Sorrido tra me e me, poggiando la mano sulla maniglia della porta della camera degli ospiti. Apro lentamente, sperando che i cardini non cigolino, e mi affaccio all'interno per guardare i ragazzi dormire...
"No" mormoro, non appena vedo il letto matrimoniale vuoto. Entro nella stanza, mi fiondo nel bagno, niente. Esco, vado nel salone dove Marc sta ancora dormendo, poi in cucina, giro tutta la casa, poi corro nella stanza di Percy. Entro, faccio per raggiungere mio fratello, inciampo nei miei stessi piedi e finisco in ginocchio sul pavimento. I capelli mi bloccano la visuale, ma vedo una luce accendersi e poco dopo Percy mi sta abbracciando. Scoppio a piangere.
"Che è successo?" chiede Marc, mettendomi una mano sulla schiena. Io provo a parlare, una, due volte. Alla terza, riesco a mormorare i nomi dei miei bambini. Marc si allontana, probabilmente corre a cercare Mike e Lucy.
"Sono spariti" lo sento mormorare poco dopo.
Pochi minuti più tardi, siamo sul divano. Mio fratello mi sta accarezzando i capelli, mentre aspettiamo che torni Annabeth, che ha portato Zoe e Luke da Hazel e Frank.
"Sono spariti... Di nuovo..." mormoro, fissando un punto indeterminato del pavimento.
"Io vado a cercarli" annuncia Percy, nel momento in cui sente la moglie entrare in casa.
"Vengo con te" dico, toccando la seconda borchia del bracciale di cuoio e facendomi comparire addosso la corazza.
"Non se ne parla" Percy mi si pone di fronte, con Anaklusmos già in mano. "Tu resti qui, al sicuro".
"Prova a farmi notare che sono incinta e ti giuro che non ti parlo più. Si tratta dei miei figli" dico io, lo sguardo fisso nel suo.
"Non... Non è per quello" sospira lui.
"Percy, neanche tu sei mai riuscito a convincerla a non fare qualcosa" gli fa notare Marc.
"LO SO! Lo so, ok? È una delle due cose che ho rimpianto per tredici anni. L'altra è non essere mai riuscito a proteggerti. Se avessi fatto di più, forse non avresti avuto bisogno di andare fino in Alaska...".
Lo interrompo con un abbraccio. Lui mi stringe a sè, e quest'abbraccio è diverso da quelli che ci siamo scambiati da quando sono tornata, sempre con un retrogusto di tristezza. Questo è come la primissima volta che ci siamo abbracciati, subito prima della mia prima partita di Caccia alla Bandiera.
"Perché ho l'impressione che stia per arrivare Nico a dirci che siamo in ritardo?" chiede mio fratello.
"Perché è quello che è successo la prima volta che mi hai abbracciata" dico, crogiolandomi nel senso di sicurezza. "Era il mio secondo giorno al Campo, ricordi?".
"Come potrei dimenticarlo?" risponde lui. "Pensavo di poterti tenere al sicuro. Non avevo capito niente...".
Si stacca da me, mi guarda negli occhi e mi asciuga una lacrima dalla guancia.
"Andiamo a cercare i ragazzi" mormora.Guardo Lau evocare Marea, non appena sente la voce di Roda: "Avanti, mocciosi! Muovetevi!".
Allunghiamo lo sguardo verso la spiaggia. Roda ci dà le spalle, sta portando Mike e Lucy verso il mare. Guardo mia moglie mettersi in posizione per attaccare, pronta ad assalire la sorella."Come ti permetti?!".
L'urlo di mia sorella mi distrae per un momento. Guardo la dea tirare uno schiaffo alla mia bambina, uno schiaffo talmente forte che Lucy cade a terra e il pugnale che aveva sottratto a Roda le vola di mano.
"Sei irriverente proprio come tua madre, eh? Cattivo sangue non mente, non c'è che dire... Prova di nuovo a fare qualcosa del genere, e uccido il tuo fratellino".
Lucy si rialza, lo sguardo basso. Si avvicina al fratello.
In quel momento, avverto una leggera scossa di terremoto. Guardo Percy...
"I vostri occhi... brillano?" mormora Marc. Effettivamente, gli occhi di mio fratello brillano di una leggera luce blu, e stando a mio marito i miei hanno lo stesso aspetto.
Capisco subito che papà ci sta offrendo aiuto, e torno a guardare...
Giusto in tempo per vedere due cinocefali trattenere per le braccia Lucy, mentre Roda si avvicina lentamente a Mike con la spada in mano.
"Ti avevo avvertita, mocciosetta" sghignazza la dea.
"Non mio figlio!" urlo, saltando fuori dal nascondiglio. Senza neanche riflettere, senza pensare per un momento che la maledetta è immortale, trafiggo mia sorella con Marea. Quando l'ho trapassata, alzo lo sguardo dall'elsa per fissare Roda negli occhi. Lei ha un'espressione stupita. Tempo un paio di secondi, e inizia a brillare. Distolgo lo sguardo, urlando ai ragazzi di fare altrettanto. Quando mi volto di nuovo, tutto ciò che rimane della dea è l'icore sulla mia spada.
"Mamma!".
Butto Marea nella sabbia e allargo le braccia, dove i miei figli si fiondano immediatamente.
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Proteggerli. A qualunque costo
FanfictionCopertina della bravissima LauraMoonlight ||SEQUEL DI "IO AL CAMPO MEZZOSANGUE"|| È passato del tempo. I nostri eroi sono cresciuti, hanno messo su famiglia, ma manca qualcosa alla vita quasi perfetta di Percy Jackson e dei suoi amici. Anzi, non qua...