capitolo 13

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"allora luca, sei felice?" chiese Alberto durante quel pranzo super silenzioso, il ragazzo ingoiò il boccone di pizza e annuì sorridendogli

"Vi vedo molto uniti, mi fa piacere questo. C'è sintonia" Luca girò lo sguardo verso il suo amico e notò che le sue guance erano diventate rossissime, così rise spontaneamente
"Si, Tancredi è un bravo ragazzo" decise di prendere parola perché lui era visibilmente in imbarazzo

"Figliolo tutto ok?" Tancredi alzò gli occhi dal cartone della pizza e li rivolse verso suo padre
"Si tutto ok, perché?" Alberto alzò le spalle e continuò a mangiare

Luca osservò il suo amico seduto di fronte, era strano.
In genere non parlava molto ma questa volta c'era qualcosa di diverso in lui e Luca lo aveva subito capito. Guardava la sua pizza e con la forchetta la tartassava senza poi mangiarla.
"Sei sicuro di stare bene?" decise di chiedere sperando potesse essere sincero questa volta

"Si sto bene, che volete tutti" disse incazzato per poi girare i tacchi e correre verso la sua camera
"È successo qualcosa?" Alberto era visibilmente preoccupato "con me no, assolutamente. Stavamo scherzando fino ad un'oretta fa" l'uomo sospirò triste e annuì

"Tancredi è un po' così ma sembrava sereno con te, vorresti andare a parlarci tu? Io tra pochi minuti ho un impegno e devo correre a preparami. Credo che parlerebbe di più con te"
Luca annuì "vado io"
Si alzò e con passo svelto arrivò davanti alla sua camera, si rese conto di non esserci mai entrato così per educazione bussó più volte senza ricevere una risposta.
Aprì la porta e lo trovò sdraiato sul letto con un cuscino che gli copriva il viso
"Tancredi che succede? Andava tutto bene fino a un'ora fa"
anche questa volta, silenzio. Nessuna risposta.
Luca temeva che questo avrebbe portato a litigare di nuovo ma proprio non capiva cosa avesse fatto per farlo stare così, si erano divertiti e avevano scherzato. 
"Ho fatto qualcosa?" sentì solo il suo respiro pesante ma non rispose

"Questo tuo silenzio è insostenibile, posso capire cosa ho fatto questa volta o vogliamo continuare così?" Luca alzò i toni sperando che questo lo spronasse a parlare o sfogarsi o qualsiasi altra cosa volesse fare
"Non ce la faccio più con te" questa risposta lo spiazzò, era davvero confuso.
"Mi fai capire che cazzo ho fatto?"
Tancredi lanció il cuscino sul pavimento e si alzò posizionandosi faccia a faccia con lui
"Non capisci?" Gli stava urlando contro

"Ti ho detto che non so perché ti stia così, me lo spieghi o me ne vado?" Luca rispose con lo stesso tono
"Allora vattene perché non capiresti"
Il biondo afferrò le braccia di Tancredi e si avvicinò a lui
"Dimmi che cazzo succede, non puoi dirmi che non ce la fai più con me senza spiegarmi cosa io ti abbia fatto"

Luca era confuso e arrabbiato, non sapeva cosa avesse fatto né tantomeno cosa lo avesse portato ad essere così restio nei suoi confronti. Andava tutto benissimo e meritava delle spiegazioni perché anche lui teneva a Tancredi. Era una delle sue nuove persone preferite.

"Lasciami Luca" la sua mascella serrata e i pugni stretti lo destabilizzarono così decise di lasciare la presa sulle sue braccia
"Sono stanco di seguirti ovunque per capire i tuoi stati d'animo, sono stanco del fatto che scarichi su di me tutta la tua tristezza e rabbia.
Ti voglio bene e lo farò volentieri ma ci sto male anche io. Non voglio che tu te la prenda con me per altri motivi, spiegameli e di do una mano"

Tancredi si rese conto che Luca non aveva capito proprio nulla, credeva davvero che lo trattasse così per altri motivi? Provava qualcosa per lui e stava cercando di tenere tutto dentro per non rovinare la loro amicizia ma evidentemente non era così facile
"A volte sembra che tu abbia il prosciutto sugli occhi Luca"

"O forse sei tu che non vuoi darmi delle spiegazioni? Non ce la fai più con me!? Ok!
Dimmi dove cazzo è il problema, non deve essere un indovinello"

"Vuoi davvero saperlo?" Urlò Tancredi con tutta la forza che aveva in corpo
"si cazzo te lo sto chiedendo da quando sono entrato da quella porta"

Velocemente afferrò il suo viso e fece aderire le loro labbra, sentì un mare di sensazioni dentro di lui che lo stavano sovrastando.
Tancredi chiuse gli occhi e aprì la bocca per passare ad un bacio più passionale, Luca fece lo stesso e le loro lingue si sfiorarono mentre intorno a loro si sentirono solo gli schiocchi del loro baci. Avevano entrambi i cuori a mille e non avevano intenzione di staccarsi, erano due calamite.

"Cosa significa questo?" chiese Luca con la bocca tremolante
"Ci ho provato a tenerlo nascosto ma non ci sono riuscito" rispose Tancredi afferrando la sua mano

"Tancredi penso tu abbia frainteso, io non sono...cioè...hai capito" avrebbe preferito una pugnata al petto
"Hai ricambiato però" rispose con gli occhi gonfi e rossi rossi  "non lo so perché ma io non provo quello che provi tu nei miei confronti. Mi dispiace tantissimo"
Le lacrime cominciarono a scendere e i singhiozzi rimbombarono per tutta la casa vuota

Luca afferrò la mano sotto gli occhi di Tancredi che seguivano ogni suo movimento
"Mi dispiace tanto, io non avevo capito quello che tu sentivi. A me piacerebbe comunque essere tuo amico ma capirei se tu non volessi più vedermi"

"Luca ti prego va via" sussurrò Tancredi col viso distrutto e il cuore a pezzi, il ragazzo non se lo fece ripetere due volte e uscì velocemente lasciandolo da solo.
Si lancio sul letto e pianse disperatamente  dando dei pugni al cuscino.
Luca però aveva ricambiato il bacio. Perché non lo aveva bloccato fin da subito?

"Vaffanculo a te e tutto quello che mi fai provare" urlò prima di  lanciare tutto ciò che c'era sulla sua scrivania a terra. Si accovacciò in un angolo della sua stanza, appoggiò la testa tra le gambe e continuò a piangere fin quando esaurì tutte le lacrime.

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