Capitolo 5

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«Resta vigile, non chiudere gli occhi!»
«Va bene...»


Scavo, scavo, scavo. Scavo a perdifiato sia per finire prima dello scadere del tempo, sia per salvare Tsuyu perché la ferita che ha non mi sembra creata da Recovery Girl.
Interminabili minuti dopo riesco a scavare una piccola conca che mi possa aiutare a farla uscire.

«Okay. Ci sono, dammi le mani.»

Allunga debolmente le mani verso di me, le afferro dai polsi così da avere una presa più salda ed indietreggio riuscendo, finalmente, a liberarla. La prendo in braccio anche lei stile principessa e corro velocemente verso la zona sicura in modo che Momo o gli altri possano tamponare un po' il sangue.
"Teoricamente incidenti del genere non dovrebbero accadere o mi sbaglio? Ma ormai credo di averci fatto l'abitudine."
Alzo gli occhi al cielo e raggiungo i miei compagni.

«Eccoti Kacchan! Ce ne hai messo di tempo.»
«Statti zitto MerDeku che qua è una vera situazione di emergenza!»
«Perché?»
«Perché la ranocchietta qua-...»
«Tsu... chiamami Tsu...»
«O-Okay... Tsu ha una ferita vera alla testa! Non riuscivo a trovarla dove mi aveva detto il grappolo d'uva così mi sono messo a cercarla. Mi stavo preoccupando perché non rispondeva!»
«Aww, Kacchan preoccupato?» ridacchia Izuku.
«Stai zitto e soccorrila, idiota

La adagio sull'ultima barella libera e Yukiko si avvicina a lei prestandole soccorso.

«In effetti Kacchan ha ragione, la ferita di Tsuyu è vera.» commenta lei quasi preoccupata. «Fortunatamente non è così grave come sembra, probabilmente deve aver urtato contro qualcosa che l'ha tramortita.»
«Un masso...»
«Eh?»
«Un masso è caduto sopra il luogo in cui mi ero nascosta... non ho fatto in tempo...»
«Non agitarti Tsuyu.» le accarezza una mano. «L'importante è che non era grave, un cerotto e passa tutto. Fortunatamente Kacchan è venuto a cercarti.»
Ochako si avvicina a me dandomi un'altro bacio sulla guancia.
«L'hai salvata davvero.»

Indietreggio di un passo.

«Fatela finita! L'ho fatto per non perdere la sfida, tutto qua!»
«Oh, ma davvero? Secondo me tu sei buono e non lo vuoi ammettere.» sorride Yukiko.
«Smettila, idiota! Io non sono buono e non lo sarò mai!» stringo i pugni. «Aspetta di conoscermi bene prima di parlare.»
«Oh ma come sei permaloso!» sospira. «Non ti si può dire nulla che scatti come una molla!»

Prima che potessi replicare entra nell'arena il professor Cementoss.

«Silenzio.»

Ci voltiamo tutti e lo vediamo seguito da Recovery Girl.

«Potete andare tranquillamente a cambiarvi ragazzi, domani mattina vi comunicheremo i voti.» annuncia il professore.

Annuiamo e ci dirigiamo verso gli spogliatoi dove ci sono gli altri ragazzi già vestiti.

«Ehi Kacchan! Come è andata?» mi domanda Kirishima.
«Magnificamente, avevi dei dubbi?»
Mi avvicino al mio armadietto per prendere i vestiti.
«Quanti ne hai soccorsi?»
«La maggior parte.»
«Voi siete stati fortunati perché eravate in più.» commenta Kaminari.
«Il numero non c'entra un bel niente.» replico rivestendomi. «Bisogna solo sapere quello che fai. Se ci sono duecento persone a soccorrere una cittadina sottomessa da un terremoto ma non sanno come agire, faranno lo stesso numero che farebbe una persona sola.»
«Wow, come sei saggio!» ridacchia Izuku.

Dopo esserci cambiati siamo stati rimandati al dormitorio, tranne Tsuyu, lei è uscita dopo di noi per farsi controllare la ferita da Recovery Girl che è rimasta sorpresa di come Yukiko l'abbia curata bene col poco che avevamo.
Mentre passiamo sul vialetto diretti ai dormitori noto che la ragazzetta nuova non ci raggiunge.

«Ehi.»le prendo il polso fermandola. «Il dormitorio è di qua.»
«O-oh... emh...» ridacchia imbarazzata. «Veramente io non vengo al dormitorio.»
«E perché?»
«Io non ho una stanza.»
"In effetti non ricordo di aver visto degli operai intenti a creare una camera in più per lei."
«Ah... e quindi... tu ora vai dai tuoi genitori?»
«Sì...» si stringe nelle spalle.
"Forse non dovrei chiederglielo perché potrebbe rispondermi nuovamente male ma la curiosità è troppo alta."
«Senti...» mi metto di fronte a lei. «Chi ti ha chiamato oggi? Sembrava una chiamata abbastanza importante.»
Da i suoi occhi posso vedere chiaramente che questa mia domanda l'ha messa in difficoltà.
"Che cosa nascondi?"
«Ecco... in verità...»
Non ci prova neanche a guardarmi negli occhi.
«In verità mi ha chiamato mia madre... sì...»
«Ed era il caso di scappare?» scrollo le spalle. «Okay che non possono essere affari miei, ma visto che siamo compagni di classe, provo a fare amicizia come ha detto faccia tonda.»
«Hai ragione. Non sono affari tuoi ma...»
«Ma?»
«L'unica cosa che devi sapere è che mia madre vive in ospedale perché ha il cancro e quindi se mi chiama ho sempre paura che sia una brutta notizia.»
"Oh cazzo..."
«Ah... non ne avevo idea...»
«Lascia stare, non fartene un crucio.»
Libera il suo polso dalla mia presa.
«Ora posso andare?»
«S-sì... vai, vai...»
«Grazie Katsuki.»

Mi da un veloce bacio sulla guancia e si allontana con passo tranquilla.
"Se qualcun'altro osa darmi un'altro bacio sulla guancia io giuro che lo ammazzo."
«Femmine... tutte uguali...» borbotto dirigendomi al dormitorio.

Yukiko's pov!


Mi allontano dalla vista dei miei compagni di classe e faccio un profondo sospiro.
"Non mi piace mentire, ma con Kacchan non avevo scelta... mia madre non ha il cancro ma ce l'ha quello stronzo..." stringo i pugni. "Chissà cosa ha fatto a mia sorella ed ai miei genitori... spero che abbia mantenuto la promessa e che non li abbia torturati o giuro che tento veramente di affogarlo!"


Arrivo a "casa", estraggo la copia delle chiavi che mi ha dato ed entro.

«Sono arrivata!»
«Eccoti qua bambolina!» sbuffa. «Ce ne hai messo di tempo.»
«È la U.A., non una passeggiata nei boschi. Come stanno i miei genitori?»
«Rilassati.» alza le mani. «Visto che hai fatto la brava ho mantenuto la promessa e non li ho folgorati.»
«Mia sorella?»
«Anche lei sta bene. Tieni.» mi porge un piatto con della zuppa di Miso.
Prendo il piatto e lo guardo con sguardo interrogativo.
«Dallo a tua sorella, no?»
«E ai miei genitori?»
«Ci ho già pensato io.» sorride.
«Quando li libererai?»
«Appena tu non mi avrai portato ciò che voglio.»
Sospiro.
«Quanto ci vorrà?» mi domanda.
«Non è così facile come sembra, okay? Ho bisogno di tempo.»
«Ricordati che ti tengo d'occhio ragazzina, se cerchi di fregarmi faccio saltare all'aria i tuoi genitori.»
«Non c'è bisogno di minacciarmi! Lo so già.»

Col piatto di zuppa tra le mani raggiungo lo scantinato dove ci sono tre celle: la prima per la vittima, la seconda dove ci sono i miei genitori e la terza dove c'è la mia sorellina Kiki.

«Ciao mamma, ciao papà.» mi fermo davanti alla loro cella. «Come state?»
«Yukiko...» mia madre sorride. «Noi stiamo bene... tranquilla...»
"Li ha addormentati di nuovo... probabilmente per non fargli usare il quirk..."
«Non vi preoccupate, okay? Tutto si risolverà in fretta e torneremo alla nostra vita di sempre.»
«Vai da tua sorella...»
Annuisco ed entro nella cella di Kiki.
«Ehi...» sorrido entrando.

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