Caduta

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"Lau, sei meravigliosa" dico, guardando la figlia di Poseidone. Lei si volta verso lo specchio alla sua sinistra. Il suo abito, senza spalline, ha lo scollo a cuore e la gonna ampia dai mille strati di chiffon bianco è leggermente più corta davanti. Dal fianco destro, all'altezza dell'attaccatura tra il corpetto e la gonna, parte un drappeggio azzurrino, fermato sul fianco da una conchiglia bianca. Sopra ai lunghi guanti, bianchi anch'essi, porta il bracciale di Marea. Tra i suoi capelli, raccolti nell'elaborata acconciatura che le hanno fatto i figli di Afrodite, si trova una coroncina di conchiglie bianche che il dio dei mari ha fatto creare apposta per lei.
"Tu non sei da meno. Liam farà fatica a non mettersi a sbavare" ridacchia lei, tornando a guardarmi.
Mi avvicino a lei. Il mio abito, sempre lungo ma a sirena, ha la scollatura rotonda ampia e le maniche lunghe. I miei capelli sono sciolti, il mio fermaglio- arco li mantiene in una mezza coda e sorregge il velo.
"Siete entrambe bellissime" fa Percy, avvicinandosi a noi. "Odio interrompere, ma dobbiamo andare. I ragazzi sembrano sul punto di impazzire".
Il divino Poseidone porge la mano alla mia migliore amica, mentre mio padre si avvicina a me un po' titubante. Quando esco, sorrido vedendo l'arcobaleno sopra le nostre teste. I due ragazzi hanno le bocche spalancate e gli occhi sbarrati.
Intravedo, lontano da noi, un uomo e una donna che ci osservano. L'uomo ha i capelli brizzolati e un cellulare accostato all'orecchio. La donna, dall'aspetto severo, ha i capelli neri, tra i quali sono intrecciati dei fiori. Rabbrividisco appena alla vista della mia divina quasi suocera, ma sono felice che sia qui. Devo ricordarmi di ringraziare Percy, per aver convinto gli dei ad essere presenti nelle vite dei figli.
Laura volta la testa verso di me e mi sorride. Prontissime ad imbarcarci in una nuova avventura.

Sorrido a Marc incrociando i suoi occhi azzurri. Lui ricambia il sorriso, si sporge verso di me e mi bacia. Mentre le altre coppie si allontanano dalla pista da ballo, noi avanziamo lentamente seguiti da Iris e Liam. La musica parte, ma dura poco più di un paio di secondi. Una voce la interrompe quasi subito.
Oggi quattro semidei si sono legati,
E a gran dolore due sono destinati.
Temere devono i discendenti,
Perchè le onde non rimarranno silenti.
La dea dai verdi occhi vendetta cercherà
E tra i semidei vicina vi arriverà
Guardo inorridita l'Oracolo. Rachel torna sè stessa sotto gli sguardi attoniti dei presenti.
"Una... una profezia" mormora Liam, stringendo a sè la moglie.
Dopo il tempo necessario per cambiarci, nella Casa Grande si tiene una sorta di consiglio di guerra. Io, Marc, Iris, Liam, Percy, papà e Chirone stiamo discutendo sul significato della profezia.
"Direi che non ci sono molti dubbi su chi sono i due destinati a gran dolore" dico, lo sguardo basso. "Siamo ovviamente io e Marc".
"Sei sempre la solita, qualsiasi cosa deve riguardare te. Perchè non possiamo essere io e Liam?" ribatte Iris. Colgo un accenno di preoccupazione nella sua voce, e capisco che l'ha detto perché teme quel che potrei fare per tenere tutti al sicuro. Non che abbia torto a riguardo.
"Per la dea dai verdi occhi. È chiaramente Bentesicima. Non ha niente contro di voi" dico. Guardo Marc, e lui annuisce. Devo spiegare agli altri ciò che ci siamo detti prima io e lui. "Stando alla profezia, quel che deve succedere succederà in mezzo ai semidei. Ovviamente la casa al Campo Giove per noi è fuori discussione. C'è solo un posto dove saremo al sicuro da lei".
Papà e Percy sbarrano gli occhi, mentre Liam stringe a sè Iris e la trascina quasi di peso fuori. Chirone li segue.
"No" dice Percy, mentre i suoi occhi si fanno lucidi. "No, ci deve... Ci dev'essere un altro modo".
Papà gli mette una mano sulla spalla. Ha abbassato lo sguardo. Marc mi bacia sulla guancia e se ne va. Lo sento salutare il padre, mentre il messaggero degli dei discute con George e Martha. A quel punto, non riesco più a trattenere le lacrime. Mi tuffo tra le loro braccia, mentre mio padre e mio fratello, la mia famiglia, mi stringono forse per l'ultima volta.
Quando torno nella 3 con Percy, inizio a fare i bagagli. Lui mi guarda con gli occhi spalancati e ancora umidi.
"Non vorrete... Non vorrete andarvene subito?" esclama, avvicinandosi a me e prendendomi per le spalle.
"Percy, se aspettiamo diventerà solo più difficile partire. Dobbiamo andarcene il prima possibile" dico, trovando improvvisamente molto interessanti le mie Converse blu. Una stretta al cuore mi ricorda che me le ha regalate papà.
Mi libero dalla presa di mio fratello e torno a mettere i miei vestiti nel borsone. Dopo un attimo, tra la roba nella borsa cade una fotografia. Il sedicesimo compleanno di Iris.
Guardo Percy, e gli faccio un sorriso forzato.

