~chapter 32~

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Accanto a me si misero Manuel e Spina mentre di fronte Nicolò.
Durante la cena cercai di evitare totalmente il suo sguardo ma era quasi impossibile visto che non mi staccava gli occhi di dosso.
Nonostante il lusso del ristorante i ragazzi non ci pensarono due volte a fare casino e come al solito ci facemmo riconoscere
"Ragazzi bastaa" dissi ridendo a bassa voce cercando di far calmare gli altri
"Oh andiamo divertiti un po' " disse Nicolò: lo ignorai.
A quel gesto non si arrese e per tutto il resto della serata cercò di attirare la mia attenzione tra sguardi, battute e piedino sotto al tavolo... si solo Nicolò Barella nel 2021 può fare piedino sotto al tavolo.
Ad ogni suo tocco inevitabilmente il mio corpo si paralizzava e si riempiva di brividi, penso che ne sia accorto ma non è questo assolutamente che lo ferma anzi, c'è in effetti qualcosa che lo ferma? Io non credo.

*Fuori dal ristorante*

Tutti i ragazzi erano vestiti con giacca e cravatta mentre io avevo solo quel vestitino corto e sbracciato.
Improvvisamente sentii qualcosa di caldo toccarmi le spalle, mi girai di colpo ed era Nicolò che mi metteva la sua giacca e non so perché, ma a quel gesto sorrisi.
"Almeno adesso mi guardi" disse posando le sue mani intorno alla mia vita avvicinandomi a lui e parlandomi all' orecchio sussurrando così da far paralizzare e rincitrullire la mia mente e il mio corpo.
"Se non fai lo stronzo ti parlo anche sai" dissi voltandomi leggermente verso di lui con il suo stesso tono per non farci sentire dagli altri che intanto ridevano e scherzavano.
"Addirittura mi parli anche, sono onorato" continuó a sussurrare ma stavolta, visto che mi ero girata con il viso di profilo, vicino ad esso, le nostre labbra erano molto vicine e quel suo sussurrare rendeva tutto più difficile.
"Vedo che inizi a capire" continuai nel suo stesso modo.
Improvvisamente a strinse la presa sui miei fianchi e quel piccolo sorriso che avevo in viso, si trasformò in un espressione carica di emozioni, penso che ormai lo sappiate, il solito zoo anarchico.
Posai le mie mani sulle sue come per spostarle ma
"Ti da fastidio?" continuó con un piccolo ghigno stringendo
"N-no cioè voglio dire si" dissi cercando di non tremare anche se era molto difficile.
"Ti confondo abbastanza vedo" affermò avvicinando le sue tenere labbra al mio viso così da annientare quasi la distanza.
"Smettila Nicolò" dissi quasi arrendendomi a lui
"Smettila di fare cosa" continuó lui
"Smettila di farmi quest'effetto" dissi praticamente arresa, Nicolò provó a girarmi verso di lui ma
"Ei ragazzi andiamo?" disse uno dei ragazzi, fortunatamente nessuno si era accorto di noi.
Mi staccai improvvisamente e andai avanti riprendendo così un po' di colorito sul viso.

*in Hotel*

Decisi subito di andare in camera per evitare Nicolò e chiudere così quella giornata. Entrai nell' ascensore, le porte si stavano per chiudere quando una mano lo interruppe; le porte si aprono e indovinate  chi era?
Mi girai subito dall altra parte, in effetti non sapevo bene il motivo per il quale l'avessi fatto, non cambiava nulla se mi giravo, sempre mille emozioni scoppiettanti mi avvolgevano.
Le porte si chiusero e un silenzio assordante caló...
"E sentiamo un po', effetto ti faccio"
Ma che domande fa, Nicolò ti pare?
"Un effetto che solo tu mi fai, non ho mai provato così tanto odio per una persona" dissi girandomi e porgendogli un amaro sorriso a braccia incrociate.
"Non penso che intendevi quello prima" continuó appoggiando la sua mano sulla parete dell' ascensore.
"Prima intendevo esattamente quello" ribattei con il mio solito sorriso amaro appoggiando le spalle alla parete opposta a quella del ragazzo.
"Non ci credo" disse mettendosi nella mia stessa posizione davanti a me
Alzai gli occhi al cielo
"Non mi interessa" dissi
"Non è vero" continuó
"Sei odioso" dissi mentre le porte dell' ascensore si aprirono dirigendomi verso esse.
"E tu sei bellissima con quel vestito" rispose riprendendo la posizione iniziale.
Mi fermai appena fuori l' ascensore e sorrisi dandogli le spalle, mi voltai e
"Buonanotte Nicolò" dissi con un piccolo sorriso cercando di non fargli notare il fatto che quel complimento mi aveva fatto più che felice.
"Buonanotte principessa" disse con la porta che si chiuse.
Tornai in camera con un sorriso a 32 denti; ahh quel ragazzo! Che strano effetto che mi fa!

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