~chapter 5~

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Feci fare un allenamento molto duro ai ragazzi tanto da darmi un soprannome "Baby Mancini"
"Per oggi basta andate a lavarvi" dissi ai giocatori, intanto che li aspettavo mi misi al telefono a guardare instagram.
"Vedo che la Baby Mancini si fa rispettare per bene" disse una voce inconfondibile da dietro
"Già è così, adesso puoi andare a lavarti che sento la tua puzza fino a qui" dissi continuando a dargli le spalle
"Le doccia sono piene aspetto qui con te che si liberano" continuò Nicolò
"So che senza di me piangi ma non ho bisogno di te qui quindi vai" dissi facendo cenno con la mano per andare via.
"Non mi sopporti proprio eh?" disse quasi divertito
"Esattamente" risposi con un sorriso falso
"Tu sei una tipa dura e io sono uno che non si arrende quindi a presto" disse schioccandomi un bacio sulla mano.
Alzai gli occhi al cielo e mi rimisi sul telefono anche se la sua faccia odiosa continuava ad essere stampata nella mia testa.
La serata continuò abbastanza tranquilla, andammo a cena e tra una risata e l' altra notai molti sguardi da parte di Nicolò, ma non ci feci molto caso visto che era la persona più antipatica e odiosa che potesse esistere e, strinsi molto i rapporti con gli altri.
"Stasera tutti in camera mia e di Ciro a guardare un film" urlò Lorenzo(o come lo chiamo io lo gnomo) e, tutti annuirono.
"Ragazzi io vado a mettermi qualcosa di più comodo e vi raggiungo" dissi alzandomi da tavola e dirigendomi verso gli ascensori.

"Ragazzi io vado a mettermi qualcosa di più comodo e vi raggiungo" dissi alzandomi da tavola e dirigendomi verso gli ascensori

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mi vestii così e andai verso la camera di Ciro e Lollo. Mi misi sul letto vicino a Manuel e mentre sceglievamo il film entra Nicolò in stanza che si mette alla mia destra.
"Andiamo di horror quindi?" tutti annuirono quando
"Ma che siete matti io ho paura" esclamai
"Tranquilla Baby M ci sono io che ti proteggo" disse quel fastidioso e odiosissimo numero 18 che si beccò una squadrata da Manuel.
"Stai tranquillo non scomodarti, pensa a metterti la maglia nel verso giusto tu" dissi mettendogli un dito sul petto.
Tutti si misero a ridere e lui mi guardò con aria di sfida e mi fece intendere che sarebbe successo altro da lì a poco.

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