Epilogo: La Ragazza

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La luce della luna filtra tra i rami degli alberi, lasciando scie biancastre qua e là sul terreno sconnesso. Si sente, nel silenzio della notte, solo un lieve fruscio di foglie, a volte seguito dal bubolìo di un gufo i cui occhi gialli sono intenti a scrutare le tenebre.

Il rumore di un ramo spezzato cattura l'attenzione del volatile, che sposta lo sguardo alla sua sinistra. Una figura appare nella semi oscurità, non più di un'ombra accanto ai vecchi tronchi che circondano la radura. Il suo mantello rosso è lungo fino ai piedi e un cappuccio copre il suo viso.

Si muove con incertezza, causando più rumori di quanti vorrebbe. Il vento segue il percorso del suo cammino, gonfiando il suo mantello. La stoffa si contorce come un essere vivente in agonia, sferzando l'aria con sprazzi di rosso intenso. Sembra sangue.

La natura pare zittirsi al suo passaggio. La figura continua ad avanzare, entrando nello spazio circolare. I suoi piedi fanno scricchiolare le foglie ricoperte di brina a terra, i suoi denti battono con il freddo di fine inverno.

Al lato opposto dello spiazzo è già comparsa da diversi secondi un'altra ombra, così silenziosa che il gufo se ne accorge in ritardo. Fa un verso di avvertimento, spaventato.

Il nuovo arrivato è più alto, più esile. Si è mosso nella notte silenzioso come uno scoiattolo, così quieto che avrebbe potuto sorprendere persino un predatore. Ma è quella la sua specialità, dopotutto.

"Ferma", la sua voce intensa squarcia il silenzio. È profonda, certamente di un uomo.

La figura sotto al mantello rosso si immobilizza. "Finalmente. Ti ho cercato a lungo."

"Chi sei?"

Il cappuccio dell'indumento scivola in basso, scoprendo il volto di una ragazza. Ha i capelli biondi tenuti cortissimi, un viso spigoloso e gli occhi di chi non ha paura. "Non ha importanza. Sono qui ora e ho bisogno del tuo aiuto."

"Come mi hai trovato?"

La ragazza estrae un quadernino consunto dalla tunica che indossa sotto al mantello. Le pagine sono rovinate dal tempo, il nero della copertina è in pezzi. "Mio padre parlava di te nel suo diario. C'è scritto che sei il più grande cacciatore di vampiri di tutti i tempi."

L'uomo fa un sibilo basso e in pochi secondi è di fronte a lei, con un coltello puntato alla sua gola. La sua faccia rimane in qualche modo in ombra. "Non dire quella parola ad alta voce. Non qui. Nemmeno la notte è sicura."

Lei non sembra spaventata. "Insegnami. Ho un conto in sospeso con una di loro. Devo distruggerla."

L'uomo rinfodera la lama e prende il taccuino tra le mani, quasi lasciandolo cadere quando riconosce la scrittura. Non la vedeva da così tanto tempo... I suoi occhi si sollevano di nuovo e si concentrano sul viso di lei. Solo la linea della mascella si intravede tra le pieghe del cappuccio.

"Ivory?"

Lei annuisce solamente.

La figura chiude il quaderno con un colpo deciso. Si volta e non si guarda indietro quando inizia a camminare, non ne ha bisogno: sa che lei lo sta seguendo. "Vieni, dunque. Abbiamo molto lavoro da fare."

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A/N: grazie a tutti coloro che leggono e leggeranno questa storia. è la mia prima fantasy e spero davvero di aver fatto un lavoro perlomeno decente. ci rivediamo con il sequel! intanto non dimenticatevi di vamp Harry, è un ragazzo sensibile.

ps. vi lascio in alto l'anteprima della copertina del sequel, e adesso vado a cliccare su 'completata' cercando di non piangere.

mille volte grazie per il vostro supporto. siete parte di me. con tanto amore,
C

Warm Blood || [larry]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora