22. Permanente*

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Qualche giorno dopo invito Harry a casa mia per la prima volta.

Non è per ricambiare la sua gentilezza: semplicemente penso sia ora che qualcuno al di fuori di Liam e Niall veda lo sgabuzzino dove vivo. Specialmente il mio quasi-forse-fidanzato.

Per questo motivo - perché la legge di Murphy mi odia con passione - Niall decide di venire a casa mia lo stesso pomeriggio, trascinandosi Liam dietro, solo per poter piagnucolare su Zayn.

Dopo due ore di "perché usciamo poco?" e "c'è qualcosa che non mi convince in lui" e ancora "secondo te non gli piaccio abbastanza?" alle quali non posso rispondere senza tradire la fiducia di Zayn, esplodo.

"Perché non ti fai crescere un paio di palle e non vai a chiederglielo di persona?" sbotto guardandolo storto. Harry arriverà tra meno di mezz'ora e devo ancora cacciare questi due: l'agitazione mi sta facendo diventare scorbutico.

Liam, che stava bevendo una birra, fa un verso strozzato e inizia a tossire.

Niall rimane muto, probabilmente per la prima volta nella sua breve vita. Ci mette qualche respiro a riprendersi. "Mi dà sempre risposte vaghe."

"Benvenuto nel maledetto club", rispondo. "Harry è più vago di un dizionario senza definizioni, eppure sono rimasto e ho insistito."

"Dici che devo insistere?"

"Sì!" ripeto per quella che sembra la millesima volta. "Ora, non per essere scortese, ma dovete andarvene."

Questo cattura l'attenzione di Niall, che si gira verso di me con un sopracciglio arcuato e l'espressione di chi ha finalmente trovato qualcuno da torturare che non sia se stesso.

"Perché, hai ospiti?" chiede con finta nonchalance. Liam, da sempre più garbato e solidale, finisce la sua birra in un unico sorso. Se sapessi scolpire, in piazza ci sarebbe già una statua con la sua faccia sopra.

"È possibile", dico evasivamente. "Potresti andare via senza fare domande?"

"Ovviamente no", ribatte prontamente lui. Non avevo alcun dubbio. Quando Zayn dice che Niall è puro di cuore, faccio fatica a credergli. "Hai invitato Harry."

Non la pone come una domanda, perciò non rispondo. Liam si alza per primo e mi lascia una carezza sulla spalla, poi si rimette la giacca e aspetta Niall accanto alla porta.

Quest'ultimo mi fissa con i suoi occhi azzurri e sospira. Penso aggiungerà qualcosa su Harry, ma il suo tono si fa sommesso quando dice: "Secondo te vale la pena insistere?"

Mi sento in colpa sapendo il segreto di Zayn prima di lui, ma non posso neanche tradirlo. È qualcosa di grande, non posso prendermi una responsabilità simile. Non è la mia storia da raccontare.

"Sì. Sii paziente, anche se non è facile. Lo capisco."

Lui mi lancia un sorriso sfacciato e finalmente si dirige verso la porta, dando una pacca leggera sul braccio a Liam. "Payno, è ora di andare. Lou deve portarsi a letto il ragazzo più carino della scuola."

"E non condivide neanche", ribatte Liam.

"Hey!" protesto, ma è troppo tardi. Con un'ultima risata entrambi spariscono dietro la porta, facendomi dei gesti di saluto con le mani. Improvvisamente, la casa è troppo silenziosa.

È troppo tardi per mettermi a pulire ora: Harry si dovrà accontentare di quello che sono riuscito a fare ieri sera. Mi tengo occupato sistemando i due cuscini che ho sul divano, poi preparando il necessario per fare del té.

Butto tutto quando mi ricordo che Harry è un vampiro e non vorrà bere né mangiare niente. È facile dimenticarlo, quando non sei abituato: è tutto ancora così assurdo, se mi fermo a pensarci per più di qualche istante.

Warm Blood || [larry]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora