14• Capitolo

833 41 7
                                    

Non capivo perché, ma mi sentivo come se mi avessero tolto una parte del corpo.
Avevo voglia di piangere, uccidere di botte Claire e baciare Ian.
Perché?!
Perché ero stupida, ecco perché.
Mi raggiunsero le ragazze mentre stavo iniziavo a piangere. Però, ricacciai indietro le lacrime e tirai su con il naso. Quella che doveva piangere era Claire, non io. -BRUTTA PUTTANA!!- urlai, prima che una mano si poggiasse sulle mie labbra e due braccia mi trascinarono dietro una colonna. La musica era così alta, che, nonostante avessi urlato a squarciagola, mi avevano sentito solo i pochi vecchietti senza problemi all'udito intorno a me.
Mi affacciai alla colonna giusto il tempo di vedere Ian girarsi confuso.
"Ah, allora mi ha sentito, lo stronzo".
Subito prese Claire per la mano, trascinandola verso i bagni.
Non ce la feci più e mi lasciai andare alle lacrime e ai singhiozzi, accasciandomi ai piedi della colonna.
Sentii le ragazze bisbigliare: -Eppure gliel'avevamo detto a Claire che ormai Ian stava con Deborah.-
Piansi ancora più forte; io e Ian non stavamo insieme, non siamo mai stati insieme e mai lo saremmo stati. Quella puttana di Claire però pensava che stavamo insieme... Eppure ci è andata lo stesso. Maddie si abbassò alla mia altezza. -Vieni fuori che parliamo...-
Mi alzai lentamente e mi avviai verso l'uscita. Lontani dal chiasso della sala, mi sedetti su una poltroncina. Maddie si sedette al mio fianco. -Devi sapere che Claire è innamorata di Ian, da un sacco di tempo... Per un periodo, Ian, ci ha anche provato con me, e Claire mi ha minacciata, ovviamente scherzando, però ci era rimasta veramente male, e oggi, vendendolo, lei era come impazzita, allora le ho detto che era impegnato con te, all'inizio sembrava avesse capito, però a un certo punto è sparita e subito dopo l'abbiamo vista lì. Mi dispiace, lei è fatta così...-
È fatta come una zoccola, in pratica.
Però dovevo essere forte, così mi strinsi nelle spalle, asciugando le ultime lacrime. -Quello che è successo, è successo. Io vado a prendere le mie cose e torno a casa. Prendo un taxi, non vi preoccupate.- non le lasciai rispondere e tornai nella sala, però appena entrata scoppiai di nuovo a piangere, vedendo Claire uscire dal bagno, intenta ad aggiustarsi i pantaloncini. Subito dopo uscì Ian, entrambi con un sorriso soddisfatto sulle labbra.
Stanca, presi la borsetta, l'aprii e presi lo specchietto. Tutto ciò che vidi fu un'idiota. Distrutta dall'amore che provava verso un ragazzo che conosceva a malapena. E non sapevo neanche se quello che provavo per Ian era amore o meno.
Avevo tutta la faccia nera. Colpa del mascara colato.
Però, quella sera Dio era contro di me.
Perché Ian si girò, guardandosi intorno nella sala fin quando il suo sguardo cadde sulla mia faccia. Era confuso.
Oh, caro, se solo sapessi quanto lo sono io...
Mi girai in fretta e camminai verso l'uscita, dietro di me, Ian si affrettava a raggiungermi.
Fuori dalla hall, chiamai un taxi. Ma ovviamente, ogni veicolo che si avvicinava, non si fermava.
Mi girai e vidi Ian che si guardava intorno nella hall, forse per cercarmi.
Poi guardò fuori. Cazzo.
Appena vidi che si avvicinava un taxi mi piazzai in mezzo alla strada, ovviamente si fermò. -O mi fai salire, o mi fai salire.- gli urlai al finestrino. Salii dietro e dissi il mio indirizzo. Nel frattempo Ian era uscito fuori e guardava il taxi sfrecciare via.
Era più forte di me, dovevo trattenermi però non ci riuscii.
Nel taxi scoppiai in un pianto a singhiozzi, durò poco, perché subito mi asciugai le lacrime.
Arrivata a casa, sfrecciai verso la camera mia, non curandomi di mio fratello che mi urlava qualcosa dal piano di sotto.
Mi buttai sul letto e piansi.
Piansi per la mia stupidità, per la mia ingenuità. Piansi per Ian, per quello stupido bacio. E infine piansi per tutto quello che avevo immaginato, per tutte quelle cazzate che avevo sperato.
Però piangere non avrebbe risolto nulla, quando uno è stronzo, è stronzo. Mi alzai dal letto e scesi.
Con un fazzolettino di carta mi pulii la faccia come meglio potevo.
E poi mi versai un bicchiere d'acqua. Per calmarmi.
Quando suonarono alla porta non mi curai nemmeno di chi fosse. Stavo per salire, ma il rumore del campanello stava diventando insopportabile. Andai dritta verso la porta e la spalancai.-Lo sa che ore... Ian.- spalancai anche la mia bocca. No, no, le lacrime no. Le ricacciai dentro. Ma che cazzo, sempre a piangere?! -Che vuoi?- sputai le parole, come se davanti a me ci fosse il mio nemico mortale e non il ragazzo che mi piace da impazzire. -Posso entrare?- sorrise imbarazzato. -No. Ora vattene.- stavo per chiudere la porta, ma la bloccò con un piede. -Ora tu mi fai entrare.- cercai di spingere la porta, ma lui era più forte di me, molto più forte. La spalancò di nuovo. Entrò e la richiuse dietro di se. -Vaffanculo! Che cazzo vuoi?!- mi guardò come se stessi per saltargli addosso, che in un certo senso era quello che stavo per fare...-Violenta.-
-Coglione.-
-Come mi hai chiamato? Ripetilo.- mi fulminò con lo sguardo.
-Allora, te ne vai?- non ripetei quello che avevo detto.
-No. E ripeti quello che hai detto.- avanzò. Io restai ferma nella mia posizione. Vuole tentare di farmi paura?
-C O G L I O N E.- scandii bene le parole. Ormai era arrivato davanti a me, dovetti alzare la testa per guardarlo negli occhi.
-Prova a chiamarmi così un'altra volta e giuro che...- non trovava le parole. -...finisci male.-
-Oh, e io che mi aspettavo una frase alla Mr. Grey... Tipo: "E giuro che ti piego sulle mie ginocchia e bla bla bla."- inclinai la testa, sfidandolo.
-So che ti piacerebbe.- fece un sorrisetto, facendolo perdere a me.
-Parla veloce. Che vuoi?-
-Ti ho visto piangere.-
-Come metà di quella sala. Qual è il punto?-
-Piangevi per colpa mia?- mi toccò la spalla.
-Solito degli uomini. Tutto deve girare intorno a voi! Perché avrei dovuto piangere per colpa tua? Non me ne frega niente di chi ti sbatti nei bagni, okay?! Magari piangevo perché mi è morto il fratello!- ricordandomi improvvisamente di mio fratello, mi guardai intorno. Eppure era qui quando sono tornata.
-Ti è morto il fratello?-
-No... Però...-
-Però niente! Perché piangevi? Se è per Claire e me...- lo zittii con il dito e gli tolsi la mano dalla mia spalla.
-Claire e te?! Ma ti senti?! Cosa mai potrebbe fregarmene di un tipo che si è scopato mezza Manhattan?! Io per te non provo nulla. Sei solo un FINTO fidanzato. Non ti spingere oltre!- le lacrime minacciavano di uscire. Ma non ora, non le avrei fatte uscire ora.
-Ah, no? Non provi niente?!- lo vidi stringere i denti.
-Niente.- Bugiarda.
Mi fissò stringendo gli occhi, forse finalmente ne se sarebbe andato.
E invece no, attaccò le sue labbra alle mie, prendendomi con le mani le guance.
Niente? Non provavo niente? Ma chi volevo prendere in giro. In quel momento sentii tutto intorno a me svanire, sentii solo lui, le sue mani, la sua bocca... E l'amore. Sì, quello che non credevo di provare. Lo provavo, oh, eccome se lo provavo.
Ricambiai il bacio.
Ma poi tutto svanì, perché sentii anche altro. Il sapore del rossetto alla ciliegia di Claire. Lo spinsi via per le spalle, la diga che avevo costruito, si ruppe. Tutto quello che avevo tentato di nascondere, si mostrò.
-Via!! Vattene via!!- urlai, con le lacrime che mi rigavano le guance.
-Mi fai schifo!- ma questa volta ero sincera... -No, no, no, non posso... Non posso.- Mi accasciai al suolo e mi pulii le labbra con il dorso della mano.
Mi guardò per qualche secondo, probabilmente chiedendosi cosa aveva fatto di sbagliato. Bhè, tutto. Aprì la porta, guardò verso di me, singhiozzante per terra, e uscì.
Quando sentii il rumore del motore della sua auto allontanarsi, scoppiai in singhiozzi disperati. Toccai le mie labbra. Corsi verso il bagno e presi la spugna. Sulle mie labbra c'era ancora il suo sapore. Il loro sapore. Mossi lo spugna fin quando non mi scorticai le labbra. Poi la lasciai nel lavandino e mi buttai a terra.
Ero così stanca di piangere.

Maledettamente StronzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora