Capitolo 29

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«Ma come faccio a raccontare i miei problemi a una che mi guarda con quella faccia!» Allison, di fronte a me, seduta ad uno dei tavoli della biblioteca, mi scoccò uno sguardo esasperato.

Claire ridacchiò. «È così da stamattina», disse. «Prova a non sorridere, ma i muscoli facciali la tradiscono ogni due minuti.»

Fanculo tutto.

Ritrassi il sorriso. Era tutta colpa del sesso con Trent, che era sostanzialmente l'unica cosa che avevo fatto nelle ultime quarant'otto ore. Fantastico sesso con Trent.

Una cosa totalizzante, estenuante e impetuosa da morire.

«Sta sorridendo di nuovo.»

«Oddio», gemetti. «Quando sono diventata un'amica così orribile?»

Claire rise e Ally scosse la testa, sorniona. «Non sei un'amica orribile», disse la seconda. «Almeno mi stai ascoltando, questo lo so.»

«Sarà una reazione ormonale», disse Claire e poi scoppiò di nuovo a ridere.

«Sono stufa di parlare di Mason», annunciò l'altra. «Parliamo di cosa fa sorridere te, stamattina.»

«Lo sapete cosa», risposi. Abbassai gli occhi sulle mie mani, e un altro sorrisetto mi distese la bocca. Avevo raccontato loro cosa fosse successo con Trent nel weekend. Avevo anche dato qualche dettaglio, non troppi e di certo non quelli che chiedevano le suddette spudorate.

«Sì, ma vederti così presa mi incuriosisce», insisté Allison «È bravo come sembra essere?»

«Perché ti saresti messa a pensare a come sarebbe a letto il mio... Trent?»

«Perché il "tuo Trent" è... uno che non passa inosservato, okay? A certe cose ci pensi in automatico.»

«Non pensarci più, ti prego.»

«Okay, non ci penserò più e non farò più speculazioni», convenne. «Se tu mi dici la verità.»

«Allison!»

«Certe cose le amiche se le dicono», inveì l'altra arpia. «A prescindere da quanto sia figo il proprio ragazzo. Perché quello è il tuo ragazzo, Elle.»

Annuii stralunata. Quella era un'altra novità che stentava a uscirmi di bocca. Era da tempo che lo consideravo qualcosa di molto vicino al mio ragazzo, ma dirlo mi faceva venire ancora le farfalle nello stomaco. E mi faceva sorridere, cosa che loro non sembravano apprezzare.

Non risposi alla sua ultima affermazione, però convenni sul fatto che in effetti potessi sbottonarmi un po'. Quantomeno per un'opinione esterna. «A letto è... bravo.»

«Sì, questo lo potevo ben immaginare», disse una, mentre l'altra decretava: «Era abbastanza evidente.»

Alzai gli occhi al cielo. «Io non penso a come sia Mason a letto», dissi alla prima, poi passai alla seconda. «O a una qualsiasi delle tue scappatelle.»

«Uff!» scattò Claire. «Continua, non ci provare! È bravo, e...?»

«Premuroso», non dissi altro ma tanto bastò a mandarle in fibrillazioni come un branco di groupie.

«Premuroso nel senso che credo io?» fece Ally, le sopracciglia scomparse sotto la frangetta. «Premuroso, cioè è uno che...»

«Sì, in quel senso lì, Ally», la bloccai, prima che attirasse l'attenzione di tutta la biblioteca.

«Oh santo Dio, ho bisogno d'aria.»

Ma perché ero circondata da persone così melodrammatiche?

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