"Dannazione, come ha fatto ad avvicinarsi senza che lo sentissimo?" mormoro, alterata. Non ho assolutamente sentito papà scendere le scale, e all'improvviso me lo sono ritrovato alle spalle. E tanti saluti alla possibilità di scoprire cosa turbava la mamma. Sicuramente sposteranno il contenuto del cassetto da qualche altra parte.
"È colpa mia..." sussurra Mike, seduto sul suo letto. Mi avvicino e gli metto una mano sulla spalla. "Se non avessi colpito il tavolino, magari non si sarebbe svegliato...".
"No, fratellino. Non è colpa tua" dico. "Mamma e papà nascondono qualcosa, e sono attentissimi ad evitare che noi lo scopriamo. Mi viene quasi da pensare che dormano a turno per tenerci d'occhio".
Rimango a riflettere sull'ultima frase. L'ho detta per far ridere Mike, non la pensavo sul serio. Anche se, ora che l'ho pronunciata, non mi sembra così campata per aria.
Ripenso ai pochi racconti di mamma su come lei e papà si sono conosciuti. Hanno sempre raccontato che quando si sono trasferiti qui si conoscevano già, il che è parzialmente vero, stando al racconto del signor Riders. Hanno sempre detto di essersi incontrati per la prima volta a New York. O era San Francisco?
"Mikey, aiutami" dico. "Mamma e papà dove hanno detto di essersi conosciuti?".
"Ehm..." fa lui. Dai, forza, concentrati. "A San Francisco. Però mamma ha raccontato che dopo essersi incontrati lei è tornata a New York e poco dopo papà si è trasferito lì, e quando si sono messi insieme vivevano entrambi là".
"Grande fratellino" dico, scompigliandogli i capelli. Poi, afferro lo zaino di scuola e dei vestiti dall'armadio. "Metti un po' di roba utile nello zaino. Andiamo a New York a scoprire la verità"."Ciao mamma, noi andiamo a scuola!" esclama Lucy, facendomi segno di parlare il meno possibile. Non sono mai stato bravo come lei a mentire.
"Non dimenticate la merenda, ragazzi" fa la mamma, avvicinandosi a noi con i due sacchetti di carta in mano. Mia sorella li prende prima che mamma apra gli zaini.
"Grazie, ma'. Ci vediamo" dice, prima di uscire di corsa. Mamma mi carezza i capelli con una mano, mi dà un bacio sulla fronte e io parto all'inseguimento di Lucy. Sono vagamente consapevole della donna che ci segue con lo sguardo finchè non voltiamo l'angolo. A quel punto, guardo mia sorella.
"Ne siamo sicuri?" chiedo, mentre una sensazione spiacevole alla bocca dello stomaco mi fa desiderare di tornare a casa e dire tutto. Lucy apre il mio zaino e ci infila uno dei sacchetti di carta.
"Vuoi continuare a farti prendere in giro per tutta la vita? Perchè io no" dice. Ci mettiamo a correre verso il molo.
Quando arriviamo, il signor Riders ci saluta con la mano.
"Ragazzi! Che succede?" chiede quando lo raggiungiamo.
"Signor Riders, oggi dovevamo andare sulla terraferma con la scuola, ma abbiamo fatto tardi. Potrebbe darci un passaggio?" chiede Lucy.
L'uomo ci guarda per un attimo, poi ci fa cenno di seguirlo. Quando salgo sull'Anfitris, ho il terrore che la mia nausea da ansia aumenti, invece sparisce. Non avvertendo più il mio malessere, mi siedo accanto a mia sorella, mentre il pescatore dagli occhi verdi accende il motore.Guardo la barca allontanarsi, con Mike accanto a me. Improvvisamente, sento un verso terrificante.
"Ehm... Lucy? Cos'era?".
"Sembrava... Sembrava uno di quei dinosauri con le ali, ricordi quando abbiamo visto Jurassic World?" reprimo un brivido. Che accidenti era quel rumore?
"Ricordo, purtroppo. Mamma e papà non hanno aperto bocca finchè non è finito, mentre noi eravamo terrorizzati" risponde mio fratello, avvicinandosi di più a me. In una situazione normale, lo prenderei in giro, chiamandolo femminuccia, ma ammetto che ho paura anch'io. E non mi piace per niente avere paura.
"Andiamo?" chiedo, cercando di apparire più sicura di quello che sono. O almeno, il minimo indispensabile per non fargli venire voglia di richiamare indietro il signor Riders, dirgli la verità e farci riportare sull'isola. Non voglio tornare finchè non saprò cosa ci nascondono mamma e papà.
Mike annuisce. Mi incammino, torturando la bretella dello zaino. Lui mi segue. Forza e coraggio, mi dico. Mamma, papà, scopriremo cosa ci nascondete.
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Proteggerli. A qualunque costo
FanfictionCopertina della bravissima LauraMoonlight ||SEQUEL DI "IO AL CAMPO MEZZOSANGUE"|| È passato del tempo. I nostri eroi sono cresciuti, hanno messo su famiglia, ma manca qualcosa alla vita quasi perfetta di Percy Jackson e dei suoi amici. Anzi, non qua...