«Have a holly, jolly Christmas. It's the best time of the year», cantai massaggiandomi il cuoio capelluto con uno shampoo all'albicocca, mentre il getto della doccia mi tartassava le spalle. «I don't know if there'll be snow, but have a cup of chee... OH!» Sobbalzai quando il posto dell'acqua fu preso da mani calde e grandi.
Afferrai la tendina della doccia e cercai di coprirmi, mentre Trent scoppiava a ridere. «Mi hai fatto prendere un colpo!»
Il bastardo continuò imperterrito a ridere. «Scusami. Ma in mia discolpa, ho bussato. Cantavi così forte che non avresti sentito neanche una bomba».
«Canto quando sono di buon umore», risposi e cercai di tirare ancora la tendina. Poi buttai l'occhio su di lui. Era troppo vicino perché vedessi la parte inferiore del suo corpo, la tendina della doccia era strizzata tra me e lui, ma potevo immaginare come fosse il resto. Be', ormai c'era ben poco da immaginare.
«Ne sono contento, ma dovevo comunque cercare un modo carino per farti smettere di cantare».
«Cos'hai contro il Natale?»
«Ah, contro il Natale niente, ma stai cantando questa canzone da venti minuti», disse a pochi centimetri dal mio viso. «E se ci fossero stati margini di miglioramento, ti avrei lasciata fare. Ma all'ultima ripetizione sembravi ancora più stonata della prima», rise ancora.
«Non sono stonata.»
«Senti questo vento?» mi chiese, allontanandosi da me come in ascolto. «Si sono rotte tutte le finestre della camera, di là. Fa un freddo...»
Gli diedi un buffetto sul petto, ma scoppiai a ridere. Okay, il canto non era il mio talento.
«Comunque questo non era un modo carino per dirmelo», gli feci notare, avvolgendo la sua nuca con le braccia. Mi morsi un labbro a pochi centimetri dalle sue e il suo sguardo fremette.
Ci mise un po' a tornare con gli occhi ai miei. «Lo so. Ho detto che dovevo cercarlo, non che lo avevo trovato».
«Ah-ah», alzai gli occhi al cielo.
«Ti coprirai ancora per molto?» chiese a quel punto Trent.
Abbassai lo sguardo. Ero ancora avvolta nella tendina della doccia. La mia tendina blu... trasparente.
«Lo sai che ho già visto tutto stanotte, vero?» chiese, poi si avvicinò al mio orecchio e aggiunse piano: «E diverse altre volte. Tutte molto... piccanti.»
«Sì, me lo ricordo», dissimulai la scarica di brividi che mi partì dalla schiena. «Ma ti conviene passare alle lusinghe, visto che non ho ancora deciso se voglio che tu veda anche stamattina.»
«Oh, io propendo per un sì», disse, e aveva una voce rauca appena sveglio, che rendeva qualsiasi cosa dicesse più sexy.
«Lo credo bene», risposi. «Sembra che ultimamente il tuo passatempo preferito sia spogliarmi», riflettei. Lasciai andare la tendina, che però, essendo di plastica, rimase rigida lì dov'era tra di noi. «O convincermi a farlo da sola.»
Trent rise, ripose quell'ostacolo trasparente al suo posto, e poi percorse lento il mio corpo con lo sguardo, dal basso verso l'alto. «Puoi biasimarmi?» Si avvicinò ancora a me e io sussultai. «Buongiorno», sussurrò sulla mia bocca e rabbrividii al ricordo di cosa fosse capace la sua.
Abbassai le mani sul suo petto e alzai la testa per andargli incontro. «Ciao», risposi un secondo prima che Trent piombasse sulle mie labbra in un bacio che mi tolse il respiro. Le sue labbra erano morbide sulle mie, ma anche possessive, totalizzanti, canalizzavano tutta la mia attenzione e mi rendevano dipendente.
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Ti cercavo
Romance🏆WATTYS WINNER🏆 E poi lo baciai. Lo baciai come se ne andasse della mia vita, come se quel bacio potesse salvarmi da morte certa. Il fatto ironico era che più andavo avanti a baciarlo più mi sentivo morire. Le sue labbra erano morbide e forti, mi...