Travis e Connor mi danno due pacche sulla schiena. Sono troppo orgogliosi per mettersi a piangere in pubblico (cosa strana per dei figli di Ermes), ma so che mancherò a tutti.
"Fa' attenzione, fratellino. L'Alaska sarà anche al di là degli dei, ma i mostri sono anche là" dice Travis.
"E ricorda quel che ti ha detto papà" prosegue Connor.
Annuisco, ripensando al piuttosto scontato "Resta in vita e ci rivedremo" del dio dei ladri, poi mi sistemo la tracolla del borsone sulla spalla. Guardando verso la 3, vedo Percy che stringe a sè Laura. Vicino a loro si trovano Iris, Vittoria e Jason.
La figlia di Poseidone mi raggiunge una volta che l'hanno abbracciata tutti. Stringe in mano una fotografia, e ha gli occhi rossi. Il dio dei mari si avvicina a noi, la bacia sulla fronte e mi guarda.
"Tienila al sicuro" dice. Io annuisco.
"A costo della mia vita" rispondo.
Ci dirigiamo in cima alla Collina. Una volta raggiunto il pino, ci voltiamo. Gran parte dei ragazzi del Campo sono radunati nel prato. Guardo Laura. Sembra sul punto di scoppiare in lacrime. Annuisce. Raggiungiamo Argo, e saliamo sul SUV bianco. Giurerei che gli occhi visibili del gigante fossero lucidi. Quando partiamo, stringo a me mia moglie. Eccoci qua, separati dalla nostra casa e dalla nostra famiglia. Caccio indietro le lacrime. Adesso devo occuparmi di consolare lei. Piangerò in un altro momento. Devo essere forte.

Odiatemi pure se volete. Sia perché ero sparita, sia per questo capitolo. Preparatevi psicologicamente, perché i nostri adorati (e si vede) personaggi soffriranno. Soffriranno tanto per questo allontanamento forzato. Ma preparatevi anche a conoscere i loro figli. Occhio, perché stravedo per le coppie di gemelli, anche se ho cercato di ridurli al minimo...
Effettivamente ora che ci penso da tre che erano alla prima stesura al momento ne è rimasta una sola. Ma quelli sono dettagli.
E niente, ci vediamo al prossimo capitolo.

Proteggerli. A qualunque costoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora