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L'ultima volta che avevo guardato il telefono l'orologio segnava le undici meno un quarto.
Ultimamente il lavoro terminava sul tardi, difatti era stato aggiunto l'ennesimo corso di danza a cui dovevo insegnare.
Questo lavoro mi permetteva di restare in pari con gli studi universitari e seguire la mia passione. Però rincasare alle undici, per poi dover studiare buona parte della notte, non era ciò che mi ero prefissato per la maggior parte della settimana.Presi posto sulla metropolitana, alla mia sinistra sedeva una studentessa di qualche anno più giovane, agghindata per qualche festa a cui stava per partecipare. Il profumo che aveva usato le aleggiava intorno, decisamente troppo per i miei gusti. Fortunatamente scese alla fermata successiva.
Non salì molta gente, chi aveva preso la metro si affrettava a lasciarla.
Rimanemmo in quella sezione sella metropolitana solo io e un altro ragazzo, era intento a leggere qualcosa da un libro scolastico. Supposi avesse all'incirca la mia età, sebbene sembrasse giovane.
Ebbi la sensazione che mi osservasse di tanto in tanto, ma appena mi voltavo per constatare il fatto lo trovavo immerso nella lettura.Non mancava molto alla mia fermata, provai a concentrare la mia attenzione su altro. Fortunatamente il ragazzo non provò a parlarmi.
Due fermate prima misi via il mio libro, feci cadere distrattamente una penna a terra, la mancanza di sonno iniziava a farmi brutti scherzi. Il ragazzo al rumore della plastica sul pavimento alzò ancora lo sguardo, fissava i suoi occhi nei miei, poi li abbassava verso la penna e li rialzava.
Avrei riso per quanto sembrasse buffo, ma iniziava a girarmi la testa.
Feci per chinarmi ma mi si offuscò la vista.
Portai una mano alla fronte mugugnando debolmente, strizzai gli occhi fin quando tornò la vista.Mi succedeva spesso fin da piccolo, solitamente a queste fitte seguivano delle brevi visioni.
Simili ai "terrori notturni" quando ero bambino rimanevo spaventato a lungo, con lo sguardo perso nel vuoto, la mandibola serrata e le gambe tremanti. L'unica differenza è che i terrori notturni attaccano i sogni, disturbando il sonno dei bambini, appunto terrorizzandoli peggio di un normale incubo. Mentre le mie visioni erano come sogni, però ero sveglio, questo non facilitava lo sbiadirsi delle immagini proiettate nella mia mente, tutt'altro.
Erano immagini di devastazione, morte, dolore. Talvolta talmente nitide e realistiche che la mia mente elaborava anche i suoni, urla, di madri, di figli, pianti di tutti. Ma l'odore era la cosa peggiore, il fumo mi toglieva il respiro, la polvere del cemento ridotto in macerie bruciava la gola.
In me cresceva il desiderio di porre fine a ciò, a quello che ero costretto a soffrire, persino togliendomi la vita.
Ironicamente appena questo pensiero attraversava la mia mente le visioni sfumavano lontane portando via il dolore e la paura.
Crescendo le fitte erano divenute più brevi e meno dolorose.Il ragazzo decise di raccogliermi la penna.
Lo ringraziai, mi chiese se mi servisse una medicina, se potesse fare qualcosa. Negai con un cenno, lui tornò a sedersi, senza smettere di guardarmi preoccupato.
Mi sistemai lo zaino in spalla senza alzarmi, le gambe probabilmente sarebbero cedute.
Una fermata prima della mia il ragazzo scese salutandomi con un piccolo gesto della mano, ricambiai.Forse ero già debole, forse quel piccolo sforzo era la causa, forse la stanchezza aveva giocato la sua carta o mi ero fatto stupidamente drogare.
Il fatto fu che svenni. Le porte si richiusero, ma non alle spalle del ragazzo, bensì davanti a lui.
Non era sceso, era di fronte a me.«Risorsa recuperata, inizio spedizione, avvio countdown; destinazione Distretto 9»
I suoni divennero, se possibile, ancora più ovattati.«Ragazzi mi raccomando date un bel benvenuto a Lee Know»
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Vivere nella mia epoca diventava sempre più difficile. Le ripercussioni della guerra secolare avevano lasciato la gente sull'orlo dell'oblio, triste ammettere che spesso era meglio esserci caduti nell'oblio.
Per le strade circolavano bande assetate di vendetta, urlavano i feriti, piangevano i bambini, la cui unica sfortuna era essere venuti al mondo, in quel mondo. La cui unica colpa era essere sopravvissuti.
Bambini, ragazzi e pochi adulti non desiderati, come me.
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소리꾼 || Thunderous© [skz]
Fanfiction꧁ 소리꾼 ꧂ Thunderous ▄︻̷̿┻̿═━一 •••••••••••••••••••••••••• [×]Squadra speciale, nome in codice 'Stray Kids' [×]Membri confermati in attività '6' [×]Membri totali '8' [×]Località di attività 'Corea, Seul' [×]Base operativa principal...