26.
And it feels like I don't have a place now
'Cause I don't connect with anyone who found a way out
And when I'm up, I'm just waiting for the takedown
Will my fear of living life ever die out?
(Josh A-Anxious)Il sole filtra dalle tende, costringendomi a svegliarmi. Prendo il telefono dal comodino e leggo l'ora. Le tre e venti del pomeriggio, considerato che alle quattro dovrei essere all'ABC per registrare una puntata del Charmain Diyoza Show direi che è ora che mi dia una mossa. Sbadiglio e mi stiracchio, per poi alzarmi e recarmi in bagno. Mi guardo allo specchio, con ribrezzo. Sono andata a letto alle dieci stamattina e non mi reggo in piedi. Mi lavo la faccia e mi pettino i capelli. Il mio telefono squilla all'impazzata, segno che Raven deve essere già arrivata. Cerco di fare appello alle poche energie che ho e mi costringo a tornare in camera e scegliere qualcosa da indossare. Alla fine metto un vestito a caso e, infilati un paio di occhiali da sole per nascondere le occhiaie, esco di casa. Raven mi sta aspettando per strada, la schiena appoggiata alla portiera di un taxi piuttosto malmesso.
"Avevano finito le limousine?" esordisco, con fare strafottente. Raven scuote il capo, cercando in tutti i modi di non rispondermi male.
"Sali, che siamo in ritardo." si limita a dire, accomodandosi sul sedile anteriore. Obbedisco, senza fiatare. Da quando siamo tornate da Polis, il rapporto fra noi due si è alquanto raffreddato. Non tanto per quello che ha scoperto sul mio conto, bensì per come ho reagito al mio ritorno a Los Angeles. Mi sono completamente chiusa al mondo esterno. Vivo tappata in casa, alienata da tutto e tutti. Non vado a feste, non partecipo a serate di alcun tipo e, a meno che la mia presenza non sia fondamentale, mi rifiuto categoricamente di partecipare a un qualsiasi evento mondano. Ho perso interesse in qualsiasi cosa, perfino nella musica. Non ho più uno scopo, né stimolo. Vado avanti per inerzia, per mera abitudine. Passo le serate a bere e piangere, senza aspettative o prospettive. Non c'è alcun futuro per me, nessuna promessa di felicità. Non dopo quello che ho fatto.
"Clarke, pensi di riuscire a sostenere un'intervista o devo annullarla?" chiede Raven, riportandomi alla realtà.
"Immagino che a Lightbourne non farebbe piacere sapere che ho deciso di saltare il Charmaine Diyoza Show, Rae." dichiaro. La mia amica sbuffa, visibilmente contrariata dalla mia risposta. Proseguiamo il resto del viaggio in silenzio, fino a quando non arriviamo a destinazione. Gli studi dell'ABC oggi mi mettono più a disagio del solito, non so perché. Mi dirigo verso i camerini e lascio che la truccatrice mi sistemi per la trasmissione. Non ho il controllo del mio corpo, sto facendo semplicemente quello che mi è richiesto.
"Clarke, posso ancora fingere che ci sia stato un contrattempo." insiste Raven.
"Rae, lasciami in pace." le rispondo in malo modo. Scuote il capo e fa per dirmi qualcosa, ma cambia idea.
"Ci vediamo dopo." sibila, per poi uscire dal camerino, più arrabbiata che mai. Mi maledico per il mio comportamento, ma non reagisco, né provo a fermarla. In fin dei conti, è meglio così. Forse il mio destino è restare sola, null'altro. E non riesco proprio a capire come io mi sia potuta illudere del contrario.
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"Dunque Clarke, ci hanno detto che hai scelto di lavorare a 100 in un posto particolare. Vuoi parlarne?" Diyoza mi chiede. Non ero pronta per domande del genere. Sorrido nervosamente, cercando di prendere tempo.
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A Sort Of Homecoming
FanficDal sesto capitolo: "I miei vecchi quaderni sono ancora riposti negli scaffali, come se il tempo non fosse mai passato. Ne prendo uno a caso e lo apro. Lo sfoglio, il cuore in gola. I testi di vecchie canzoni che nemmeno ricordavo di aver scritto mi...