Alle due e trenta di sabato pomeriggio, una Range Rover nera parcheggia sotto casa mia.
Harry, anche detto Piero Angela o Mago Merlino, apparentemente è pure ricco. Devo aggiungere Zio Paperone alla lista di nomi che gli ho affibiato nella mia mente?
Esco di casa in tutta fretta, nel caso in cui Harry volesse salire. Non mi sembra il tipo, ma vorrei evitare: casa mia è uno squallore. Ora che so che ha una Range Rover mi vergogno ancora di più.
"Andiamo a visitare la casa al contrario?" chiedo quando salgo in macchina, chiudendomi la portiera alle spalle.
Il fiato mi si mozza in gola, tuttavia, quando vedo Harry seduto dietro al volante. Indossa un paio di jeans chiari, un maglioncino bianco e ha i lunghi capelli legati con un elastico. È così bello che faccio fatica a guardarlo.
"Ci sono andato una volta ed è noiosa", risponde appoggiandosi al volante. I suoi occhi verdi si spostano lungo il mio corpo fino a tornare sul mio viso. "Ciao, Louis Tomlinson."
Come si respira?
"Ciao, come stai?" rispondo dopo aver deglutito almeno due volte. Saliva traditrice.
Si sposta un ciuffo dalla fronte, mettendolo dietro un orecchio. "Direi che sto bene. È difficile dirlo, non sapendo chi ha stabilito i parametri di bene e male."
Adoro quando fa il filosofico ma ha ragione allo stesso tempo. Comunque, 'bene' sarebbe bastato.
"Ottimo. Adesso mi dirai cosa devi fare a Brighton?"
Harry gira la chiave nel quadro, accendendo il motore. C'è qualche cosa di molto attraente in un uomo che guida. Guardo fuori dal parabrezza per non rimanere di nuovo incantato.
"No", risponde. Dovevo aspettarmelo. Mette la freccia e si inserisce nella corsia, iniziando a guidare verso l'autostrada. "Tu come stai?"
Starei meglio se tu mi dessi anche solo una maledetta risposta ogni tre giorni. Basterebbe.
"Sto come le idee nella tua testa."
Si gira a guardarmi per un secondo. "Cioè?"
"Confuse. Incomplete. Terribilmente disorientate."
Harry sospira, appoggiandosi meglio allo schienale. Ha un modo di guidare rilassato, preciso e cauto. "Mi dispiace. Devi sapere che non lo faccio volontariamente, sono anni che Zayn prova ad insegnarmi."
"Insegnarti a fare cosa?"
"A parlare con la gente."
Gioco con l'orlo della mia felpa, mentre tento di decifrare un'altra delle sue mezze confessioni. Suppongo che si stia impegnando, il che è già un passo in avanti.
Nel silenzio che segue, Harry accende la radio, ma abbassa il volume fino quasi al minimo. Riconosco subito un vecchio successo degli anni '90.
"Fai fatica a socializzare?"
Le sue mani si muovono lente sul volante, accarezzandone la pelle nera. Forse è a disagio?
"Possiamo dire così", risponde fissando la strada. "Per molti anni ho preferito la mia solitudine alla compagnia altrui."
Il pensiero mi rattrista. Harry è un ragazzo che sta sempre per conto suo, ma ciò non vuol dire che non si meriti un amico. O più di uno. È educato, gentile, anche se enigmatico e talvolta irritante.
Ma chi non ha dei difetti?
"Sono contento tu abbia Zayn", dico a bassa voce, perché non voglio che un'ammissione personale come questa lo spaventi.
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Warm Blood || [larry]
VampireHarry è un vampiro, perseguitato da un passato che non gli permette di andare avanti. Louis è uno studente di psicologia, pronto a cambiare la sua vita dopo quello che è successo alla sua famiglia. Quando si incontrano, neanche le forze gravitaziona...