Premessa iniziale: mi sto imbarazzando troppo, lo faccio per voi. In più ho riletto di fretta e se ci sono errori mi butto
La serata di Gennaio, di quel Gennaio freddo, finiva per scoppiare di un rosso accesso in cielo: nell'odore di rugiada si mischiavano con sfatta dolcezza i profumi dei fiori, belli in vista sui balconi dalle ringhiere di ferro battuto. Nell'arido e morente giardino la terra tratteneva ancora quell'umidità del pomeriggio; che nel crepuscolo della giornata i ragazzi preferivano spargerla un po' ovunque giocando a pallone.
Il tempo era come quello di adesso, ma le strade del centro sembravano rallegrate da una certa aria di festa che contagiava gli animi giovanili.
La città era Nikko.
E allora, seduta decisamente in maniera scomposta, Holly ritoccava la tela. Lei però non si dilungò a lungo sul dipinto, e l'osservava come fosse un semplice schizzo su carta, un bozzetto rimediato da qualche giornale; eppure ne vedeva più luci e colori.
Sedeva china e ricurva sullo sgabello, in mano teneva saldamente la tavolozza intrisa di tempera, mentre nell'altra indirizzava delicatamente il pennello sulla superficie ruvida del foglio.
Poi, come se ci fosse stato qualcuno nella stanza, si cimentò in una conversazione con se stessa; contemplando il lavoro eseguito.
Holly non era di certo come gli altri omega, ma era dotata di eccellente cultura al tempo, e la sua flessibile arte del parlare e del vivere la rendevano solamente più odiata dalla società.
Possedeva e custodiva un'ideale di libertà fuori dal comune, e niente di quel che vide e sentì al di fuori di quelle mura le sembrò nobile quanto l'arte.
E forse era per questo che si era convinta che non era fatta per una vera e propria relazione, e come le avevano ripetuto era destinata all'infedeltà. Lei aveva le guance rosse e calde, si malediva di tutti i libri che aveva letto e che aveva vissuto sulla propria pelle. Se non gli avesse sfogliati molto probabilmente non sarebbe ridotta in questo stato.
Tuttavia non bisogna fraintendere, Holly ci provava costantemente, voleva arrivare alla piena e completa soddisfazione della felicità amorosa con i sensi che le erano dati; d'altronde non poteva di certo interrogare un alpha su Klimt o Monet.
Anche se la ragazza aveva sempre preteso cultura, o almeno fin quando capì che nemmeno l'uomo più saggio e aperto avrebbe mai consentito che i desideri della giovane si avverassero.
Ma lei viveva in una società fragile, con un genere di vita pessimo per le persone come lei, con un'idea tutt'altro che liberale, tutt'altro che esemplare. Ma il suo desiderio di vita, la mano che la trascina ancora e ancora, non è altro che l'impaziente smania di interpretarla.
Holly ebbe per un attimo paura dell'istante, ruotò il polso sottile rivelando da sotto la manica della camicia un orologio di cuoio scuro.
Quando capì di non essere in orario per la consegna imbracciò la tela frettolosamente e si avviò fuori città.
Quei piccoli tragitti, nonostante fossero piuttosto brevi e nascosti, le diedero qualche fastidio, era abituata infatti a vestirsi bene.Discese fianco a fianco con un vecchio contadino dall'aria trasandata, sorpassò i castagni in fondo alla strada. Nei pressi di una casa di periferia che spuntava a lato del fiume e che sembrava essere ancora illuminata dai raggi di metà pomeriggio uscì un uomo.
Attraverso la polvere della ghiaia Holly riusciva a percepire l'odore forte del signore davanti a lei, pronto a tirare fuori dalla tasca un paio di occhiali spessi e costosi.
Se li inforcò sul naso curvando le labbra screpolate in un sorriso appena accennato, e allora lei gli porse il dipinto.
Lui era stato il suo confidente, talvolta consigliere; tuttavia gli occhi del più anziano lasciavo trasparire un debole per la ragazza. Era bello e intelligente, ma mancava di quella fresca vitalità giovanile, lui aveva già vissuto e desiderava solamente sprofondare in un nuovo amore.
<<Lo hai riprodotto molto bene.>> Come aveva immaginato anche quest'oggi l'uomo aveva mal di gola, la voce andava a tratti e ogni tanto sul suo viso un cipiglio di dolore fu visibile a Holly.
<<Lo so, quanto mi dai?>> La porta della zanzariera sbatté e ci fu qualche minuto di silenzio, si guardarono mentre la ragazza stringeva la tracolla della borsa in tela.
<<L'arte non vende più Olimpia, dovresti provare in Europa.>>
Poggiò la tela accanto alle cataste di legno, e si sedette comodamente sulla sedia a dondolo aprendo il giornale. La ragazza invece non riusciva assolutamente a capire come potesse starsene seduto bello e tranquillo a leggere, quando c'era un'alta probabilità che finisse sotto qualche ponte a fare l'elemosina.
<<Non vende più o per caso non vogliono comprare da un omega?>>
Tese l'altra mano abbassando il capo e facendo ricadere i capelli color miele sulla fronte, e la sciocca dolcezza degli anni passati sembrò caderle addosso.
Dietro di lei l'eterno rumore delle macchine ronzava nelle sue orecchie, il fiume grattava e si strusciava sulle pareti umide della casina.
Il più grande non si mosse e continuò quel movimento lento e pacato del cullarsi, poi la guardò e si mise una mano rugosa sulla fronte coperta dai folti ricci scuri.
<<Sì, è perché sei inferiore.>>☀︎︎☀︎︎☀︎︎☀︎︎☀︎︎☀︎︎☀︎︎☀︎︎☀︎︎☀︎︎☀︎︎☀︎︎☀︎︎☀︎︎☀︎︎☀︎︎
Le venne appoggiato sul bancone a cui era seduta un piatto di riso bianco a buon mercato.
<<Dopo oggi non credi sia ora di trovare un alpha?>> Con stupore Holly esaminò la figura colorata dall'altra parte della tavolata, in quell'istante la sua puerile speranza ricominciò a vivere in lei.
Ahimè, per la prima volta la vidi impacciata, e dalla sua bocca uscì un gemito di stupore, adesso la giovane aveva portato le dita affusolate al taschino e ne aveva estratto un pacchetto di sigarette.
Gli avvenimenti della stessa sera le avevano tolto ogni appetito.
<<Valentina,>> Prese l'involucro della carta tra le labbra rosee e lucide per poi continuare,
<<Preferisco morire povera che mantenuta.>>Ora l'amica beta aveva sorriso, si era sistemata gli occhiali sul naso e aveva ripreso a lucidare i bicchieri del locale. La donna aveva ripetuto svariate volte che fumare dentro la struttura non era possibile, ma conoscendo la testardaggine dell'omega aveva lasciato correre.
La guardò scuotendo la testa e sospirando, Valentina era davvero bella e si ritrovò a pensarlo anche Holly.
Era alta e snella e le sedeva difronte, e potendo contemplarla per diversi minuti la trovò sempre più attraente.
<<Possiamo prenderci un momento per festeggiarmi?>>
Dall'altra parte della saletta l'amico più fidato di Olimpia sorseggiava del vino rosso, le dita prontamente salde al calice di vetro e lo sguardo affilato.
Anche Daniel era un bell'uomo, alto e forte, con piccoli e vispi occhietti fugaci e l'atteggiamento spavaldo, orgoglioso e sicuro di un uomo ammirato e certo del proprio fascino. Lo osservava con attenzione, forse perché riservava un po' di invidia per questo genere di uomini, per poi scoppiare a ridere; la giovane si alzò per abbracciarlo.
Dopo qualche secondo sentirono Giorgia pulirsi le scarpe sullo stuoino fuori dalla porta, al dire il vero il suo odore era parecchio riconoscibile a tutti; forse anche amplificato per L'avvicinarsi del calore.
Ma lei era fortunata, si disse Holly.
La ragazzina infatti era la compagna della barista al bancone, nonostante non fossero una coppia ufficiale i loro sguardi parevano cercarsi senza fiato. I loro visi avevano un'aria primaverile e quello della più piccola perfino appesantito dall'infanzia.C'entra questo ricordo?
<<Non vorrai passare tutti i calori della tua vita da sola?>> Non era un tono autoritario, e non le parve neanche un obbligo; insomma era più che altro una sana e genuina domanda. La risposta era scontata, ma si fece forza e schiacciò la sigaretta nel posacenere, uccidendo quell'ultima scintilla di luce.
Scosse la testa.
<<Mi offro volontario per farle compagnia.>> Daniel da quella frase ricavò uno sguardo contrariato dalle due e un cipiglio interrogativo dalla bionda.
L'avrebbe fatto anche lei, naturalmente, se non avesse ritenuto che il ragazzo abbracciato a lei non era di certo la persona più adatta. Dimenticando tutto ciò che aveva detto Vale, e dimenticando che questa teneva sempre una pistola carica fra i ripiani delle mensole, porse una sigaretta anche a Daniel.
In una cavità di questi ripiani, proprio all'altezza degli occhi di Holly, era appeso un foglietto di carta che pareva le ammiccasse; brillava sotto i raggi di ottobre.
<<Cerchi personale?>> Tentò la bionda dai capelli corti e spettinati, Giorgia emise un mugolio soddisfatto per poi essere sovrastata dalla mora alta e slanciata, <<L'ho già trovato, viene una ragazza la prossima settimana.>>Pur di evitare storie con Valentina, annuì. Non so come, ma il primo anno aveva portato a un gran mutamento nei suoi rapporti, e lei non si sarebbe certamente aspettato un nuovo cambiamento che bussava alla porta. Anche se però se lo sentiva, l'inverno si avvicinava e la voglia di sprofondare in una nuova passione era forte e viva.
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adrenaline
Romance"Holly era fermamente convinta che nessun posto potesse essere tanto accogliente quanto il lago di Nikko; eppure quel giorno si dovette ricredere."