagliar loro le mani, una per una, le gambe, una alla volta, le braccia e poi li uccidemmo, decapitandoli. Divertente vero?- Iniziò a girarci intorno, come uno squalo che accerchia la sua preda – Dita al sugo, braccia fritte, una vera bontà – si passò la lingua sulle labbra – Ma le tre vittime non bastavano a soddisfare 150 persone, quindi facemmo una specie di lotta: uomini, donne, anziani, ragazzi e bambini si sfidavano con i loro coetanei per una scazzottata, chi ne usciva morente sarebbe stato il prossimo boccone. Ora siamo in 47, perciò quando Fred ha trovato un microfono collegato a tutta Washington (che serviva all'esercito per avvisare che se si voleva sopravvivere bisognava andare al grande Terminus, luogo di pace e allegria), ci siamo messi sotto e pochi giorni dopo tutti quelli che arrivavano qui per vivere, venivano usati come cibo. Ingegnoso, no? Ora, ditemi, com'era la carne alla griglia che avete mangiato all'entrata ieri?- Rise.

-Piegati.- fece un tizio dietro a Evan. Questo si piegò impotente e il tizio gli tagliò la gola. Morente, si lascò cadere, appogiato alla vasca, mentre il suo sangue finiva nella vasca.

Toccò a Bradley, il contenuto della vasca aumentava.

Fuori dal Terminus, in un palazzo, Lui era lì, con dei fuochi d'artificio in mano (trovati in un negozio prima). Con una cartella alle spalle e un sacco da golf pieni d'armi era pronto.

Vicino alle barricate dove già c'erano parecchi zombie c'era un autocarro, rosso, con riportata l'alta possibilità che potesse prendere fuoco. Mirò e sparò.

Dentro il vagone dove c'erano tutti, il rumore fu assordante, in men che non si dica si sentivano passi confusi, alcuni correre, mascelle che scrocchiavano, dai i buchi si potevano vedere una marea di zombie dentro il Terminus.

-Elisabeth! Elisabeth!- urlava un uomo correndo verso di lei -È successo... insomma.. non lo so, ma sono entrati! Gli zombie sono entrati!-

-Tyson, con me, Tyler, finisci tu.- Elisabeth e quello che aveva appena ucciso Evan e Bradley la seguì.

-Oh, beh, mi toccherà finire il lavoro da solo.- prese la sua mannaia e si avvicinò a Luke.

-Hai sbagliato proprio persona!- Luke si alzò ancora con le mani legate, attacato alla sedia e gli diede un calcio, quello sopraffatto cadde subito; io, alzatomi per aiutare Luke, spostai con i piedi la mannaia, lasciando Tyler disarmato.

Luke gli si buttò addosso, doveva ucciderlo, in qualche modo. Si avvicinò al collo di Tyler che stava per farlo cadere e si avvinghiò con tutta la forza possibile al suo collo con la bocca, strinse il più che poteva, cercando di resistere alla spinta di quello e alle sue urla, poi si staccò, sputò il pezzo di pelle e parte del muscolo mentre da il lato del collo di Tyler uscivano spruzzi di sangue. Quando esso si accovacciò, gli tagliai ( mi ero liberato mentre Luke combatteva con Tyler) con un colpo secco la testa che volò per trenta centimetri lontano da noi.

Aiutai a slegare  Luke e dopo aver preso una delle mannaie di Tyler e Tyson uscimmo dalla fabbrica.

Lui uccise uno zombie, lo squarciò e si “addobbò” con gli organi decomposti e il sangue dello zombie.

Entrò con i vaganti, che non lo notarono per l'odore simile al loro, e si avviò verso il vagone dove c'erano i ragazzi. Sparò un colpo di pistola e aprì il vagone. -Non fate domande, prendete le pistole e uscite, andate verso sud, là c'è un'uscita. Io vado a cercare Harry.-

-Harry? Come sai di Harry?- Chiese Louis.

-Ecco, ehm, è un vecchio amico. Sembri il più sveglio, ragazzo, portali tu all'uscita.-

Io e Luke, ci facevamo strada uccidendo con le mannaie gli zombie e alcune persone del posto.

-Cosa cazzo è successo qua dentro?-

-Harry, guarda! Uno zombie con una cartella e una mitraglietta in mano?-

-Harry! Harry!- Urlava il vagante.

-Uno zombie che parla?-

Lo zombie si avvicinò, si levò di dosso alcuni  pezzi decomposti, prese dallo zaino uno straccio e si pulì la faccia. -Harry... non credevo fossi ancora vivo.-

Harry si pietrificò nel vederlo. - Liam. Oh, Liam sei proprio tu!-

Liam mi abbracció e ci diede le armi. -Andiamo più a sud, lì c'è il vostro gruppo.-

Arrivati all'uscita seguimmo Liam che ci fece entrare in un pullman e, insieme, ci allontanammo dal Terminus.

Welcome to the new ageDove le storie prendono vita. Scoprilo ora