fastidiosamente affascinante

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A/N!
volevo semplicemente avvisare che quando tratterò situazioni già accadute, ad esempio la partita appunto, aggiungerò indubbiamente cose che non sono accadute per mettere dello spice nella storia e non solo raccontare le cose che già sanno tutti!

buona lettura <333
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Tutti osservano il campo, aspettando l'entrata calorosa delle squadre.
Per fortuna noi siamo dal lato dove ci è possibile avere una visione perfetta di questo evento.

I giocatori fanno la loro entrata e camminano al centrocampo.

Al momento inno divento sempre patriottica, non ci posso fare niente.
Boom, calcio d'inizio.

Non riesco neanche a tenere gli occhi sulla palla, è tutto troppo movimentato, non so come tutti ci riescano così facilmente.

Volevo trovare il numero 12 in campo ma a malapena vedevo i giocatori.

39esimo minuto-calcio di punizione Verratti, goal di Pessina
Oddio si! credo?? Beh tutti si sono alzati a festeggiare quindi lo farò anche io.
HEY ASPETTA MA È STATO IL NUMERO 12 A SEGNARE.
Cerco disperatamente di individuarlo e viene messo nel grande schermo.
Oh...è carino...non rende dalle foto...
Aspe...non lui che...fa l'occhiolino? oddio...

Abbasso la testa e mi ricordo che ho addosso LA SUA maglia-
HDJS NO ODDIO NO LA TELECAMERA STA INQUADRANDO ME WTF- NON ADESSO-

PERCHÉ STA FERMA E NON SE NE VA?

Intanto mio fratello e mio padre si facevano vedere da tifosi.

Io per vergogna mi sono girata e mi sono messa a cercare chissà cosa dentro la borsa.

Io intelligente che mi scordo che nel retro della maglietta c'è scritto Pessina.
No vabbè.
Mi rigiro e la telecamera se n'è andata FINALMENTE.

Ritorno alla partita.

S/T-fine partita
Eee eccoli lì i tre fischi che chiudono la partita.
Tutto sommato mi sono divertita un pochino, solo per non dare quella soddisfazione a mio padre e a mio fratello.

Quei due si alzano e iniziano a dirigersi verso l'uscita.

"Andiamo?" dice mio padre.

"Si arrivo, voi andate" rispondo.

Anche se era sera, e c'era poca luca mi sentivo carina oggi quindi tiro fuori il cellulare e cerco di fare un selfie mostrando anche il campo.

D'un tratto un brutto piccione dello schifo mi vola sulla testa e d'istinto butto il telefono via, giù giù negli spalti vicinissimi al campo.

Non c'era quasi più nessuno nello stadio, ma i giocatori erano ancora in campo che parlavano.

Sentendo il botto che ha fatto il mio telefono colpendo la plastica rigida di quel posto, tutta la squadra, anzi metà visto che gli altri erano già in spogliatoio, si volta, dà prima uno sguardo verso il mio telefono e poi guardano me.

Tutti collegano che il telefono fosse mio quindi per non evitare figure di merda più di quanto ne stia vivendo una proprio adesso, mi alzo ma-

Cazzo.

No.

No, dai non puoi fare sul serio.

I lacci dei miei pantaloncini si incastrano non so come nel mio posto, impedendo di alzarmi.

Ai loro occhi sembravo proprio deficiente. Un'ebete proprio.

Io non sapevo più cosa fare, non potevo chiamare Tommaso o papà perché avevo il telefono a 20 metri di distanza.

Alzo di nuovo lo sguardo e vedo uno dei giocatori, non riuscivo bene a capire chi fosse, scavalcare e fare due passi per arrivare al posto dove era situato ormai da 10 minuti il mio povero telefono.

CHE POI IO AVEVO FATTO LA FOTO IN TEMPO QUINDI LUI VEDRÀ LA MIA FOTO.

no. il mio cristo di telefono non ha l'impostazione di spegnimento dopo due secondi che lo lasci acceso.

Lui prende il telefono e osserva la foto, poi inizia a salire le scale nella mia direzione.

No.

NO.

Oh porca-

No. È lui.

È il numero 12.

Arriva con nonchalance al mio posto e mi porge il telefono, con ancora la mia foto li in bella vista.

"Sei venuta davvero bene in quella foto, dovresti pubblicarla" dice lui sorridendo.

Cosa.
Non sto bene realizzando.

Lui ovviamente mi vede persa quindi inizia a preoccuparsi.

"Hey, tutto apposto?" dice mentre si piega sulle ginocchia per raggiungere il contatto visivo.
Era un palo a quanto era alto madonna.

Io annuisco come una cogliona.
"Si...grazie" dico sorridendo ebetemente.

"Ah bene" dice.
Vedo il suo sguardo andare in basso-
Nota sicuramente il problema dei pantaloncini.

"Oi, hai bisogno di una mano a togliere i lacci da li?" domanda.

E io cosa dovrei rispondergli esattamente.
Se dico di si...avrò un giocatore a stretto contatto con me...e se dico di no beh...perdo l'opportunità.
Mamma che intelligente t/n.

Io annuisco e basta e lui inizia a provare a rimuovere i lacci dal posto dov'ero seduta.

Come le persone civili lui cerca di non rendere il contatto ravvicinato, così strano e imbarazzante e inizia una conversazione.
Io odio le conversazioni.

"Quindi, ti ho vista pure nel grande schermo, hai la mia maglietta eh?" dice mentre ride leggermente.

Perfetto.
Ora penserà che sono una delle sue fan più affiatate mentre fino a stamattina non sapevo neanche della sua esistenza.

"Si cioè...l'ho scelta a caso in realtà. Il 12 è il mio numero preferito.." dico mentre guardo i suoi compagni che fischiano.

"Scusali, sono deficienti" dice concentrandosi sui lacci.

"Non importa, non ti preoccupare" dico indisturbata dal loro comportamento.

"Ti è piaciuta la partita?" domanda.

"Si e...congratulazioni per il goal, non seguo il calcio, a dir la verità quasi lo detesto...mio fratello e mio padre mi hanno obbligato a venire" dico.

MA PERCHÉ GLIEL'HO DETTO-
NON ME L'HA CHIESTO
t/n che cazzo di problemi hai.
adesso mi prenderà per pazza.
sicuro.

"Oh- colpo di scena, e grazie, ho cercato di fare del mio meglio e sono contento che la partita, nonostante le tue difficoltà a farti piacere il calcio, ti sia piaciuta" dice mentre è quasi al termine della sua mansione.

Abbiamo alcuni attimi di silenzio quando lui si alza e i miei lacci sono di nuovo al proprio posto.

"Ecco fatto" dice sorridendo.

Ho alcuni attimi per esaminare il ragazzo che sta dinanzi a me-
Qui davanti fa tutto un altro effetto.
Questa persona è  fastidiosamente affascinante.
Mi spiego.
Non posso credere che mi stia piacendo un calciatore. È alquanto fastidioso quindi...lui è fastidiosamente affascinante...non vorrei neanche ammetterlo-
La maglietta calza le sue braccia perfettamente e mostra i bicipiti al punto giusto, mentre i pantaloncini gli vanno un po' larghi ma neanche troppo.

"È stato un piacere- eh come ti chiami?" domanda confuso il giocatore.

Oh...

"T/n" dico alzando il capo verso di lui.

"È stato un piacere aiutarti t/n, spero ci sarai alla prossima partita" dice sorridendo e andandosene.
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A/N!
questa parte è stata più lunga di altre ma spero vi sia piaciuto il vostro primo incontro con lui!

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