chapter 4

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Jungkook aveva passato il resto del pomeriggio a guardare video e video sul telefono.

Aveva imparato che quel posto dove potevi scrivere anche solo una piccola parola per cercare vari contenuti, e dove potevi imparare a fare anche le cose più banali, si chiamava YouTube.

Per Jungkook era il paradiso. Quando aveva compreso come utilizzarlo, era diventato il suo migliore amico. Aveva guardato un video di socializzazione, uno di educazione, uno su come essere l'amico perfetto. Sperava di ricordarsi tutto quella sera.


Taehyung aveva accettato il suo invito e Jungkook, grazie alla magia di internet, aveva prenotato in un ristorante tradizionale, dove la specialità erano i jajangmyeon. Sapeva, grazie ad alcune informazioni che gli erano state date, che era il piatto preferito di Taehyung. Così, non era stato troppo difficile cercare sulla barra di ricerca 'jajangmyeon a Daegu'. Stava diventando davvero bravo con la tecnologia.

Erano le sette di sera quando Jungkook uscì dalla sua abitazione. Si era fatto una doccia rilassante e si era preparato seguendo dei consigli di uno strano tipo su YouTube. Il video parlava di appuntamento, ma Jungkook non ci aveva fatto troppo caso e aveva cercato di seguire quasi alla lettera tutti i consigli di quello strano.. come si chiamava già? YouTube? Scosse la testa e strinse le mani tra di loro. Sentiva una strana sensazione al petto. Era agitato? Non capiva ancora benissimo come 'catalogare' le varie emozioni umane, ma non vedeva l'ora di incontrare nuovamente Taehyung.

Per l'occasione si era vestito con dei semplici pantaloni blu e una maglietta a maniche lunghe bianca. Il suo superiore lo aveva davvero fornito di qualsiasi cosa gli servisse: vestiti, scarpe, prodotti per l'igiene come shampoo e gel per i capelli, e aveva dovuto guardare un altro video per capire a cosa servisse quella specie di spazzola piccola. Alla fine era rimasto scioccato nel constatare che era per i denti. Lui, essendo un angelo, non si era mai spazzolato i denti, non ne aveva il bisogno, e il pensiero che gli umani dopo i pasti si dovessero lavare i denti lo fece ridere di gusto. Che strambi aveva pensato, ma se non voleva rimanere senza denti, doveva farlo anche lui.

Dopo che si era vestito e lavato i denti, aveva acconciato i suoi capelli lunghi e mossi. Aveva sciolto la coda e li aveva pettinati aggiungendo un po' di quella sostanza appiccicosa che chiamano gel. Aveva fatto la riga in mezzo lasciando i boccoli ai lati e poi, dopo aver preso il telefono e portafoglio con un po' di contanti, si era incamminato.

Aveva utilizzato la mappa che gli era stata data e, grazie alla magia, non era stato difficile trovare il ristorante; certo, aveva dovuto fare attenzione a tutte quelle automobili che avevano rischiato di investirlo, e anche se lui sapeva benissimo che non poteva farsi del male, il suo istinto gli aveva consigliato di fare attenzione.

Stava aspettando il pittore fuori dal ristorante.

Sperava davvero che Taehyung si presentasse al loro incontro. Da qualche punto doveva pur iniziare ad instaurare tra di loro un senso di amicizia e fiducia, il tempo che gli avevano dato era di tre mesi 'umani' e per quanto aveva capito non era molto. Doveva solo non spaventarlo e cercare di essere normale.



Taehyung era davanti allo specchio mentre si guardava. Da quant'è che non lo invitavano ad uscire? Forse non era mai capitato, o forse era successo solo una volta quando Yuna, lo aveva quasi costretto. Ma non era andata bene, anzi, era letteralmente scappato a casa con le lacrime agli occhi, dopo che un gruppo di ragazzi lo aveva preso in giro per la sua timidezza e per il suo balbettare. Ma quei ragazzi stupidi non sapevano che la sua non era semplice timidezza. Era insicurezza. Una brutta e grave insicurezza data dal suo spettro autistico e dalla sua poca praticità alla socializzazione.

Si tolse gli occhiali e mise le mani a coprirgli gli occhi. Come sempre, stava di nuovo piangendo. Era sì un argomento sensibile e delicato per lui, ma più che altro Taehyung non si sentiva minimamente all'altezza. Sentiva di essersi sbagliato sul quel ragazzo; sapeva, o almeno, sperava, che Jungkook fosse diverso dagli altri ragazzi che durante la scuola si divertivano a picchiarlo e a prenderlo in giro, ma come poteva fidarsi di lui se neache lo conosceva?

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