24.When The Lights Go Out

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24.

If life is but a dream, I'm scared of waking up and losing everything
[...]
Oh love me when the lights go out
(Patrick Droney-When The Lights Go Out)





"Buongiorno." saluto entrando in cucina.

"Buongiorno a te, Clarke. Ti unisci a noi per la colazione?" mi chiede Marcus. Accanto a lui, Raven sbadiglia rumorosamente e affonda la faccia nel caffè.

"Perché no." dichiaro, lasciando tutti di stucco.

"Questa sì che è una sorpresa." afferma Raven. "In tutti questi anni non ti ho mai vista fare colazione."

"Oggi ne ho voglia, Rae. Potresti passarmi i biscotti? Quelli di Aden al cioccolato vanno benissimo.". Mia madre sorride e si appresta a prendere ciò che ho richiesto, forse per paura che io possa cambiare idea. Insieme ai biscotti, mi allunga anche una tazza di caffè. Si siede accanto a me e mi accarezza i capelli, facendomi tornare bambina per qualche minuto. Non vivevo una mattina così rilassata da davvero tantissimo tempo.

"Dunque, ieri Lexa mi ha detto che andrete a fare una bella passeggiata." esordisce Marcus.

"Sì, ha organizzato tutto lei. Andremo con Aden, quindi credo non abbia scelto un percorso molto impegnativo." spiego.

"Vorrai dire che lo speri."

"Rae, non sono così scarsa." provo a difendermi, inutilmente. La mia amica se la ride sotto i baffi, mentre è intenta a dare un enorme morso al suo toast. Non capisco come riesca a mangiare così tanto senza ingrassare nemmeno di un chilo.

"Dovrebbe essere qui a momenti e io sono ancora in pigiama." osservo poi. Mi alzo da tavola e corro al piano di sopra cercando di anticipare l'arrivo di Lexa, ma è troppo tardi. È già qui.

"Clarke, non dirmi che sei in rit-... Oddio, scusami.". Mi volto verso l'ingresso della mia stanza. Lexa mi sta fissando, rossa come un peperone. Solo in questo momento mi rendo conto di essere in intimo di fronte a lei.

"L-Lex, io... Mi stavo cambiando." balbetto.

"Ehm, vedo." mormora lei, sempre più in imbarazzo. "Ti... Ti aspetto giù.". Annuisco e la osservo uscire. Chiudo la porta e mi siedo sul letto. Inspiro ed espiro profondamente, cercando di togliermi dalla testa l'immagine di Lexa che mi fissa mentre sono senza vestiti addosso. Mi rivesto velocemente ed esco dalla mia camera. Scendo le scale e trovo Lexa e Aden chiacchierare con mia madre, Marcus e Raven.

"Vuoi venire anche tu?" chiede alla mia amica, che però scuote il capo.

"Mi vedo con tua cugina più tardi. Forse andremo da Monty e Harper, non ho ben capito." risponde. "Sapete, quando sono partita con Clarke per venire qua, non avevo la benché minima idea di cosa dovessi aspettarmi. Ho vissuto tutta la mia vita a Los Angeles e non sono mai stata in un posto che non fosse una grande città. Anche quando accompagnavo Clarke durante i suoi tour, andavamo sempre in qualche metropoli, mai in una piccola cittadina. Avevo paura di finire in qualche località arretrata, senza elettricità o acqua.". Le lancio un'occhiata a metà fra il confuso e il divertito. Non riesco a credere a quello che ho appena sentito.

"Invece sono davvero felice di essere qui. Certo, di sicuro il fatto che ho incontrato Anya gioca un ruolo importante, ma non è solo quello. Siete tutte persone splendide, generose e unite. Vi volete bene e ne volete anche a me. Non è una sensazione a me familiare.". Le sorrido, stringendola a me. Non ha avuto una vita facile, lo so bene. Suo padre è sparito nel nulla quando Raven aveva solo pochi mesi e sua madre ha votato la vita all'alcol, quasi dimenticandosi di avere una figlia. Non me l'ha mai detto, ma ho il sospetto che la picchiasse.

A Sort Of HomecomingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora