24. Complice

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Il mio silenzio dura un secondo di troppo. "In che senso ha preso Lottie?"

Harry si ferma di fronte a me e mi prende per le spalle. "Zayn ipotizza che Sean debba avermi visto andare a trovarla, ha pensato fosse la mia compagna. Apparentemente vuole fare del male tanto a me quanto a lui."

Quello che mi sta dicendo non ha alcun senso. Sono bloccato dalla paura, incapace di ragionare. "Io- io non- Lottie?"

Gli occhi di Harry si riempiono di compassione. "Mi dispiace Lou, mi dispiace tanto. Ha lasciato a Zayn un biglietto con delle coordinate e normalmente ti terrei lontano, ma vorresti venire con me?"

Il fatto che lui me l'abbia chiesto invece di escludermi per 'proteggermi' mi fa capire che abbia afferrato la natura del mio rapporto con Lottie più di moltissime altre persone. Harry non mi considera un peso morto, gli interessa davvero cosa provo.

Mi scuoto dal torpore e annuisco, prendendogli il viso tra le mani. "Certo. Andiamo."

In un secondo e prima che possa anche solo capire cosa stia succedendo, Harry mi prende in braccio di slancio. Mi aggrappo a lui e circondo il suo bacino con le gambe. L'attimo successivo siamo fuori dalla finestra di camera mia, facendo un salto dal terzo piano come se niente fosse.

Chiudo gli occhi e nascondo la testa nell'incavo del suo collo, inspirando il profumo dolciastro della sua pelle e sperando che nessuno ci abbia visto. La paura mi assale proprio in quel momento, e sono grato di non dover camminare o le mie gambe non avrebbero retto.

Non so nemmeno chi sia questo Sean, non so perché odi così tanto Zayn da volergli rovinare la vita, ma so che voglio andare ad affrontarlo. Voleva colpire Zayn, ma ha preso due delle persone alle quali tengo di più al mondo.

La terza è tra le mie braccia in questo istante.

"Dove portano le coordinate?" chiedo per zittire i pensieri nella mia testa.

Harry sta correndo più veloce del vento, ma il suo petto non si muove. "Un casolare fuori città. Tra un minuto siamo lì."

Fedele alle sue parole, Harry si ferma poco dopo. Mi libero dalla sua presa e mi guardo intorno, ma senza perdere il contatto col suo corpo. Ora più che mai ho bisogno del suo supporto, fisico e morale.

Siamo in un piccolo prato ingiallito dalla siccità e non si vedono case nei dintorni ad esclusione di un casolare abbandonato. La porta è sradicata, le finestre sono rotte e l'edera ha ricoperto la facciata quasi del tutto.

Il corpo di Harry si irrigidisce accanto al mio, segno che ha sentito qualcosa all'interno che io non posso ancora percepire.

Lo vedo tirare fuori il cellulare dalla tasca e digitare qualcosa, per poi farlo sparire nuovamente. Non gli chiedo nulla, non voglio parlare in caso Sean sia dentro e possa sentire.

Harry sembra essere d'accordo, perché mi guarda e la sua bocca rimane chiusa. Si avvicina a me e mi accarezza una guancia, lento e dolce, come sempre. È davvero la creatura meno spaventosa della sua stessa specie.

Si sporge a lasciare un bacio sulla mia fronte, e le sue labbra fredde per una volta sono un balsamo contro la mia pelle accaldata e sudata dall'angoscia. Mi lascio trasportare per un secondo, che vola via come una foglia nel vento.

Mia sorella è là dentro. E deve essere ancora viva. Ho bisogno di concentrarmi su quello.

La mano di Harry trova la mia e le nostre dita si intrecciano: così, mano nella mano, ci avviciniamo alla porta. Ad ogni passo Harry sembra sempre più sconvolto. Lo sento smettere di inspirare e automaticamente intuisco che stesse annusando l'odore del sangue. La paura mi ghiaccia lo stomaco.

Warm Blood || [larry]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora