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-Perchè sei venuta tu? - mi chiede all'improvviso alzandosi.
-Hai pure il coraggio di chiederlo?! Non fai altro che dare dispiaceri a JJ, cercarlo soltanto quando hai bisogno di farti tirare fuori dai guai e fai l'ingrato non notando nemmeno i nostri sacrifici per te! - gli urlo contro tutta la rabbia che ho repressa. Niente può fermarmi dal dirgli la verità. O ora o mai più.
È successo tutto velocemente, fin troppo direi.
Alza la mano dandomi uno schiaffo talmente tanto forte da farmi rotolare giù dalle scale della terrazza.
-Cazzo che male- sussurro toccandomi i punti che dove ho sbattuto maggiormente.
-E IO SAREI L'INGRATO? NON HAI MINIMAMENTE L'IDEA DI QUANTO MI COSTATE TU E TUO FRATELLO. QUESTO È IL MINIMO CHE POSSIATE FARE DOPO QUELLO CHE VI HO DATO- mi urla contro iniziando a riempirmi di calci sullo stomaco.
Il suo tono di voce, il modo in cui parla, non sono normali. È ubriaco. Fin ora non si era mai spinto a tanto con me e soltanto adesso riesco a capire quanto ha sopportato JJ.
Nonostante tutto ha sempre cercato di mostrarsi forte e proteggermi in ogni momento e io, invece di abbracciarlo e dirgli che gli volevo bene, mi tuffavo nel vuoto che sentivo dentro.
Mi alzo e mi scaglio contro mio padre buttandolo a terra per poi cominciare a dargli dei pugni.
-VUOI SAPERE COSA CI HAI DATO?! UNA VITA DI MERDA, ECCO COSA. HAI FALLITO IN TUTTO. UN VERO PADRE NON PICCHIA I SUOI FIGLI.- dico aumentando la forza dei colpi. Non intendo fermarmi adesso.
-UN VERO PADRE NON SI FA TROVARE UBRIACO IN OGNI MOMENTO DELLA GIORNATA, NON CERCA I PROPRI FIGLI NEL MOMENTO DEL BISOGNO E SOPRATTUTTO- urlo iniziando a piangere continuando a colpirlo.
-Un vero padre.. - dico fermandomi di scatto singhiozzando.
-Un vero padre che tiene ai suoi figli si preoccupa per loro, non li mette in situazioni a causa delle quali rischiano la vita- sussurro tra i singhiozzi alzandomi.
Lui mi guarda sconvolto. Il suo volto è irriconoscibile, l'ho conciato proprio male ma se lo merita.
Questo vale per tutta la sofferenza che abbiamo tenuto dentro io e JJ fino ad ora.
Non ha nemmeno la forza di parlare, non so come ancora non abbia perso i sensi.
-Scusa.. - sussurra asciugandosi una lacrima per poi cercare di rialzarsi.
-SCUSA?! DAVVERO QUESTO È TUTTO QUELLO CHE SAI DIRE?! Mi sono buttata davanti a te, rischiando di prendermi una pallottola in testa sapendo che tu, in altre condizioni, saresti stato capace di premere il grilletto ma questo non ti importa. A te non importa mai.- gli dico scoppiando a piangere più di prima. Non piango mai, io. Tengo sempre tutto dentro ma a quanto pare adesso non posso più trattenere un bel niente.
-Vedi solo la parte negativa in me e JJ come se questo possa far stare meglio te, ma sai che c'è? C'è che mi sono rotta il cazzo di stare dietro a te e alle tue cazzate.- sussurro a causa delle lacrime entrando in casa.
Corro in camera mia e mi cambio i vestiti per poi andare in bagno e lavare via il sangue dal mio corpo. Ogni ferita brucia in una maniera assurda ma per il momento devo soltanto sopportare.
L'ultima cosa che faccio è prendere le chiavi della moto e uscire da casa.
-Elena ascolta, io- dice venendo verso di me.
-No. Stammi lontano. - gli dico retrocedendo.
-Ascoltami ti prego- insiste stringendomi il polso.
-Mi stai facendo male- gli dico opponendo resistenza.
-Lasciami spiegare- continua strattonandomi.
-Sei ubriaco da far schifo, non voglio sentire una parola di più da te. - rispondo con tutta la freddezza che ho in corpo.
-Va al diavolo- sussurra spingendomi via.
-Bravo, fai così. Continua a peggiorare la situazione. - dico salendo sulla moto non mettendo nemmeno il casco.
Accendo il veicolo per poi sfrecciare via.
Ripenso a tutta la discussione, a ciò che è successo prima e durante e le lacrime ricominciano a scendere sempre più velocemente annebbiandomi la vista.
Più volte in strada le macchine suonano il clacson rischiando di mettermi sotto ma non mi importa. Ho il corpo pieno di lividi e ferite che fanno male, mi logorano ma non riesco a pensare ad altro che alla rabbia, la tristezza, la vergogna e la delusione di avere un padre come lui.
In ogni caso sono le 11:00 del mattino; sono passate alcune ore da quando sono uscita dicendo che sarei tornata subito quindi non mi stupirei se JJ e gli altri fossero arrabbiati con me. Per fortuna sono quasi arrivata.

Never too late || Outer Banks ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora