chapter 9

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Jungkook aveva convinto Taehyung ad uscire con Yoongi altre tre volte dopo la prima sera. I giorni scorrevano sempre più velocemente e lui non poteva più perdere tempo. Taehyung, anche se ancora molto diffidente e silenzioso, era riuscito ad instaurare un rapporto con il ragazzo tatuato. Yoongi aveva imparato a non tartassarlo di domande e Taehyung stava iniziando a conoscere piccole cose su quello strano ragazzo che però gli sembrava così familiare. Si erano scambiati i numeri di telefono e Taehyung, per messaggio, riusciva ad essere un pó più espansivo e chiacchierone, così lui e Yoongi passavano ore e ore a scriversi. Jungkook stava iniziando a vedere un piccolo cambiamento nell'atteggiamento del pittore. Sembrava più felice e meno spaventato all'idea di conversare sia con lui che con Yoongi.

Jungkook passava comunque molto tempo con il pittore. Un pomeriggio era stato Taehyung ad invitarlo nel suo laboratorio per fargli vedere in esclusiva un nuovo quadro a cui stava lavorando. Rappresentava un cielo pulito con un enorme sole che sorgeva da dietro la distesa d'acqua blue che era il mare. Era rimasto molto sorpreso; non tanto per la bravura e il talento innato che Taehyung aveva, ma più per il senso di pace e libertà che quel dipinto gli dava. Era come se quel sole fosse Taehyung. Un Taehyung completamente nuovo che rinasce, che sorge e sprigiona tutta la sua luminosità tenuta nascosta per tanti tempo.

Taehyung, dopo avergli mostrato il quadro, gli aveva sorriso un po' imbarazzato, con le guance leggermente arrossate, e Jungkook gli aveva fatto dei complimenti silenziosi toccandogli la testa amorevolmente. L'angelo sentiva di star per commettere degli sbagli stando sempre più vicino a lui, ma non riusciva a tenere le distanze. Taehyung per lui era quel tipo di essere umano fragile e sensibile che aveva costantemente bisogno di qualcuno al suo fianco, e anche se l'angelo sapeva benissimo che quella persona non poteva essere lui, fino a che il pittore non si fosse innamorato di Yoongi, lui sarebbe sempre rimasto lì vicino a lui anche a costo di stare in silenzio per la maggior parte del tempo.

Era passato un mese da quando aveva incontrato Jungkook per la prima volta. Taehyung era cambiato davvero tanto. Adesso riusciva ad esternare di più le proprie emozioni, riusciva a rimanere più concentrato quando dipingeva, e non vedeva più la vita come una condanna per la sua persona. Il cambiamento interiore che stava maturando era solo e grazie alla presenza Jungkook, e Taehyung questo lo sapeva.

Era sabato sera e Taehyung era tornato a casa da pochi minuti quando sentì il campanello suonare. Si mise gli occhiali che si era tolto per lavarsi il viso e aprì la porta di ingresso. 

"Ciao!" Yoongi aveva un sorriso sulle labbra fini e una busta di carta, abbastanza grossa, tra le mani. "Scusa per non averti avvisato prima ma passavo di qua e ho pensato di cenare insieme, ti va?" 

Alzò la busta contenente cibo ad asporto e Taehyung annuì arrossendo; si spostò di lato e Yoongi entrò nel soggiorno del pittore dopo essersi tolto le scarpe da ginnastica nere. "Ti-ti ha detto J-Jungkook dove a-abito?" 

Yoongi annuì e poi posò il cibo sul tavolino davanti al divano. "Sì, l'ho sentito oggi pomeriggio e gli ho chiesto qual era il tuo quartiere, ma non gli ho detto che sarei venuto qui." Yoongi si sedette mentre Taehyung rimase in piedi. Aveva i muscoli rigidi e anche se era già uscito per un caffè da solo con Yoongi, in quel momento, in quella situazione così intima, il pittore era estremamente a disagio. 

"Non ti va di mangiare con me?" Il ragazzo tatuato lo guardava con aria dispiaciuta e Taehyung sentì una morsa allo stomaco. Non voleva che la sua stupida insicurezza gli facesse perdere l'occasione di avere anche Yoongi come amico. Finalmente c'era davvero qualcuno che aveva piacere di stare con lui e che si impegnava per instaurare un rapporto, ma la sua paura di essere emarginato a causa del suo disturbo mentale lo bloccava. "Se vuoi me ne vado.." Un sussurro da parte del ragazzo, seduto davanti a lui, lo fece tornare con i piedi sulla terra. 

Scosse la testa e si sedette al suo fianco. "No, io-io scusa m-mangiamo." Cercò di sorridere e aprì la busta iniziando a tirare fuori le piccole scatoline contenenti il ramen ed i vari contorni.

Mangiarono quasi in silenzio tranne per la televisione accesa che teneva loro compagnia. "Era molto buono, non trovi?" Yoongi si pulì la bocca e lo guardò annuire. 

"Sì era t-tutto b-buono." La verità era che Taehyung aveva mangiato a fatica. Aveva la pancia che doleva per l'ansia e sentiva ogni boccone che scendeva giù come se fosse fatto di pietra, ma questo non lo avrebbe mai detto a Yoongi. 

"Taehyung?" Il pittore fece un piccolo salto sul posto sentendo Yoongi richiamarlo in modo troppo serio. "Io devo dirti una cosa.." Il pittore cercò di mantenere un contatto visivo, anche se tutti i nervi del suo corpo gli stavano ordinando di abbassare la testa, ma, almeno quella volta, cercò di tenere duro. "Io ti ho mentito," vide il ragazzo sospirare pesantemente "io ti conoscevo già." Taehyung spalancò gli occhi e sentì una brutta sensazione quando Yoongi lo guardò intensamente. "Quando Jungkook mi ha parlato di te sinceramente non avevo collegato chi fossi, ma la prima sere in cui siamo usciti insieme mi sono ricordato del tuo viso." Si morse il labbro e Taehyung si lasciò sopraffare dai suoi occhi anche quella volta e abbassò lo sguardo sulla sua mano. 

"Andavamo alle superiori insieme, io ero il fidanzato di Jimin." Taehyung a quelle parole aprì la bocca e rimase fermo. Tutti i terribili ricordi di quegli anni gli ritornarono in mente e lo investirono. Sentì il cuore battere forte e il respiro iniziò a diventare irregolare. Non riusciva a respirare, stava iniziando a stare male. "Tae ascolta.." Yoongi azzardò la prima mossa e gli prese la mano, ma a quel gesto il pittore si ritrasse quasi come se si fosse bruciato e si alzò di scatto. La bocca aperta in cerca di aria. "Lo so, so quello che ti ha fatto Jimin, lo so Taehyung." Yoongi si alzò rimanendo però a distanza. "Mi dispiace tanto di non aver mai fatto nulla per aiutarti, ero un ragazzino stupido." Taehyung sentiva la voce del ragazzo lontana. Aveva le orecchie che gli fischiavano per la troppa anidride carbonica che stava circolando nel suo corpo.

 L'iperventilazione è così, ti fa sembrare di non riuscire ad avere ossigeno ma la realtà è che più respiri velocemente, più anidride carbonica assumi. La testa diventa leggera e un senso di svenimento ti colpisce, questi sono gli attacchi di panico e in quel momento, Taehyung stava subendo tutto questo. "Mi dispiace davvero, io e Jimin ci siamo lasciati a causa di tutto il male che aveva fatto, non solo a te." Yoongi continuava a parlare ed a scusarsi, ma Taehyung aveva solo in mente lui con la testa nel gabinetto, le risate, gli occhiali rotti, il labbro spaccato; sentiva di star per esplodere. 

"Per f-favore lasciami solo" disse quella frase a fatica "t-ti prego-" Yoongi lo guardò dispiaciuto ma lo capì, così lo lasciò in casa da solo.

Quando il ragazzo chiuse la porta di casa del pittore, Taehyung scivolò sul pavimento e iniziò a piangere. Non riusciva a capire il perché il destino gli avesse fatto questo. Perché doveva continuare a soffrire per cose passate? Perché non poteva solo dimenticare?

L'idea di tagliarsi gli saltò in mente, ma il suono del telefono lo fece bloccare prima di arrivare in bagno. Prese il telefono e accettò la chiamata. "Ciao piccolo pittore! Oggi non ci siamo visti!" La voce di Jungkook gli arrivò allegra alle orecchie. 

"J-Jungkook-" un sussurro tremante fece fermare l'entusiasmo dell'angelo. 

"Taehyung che succede?" Taehyung si era inginocchiato a terra e stava cercando di smettere di singhiozzare.

"P-puoi v-venire da m-me?"



Ebbe si, abbiamo scoperto un piccolo particolare della vecchia vita di Taehyung. Il capitolo dopo scopriremo ancora più cose sulla sua vita e del suo turbolento passato...

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere


-alla prossima @taekookitaly ♡

Revisione a cura di BlueMeri___


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