capitolo 12

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Tancredi aprí gli occhi e per la prima volta non si sentì stanco, gli occhi non bruciavano e accanto a lui c'era Luca.
Si girò lentamente verso di lui e lo osservò dormire beato con i capelli in disordine e la bocca leggermente aperta. Era bellissimo.

Non aveva più scampo, quelle fottute sensazioni avevano un solo nome: amore. Era davvero tanto cotto.
Tutto ciò lo spaventava a morte e non sapeva come uscirne o come affrontarlo, non poteva di certo dichiararsi. Luca era etero e non avrebbe mai voluto scombussolargli la vita o addirittura rovinare ancora la loro amicizia.

Si ripromise così di cercare di placare i suoi sentimenti e continuare ad essere un semplice amico, sarebbe stata dura ma ce l'avrebbe fatta.
"Dormito bene?" la sua calda voce lo fece ritornare con i piedi per terra, non si era nemmeno accorto che si fosse svegliato anche lui

Non riuscì a non sorridere, il suo viso era così perfetto e la sulla guancia destra aveva dei segni rossi dovuti al cuscino
"Si, grazie veramente" disse con sincerità, finalmente si sentiva riposato
"Non c'è di che, è sempre bello aiutare"

"Ma tu come fai?" chiese Tancredi di punto in bianco "a fare cosa?"

"ad essere così...così gentile con tutti?" vide l'espressione di Luca addolcirsi e quando sfoggiò uno dei suoi sorrisi migliori, Tancredi sentì mancare il fiato
"Mi hanno cresciuto con questi principi poi le esperienze passate mi hanno reso maturo tanto da essere presente per tutti. Purtroppo a volte è un difetto perché la gente si approfitta di questo"

Tancredi non voleva che lui stesse così, era una semplice domanda ma evidentemente aveva suscitato dei brutti ricordi.
Quanto avrebbe voluto creargliene di nuovi per farli sparire dalla sua testa

"sei un bravo ragazzo" sussurrò involontariamente e spalancò gli occhi quando luca si avvicinò  per passare una mano tra i suoi capelli e metterli in disordine

Luca restò lì a pochi centimetri da lui, non indietreggiò e nemmeno cercò di farlo.
Tancredi non sapeva cosa fare, restò a fissarlo per tutti quei secondi col cuore in gola e le guance arrosate
"anche tu sei un bravo ragazzo" sussurrò, Tancredi chiuse gli occhi e si fece cullare de quelle parole che poche volte nella vita si era sentito dire

"Dovremo andare da mio padre, non gli piace molto aspettare" balbettando qualche parola riuscì a scendere dal divano letto per scappare da quella situazione strana che si era creata

"Okay va bene" rispose secco Luca per poi correre in bagno per cambiarsi

***
"Ho ansia Tancré" nessuno lo aveva mai chiamato così e onestamente non gli piaceva nemmeno ma era lui quindi non obiettava
"Stai tranquillo, ormai sei dentro. Fai quello che ti dice e andrà benissimo, fidati di me"

Sentì una fitta allo stomaco pensando alla litigata del giorno prima

"Tu lo sai che puoi fidarti di me vero?"
"A questo punto non posso dirtelo"

Chissà se lo pensava davvero oppure era tutto dettato dalla rabbia, ci era stato tanto male dopo quella risposta ma al momento non aveva la testa per ripensare all'ennesima discussione

"Ragazzi vedo che vi siete conosciuti" Alberto abbracciò forte suo figlio per poi stringere la mano di Luca e invitarlo a seguirlo nel suo studio

Luca sentì la tensione alle stelle appena il ricciolino non fu più al suo fianco, Tancredi riusciva a calmarlo con un solo sguardo e la sua compagnia -per quanto litigassero spesso- era piacevole

Si accomodò sulla poltroncina di fronte alla scrivania del suo produttore musicale e iniziarono a discutere di diverse cose riguardo la sua carriera e il suo futuro

**
Luca uscì dalla stanza e sorrise appena davanti ai suoi occhi comparve Tancredi sul divano che lo stava aspettando 
"tutto ok?" annuì e si accomodò al suo fianco

"tuo padre mi ha chiesto di pranzare qui, non mi ha lasciato scelta" il moro accanto a lui sembrò felice della proposta di suo padre
"sono solo le 11, ti va di fare un giro fuori?" luca annuì e si diressero in giardino per fumare una sigaretta

"ogni volta che siamo fuori a fumare, litighiamo. Ti prego non rifacciamolo oggi" entrambi scoppiarono a ridere
"ti prometto che non ti farò incazzare" disse Tancredi

"È bellissima questa piscina" affermò meravigliato Luca, lui non conosceva la ricchezza.
La sua famiglia non si sarebbe mai potuta permettere nemmeno una di quelle piscine gonfiabili che costano poco.
Tutto ciò che aveva se l'era guadagnato e niente era scontato per lui

"a dire la verità non la uso molto ma è arrivato il momento" non riuscì a chiedergli nulla perché si ritrovò in acqua dopo essere stato spinto

"Sei pazzo?" urlò contro Tancredi  "Ho tutti i vestiti inzuppati e anche la scarpe" si avvicinò alla scaletta e appena uscito dalla piscina corse verso di lui per vendicarsi ma Tancredi strinse il suo braccio e lo trascinò con sé in piscina

"Sei proprio uno stronzo" sussurrò Luca per poi schizzargli dell'acqua sul viso
"vuoi la guerra?"

Sembravano due bambini, due adolescenti che giocano a chi colpisce di più con l'acqua l'altro.
Insieme erano così, un po' infantili. Infondo si sa che quello è il periodo migliore, senza pensieri o problemi. Esattamente come si sentivano l'un l'altro quand'erano insieme.

"ok basta mi arrendo" disse all'improvviso Tancredi messo all'angolino da Luca dopo tutti quegli schizzi

Erano di nuovo incredibilmente vicini, Tancredi proprio non riusciva a capire perché Luca si avvicinasse così tanto a lui. Magari tutto ciò era normale per Luca ma così gli avrebbe reso il suo piano di "finto amico" proprio difficile.
Ci stava provando con tutto se stesso ma il biondo lo provocava eccome.
Tutto era così magicamente silenzioso intorno a loro, ciò che si sentiva erano i  respiri pesanti di Tancredi e qualche auto di tanto in tanto che passava per quella strada.

"ragazzi, cosa volete da mangiare?" la voce fuoricampo del signore Alberto fu un escamotage per staccarsi velocemente
"Papà cosa ne pensi di una pizza a pranzo?" l'uomo dalla cucina urlò un semplice "va bene" e il clima si fece super imbarazzante

"ci asciughiamo?" Luca dal suo tono sembrava così sereno, a meno che sapeva nasconderlo perfettamente, Tancredi cercò di essere il più convincente possibile e corse a prendere delle asciugamani tremando dal freddo nella piccola casetta di legno accanto alla piscina

Ritornò da Luca e lo ritrovò accucciato sulla sdraio anche lui tremante per il freddo, gli si avvicinò e lo coprì velocemente con l'asciugamani  sperando che potesse provare del sollievo il più presto possibile

"grazie" sussurrò Luca
Si prendevano cura l'uno dell'altro

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S/a
Mi dispiace molto per tutti questi giorni di assenza ma sono in vacanza e me la sto godendo tutta + non ho molto campo qui e di conseguenza uso il telefono pochissimo

Spero di essermi fatta un pochino perdonare, vi ricordo di lasciare una stellina se vi è piaciuto il capitolo ⭐️

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