~chapter 26~

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"Lo so...Lorenzo" disse staccandosi dispiaciuto e turbato
Rimasi in silenzio e abbassai leggermente lo sguardo.
Sentimmo una porta aprirsi, erano i proprietari quindi ci sbrigammo ad uscire e raccattare gli abiti per correre via. Non riuscimmo ad uscire dalla proprietà a causa dell' anziano signore che era appena uscito dalla porta finestra perciò corremmo verso l' unico posto accessibile: dentro casa. Era ovvio che non potessimo restare lì in mezzo, ne uscire dalla porta quindi Nicolò mi prese la mano e mi trascinò dentro un piccolo sgabuzzino: era molto piccolo e stretto, i nostri corpi erano letteralmente appiccicati tanto da sentire il suo battito più veloce del normale. Si mise una mano davanti alla bocca come per dire di stare in silenzio per riuscire a sentire i movimenti e, dopo essersi assicurato che il proprietario fosse ancora fuori attraverso degli spiragli della porta, si girò verso di me e avvicinò il suo viso al mio orecchio.
"A questa distanza mi fai un certo effetto"
arrossì e sgranai leggermente gli occhi per poi alzare lo sguardo e dargli una piccola pacca con la mano sul petto. Era abbastanza più alto di me, il mio viso non arrivava nemmeno alla sua spalla e diciamo che avere il suo perfetto corpo scolpito spiaccicato un faccia faceva un certo effetto anche a me: un invasione di animali dentro il mio stomaco.
Ultimamente questa sensazione la stavo provando troppo spesso e con la persona sbagliata o meglio, quella che io credo sia sbagliata. Era strano se provassi tutto ciò con Nicolò e non Lorenzo?
"Lo so che in fondo non mi resisti" continuó a sussurrare stavolta però guardandomi negli occhi e facendo un ghigno pervertito
"Hai ragione...non so ancora quanto resisterò senza darti un calcio" dissi alzandomi sulle punte posando una mano sul suo braccio muscoloso per tenere l' equilibro e avvicinandomi al suo orecchio.
Lui alzò lo sguardo e sorrise come se non credesse a quello che stavo dicendo
"Non ti credo" ecco appunto
"Non mi credi?"
"No"
"Credici perché è la verità"
"Quindi mi stai dicendo che se ti dovessi ribaciare non sentiresti nulla?"
"Perché dovresti ribaciarmi?"
"Perché non dovrei?"
"Assolutamente no"
"E perché dovrei ascoltarti?"
"Ehm forse perché sono fidanzata?"
"Se non provi nulla per me non dovrebbe interessarti"
"Lo sai che non ti bacierò vero?"
"Vedremo" disse finendo la conversazione sussurrandomi all' orecchio quest' ultima parola. Cosa voleva dire vedremo? Cioè mi vuole baciare? Aiuto? Dio? Ci sei? Aiutami!
Sentimmo un rumore al di fuori dello sgabuzzino perciò Nicolò guardò dagli spiragli e in effetti vedemmo il proprietario di casa che stava aprendo il cancello di fuori lasciandolo senza controllo e di soppiatto uscimmo.
"Mattinate migliori di queste non ci sono eh" disse felice di essere uscito, ormai si era fatta piena mattina.
"Vestiti e andiamo" dissi tirandogli i suoi pantaloni e la mia maglietta, intanto mi ero rimessa i pantaloncini.

*in hotel*
"Ecco perché non rispondevano" disse Spina vedendoci rientrare.
"Cosa ci fa Nico a petto nudo e Chloe con una maglia così grande?" disse Gigio
Manu appena vide la scena partì verso Nico per picchiarlo ma Bonucci si mise in mezzo
"È solo una notte tranquillo" Manu fece per rispondere ma lo interruppi
"Wewewe fermo cosa avete capito"
"Abbiamo fatto un bagno in piscina" finì Nico.
Arrivò un messaggio di gruppo ai ragazzi per dire che era ora di andare in campo.
Nel frattempo salii in camera di Manu a cambiarmi visto che avevo messo alcuni vestiti nella sua valigia visto che la mia strabordava. Prima di cambiarmi decisi di andare a fare una doccia perciò iniziai a togliermi i vestiti e misi la musica a palla così da non sentire nessuno.
Dopo essermi lavata, uscii con solo un asciugamano addosso e i capelli che mi gocciolavano sul petto
"Oh" non ci credo
"Nico!" urlai
"C-che ci fai qui" disse lui incantato a guardarmi.
"Una doccia come vedi" dissi schioccando le dita per farlo risvegliare
"Beh si lo vedo ma perché in camera mia?" sgranai leggermente gli occhi
"Scusa? Camera tua?"
"Ehm si" disse con una piccola risata
"Questa è la camera di Manu" dissi sicura di ciò
"No piccola ti sbagli" disse avvicinandosi
"Uno non chiamarmi piccola, due la reception mi ha dato le chiavi della 321". dissi superandolo sapendo che se mi fossi trovata di nuovo troppo vicino a lui in quelle condizioni sarebbe successo qualcosa.

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