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Buio, fumo e lacrime. L'aria irrespirabile, particelle di polvere e fumi velenosi. Spari, urla, paura.
Paura che immobilizza, congela i pensieri, cancella la percezione della realtà.
Poteva sembrare un pregio la fuga nel fasullo, ma facilitava il lavoro dei cacciatori di taglie. Come ombre negli angoli oscuri delle vie, nascosti negli anfratti delle macerie. Uccidevano, catturavano e in fine riscuotevano il prezzo.
Inumani, gli sciacalli del Futuro.
Nessuno era, però, definibile umano. I sentimenti egoistici, la sofferenza incessante, mutavano la coscienza, abbattevano la ragione.
Vivere era soffocante, sopravvivere un continuo annegare nel mare in tempesta. Le onde impetuose che spingono sul fondo roccioso, le membra in balia della corrente. L'aria abbandona i polmoni, acqua fredda scorre nella gola, sostituisce l'ossigeno.
Il sale irrita, fa tossire, ingerendo acqua gelida. Non porta sollievo al bruciore nei polmoni, richiedono aria.
La respirazione cessa, il cuore rallenta i battiti, si combatte per la vita, il panico cresce.
L'ossigeno scarseggia maggiormente ogni secondo, le energie sono trascinate lontane dalla corrente. La morte non tarda ad arrivare.

Minho aprì gli occhi, le pupille dilatate dal terrore. Annaspò. Gli doleva il petto, come un peso od un blocco nei polmoni.
Un sussurrogli giunse alle orecchie, cercò di scacciare il ronzio delle urla ancora fervide.
«Lee Know, continua a respirare, segui me.» una voce profonda, rassicurante,cercava di tranquillizzarlo.
Felix era accanto a lui, gli stringeva il polso facendo una leggera pressione, suppose gli stesse tenendo monitorato il battito.
Una fitta alle tempie gli riportò alla memoria dolorosi brandelli delle visioni. Rabbrividii.
Trascorso qualche minuto riuscì a regolarizzare il respiro, Felix, a quel punto, ritenne fosse fuori pericolo.
«Come ti senti? Ricordi qualcosa?» lo sguardo era preoccupato, Minho scosse la testa.
Voleva dimenticare, ironico, dimenticare ricordi che nemmeno aveva vissuto. Glielo disse, Felix abbassò lo sguardo.
Solo allora Minho si rese conto che, forse, avrebbe dovuto tacere. Felix, però, lo tranquillizzò.
«A proposito di questo spiacevole argomento,» iniziò con un sorriso tirato «sono stato incaricato di chiarirti alcuni dubbi, in quanto... membro più consono.» alcontrario dell'effetto desiderato, Minho risultò soltanto più confuso.
Felix lo incoraggiò a porgli qualche domanda, tornando al suo abituale stato d'animo.
«Sono l'ultimo ad essere stato reclutato, perciò ancora non sono categorizzato come membro ufficiale.» riassunse per chiarire la sua nuova vita.
«Dovrò affrontare delle esaminazioni o missioni minori?» il solo pensiero di essere a diretto contatto con il pericolo non lo rendeva sicuro della strada ormai intrapresa.
«Sì, superando una prova d'ammissione riceveremo il titolo definitivo.» lo sguardo perplesso di Minho lo spinse a spiegare ulteriormente.
In principio nessuno di loro due era stato richiesto nella squadra, ancor meno erano ritenuti necessari per il successo del progetto.
Solo in seguito ad alcune pressioni da specifiche reclute si era proceduto con il loro recupero dalle rispettive linee temporali.

Il volto solare del ragazzo fu come oscurato da una spessa nube, la luce negli occhi si affievolì con l'arrivo di un particolare ricordo.
«Chris, intendo dire Chan. È merito suo, per sua volontà, se ora siamo qui.» quel improvviso cambiamento d'umore preoccupò Minho. Felix sospirò, poi raccontò brevemente gli orrori vissuti e la salvezza portata da Chan.
«Ora, ripensandoci, forse avrei preferito non possedere questa capacità, che non mi fosse stata offerta questa opportunità. Per quanto ti possa turbare, ora desidero solo non averlo mai incontrato e, se solo fosse possibile, non aver vissuto affatto la mia vita.» seguì un lungo silenzio.
Probabilmente Felix avrebbe voluto piangere, liberare l'immensa tristezza contenuta nel suo dolce sguardo. Minho si alzò, gli poggiò una mano sulla spalla.
«Sto bene, adesso. Ti lascio solo.» venne però fermato. Felix si schiarì la gola, costringendosi a proseguire.

«Dimentica ciò che ho detto, è solo un brutto periodo con Chris, nulla di più.» gli occhi si fecero un poco lucidi, Minho gli propose di ascoltarlo quando e se ne avesse avuto l'intenzione.
Felix accettò, a patto che avesse ascoltato tutti i problemi che era loro compito districare. Riprese il suo racconto. «Chris ha salvato me, mentre Jisung ha scelto te.» non si addentrò nei particolari, ritenne che non fosse corretto che glielo rivelasse lui, anzi, gli assicurò che presto Han gliene avrebbe parlato di persona.
«Ad essere sincero c'è una cosa che mi ha stupito, devi sapere che lui non entra facilmente in confidenza, perciò mi ha colpito quanta attenzione ti riservi.» lo svelò con una punta di colpevolezza nella voce.
«Sai, si è spaventato quando ti ha visto svenire per la prima volta, sulla metropolitana, anche se questo ha favorito il processo: non hai opposto resistenza.» concluse la frase portandosi una mano davanti alla bocca, per dissimulare quanto quel episodio non lo facesse in realtà ridere.

In corridoio si sentì un acceso dibattito tra due persone, una voce urlava, sovrastando la seconda, si trattava proprio di Jisung. Mentre l'altra parte era quasi silenziosa,mormorava le rare volte in cui ribatteva.
Felix tornò di colpo serio, voleva andarsene, credeva di aver capito cosa stesse accadendo.
«Devi sapere altro.» divenne coinciso nel suo discorso, accorciò le pause e sintetizzò quello che riteneva superfluo.
In conclusione Minho si ritrovò con un'ingente quantità di informazioni da assimilare. Iniziò a schematizzare mentalmente parola per parola.
«Le visioni ti mostrano ciò che ho vissuto in prima persona, così come Chris: la distruzione seguita alla guerra.» Minho annuì permettendogli di proseguire.
«Lo scoppio della guerra è previsto in qualche anno, la stima è approssimata per via dei cambiamenti apportati dai numerosi viaggi temporali.» si fermò un secondo per accertarsi di essere il più chiaro possibile.
«La causa scatenante è una: il possesso di codici particolari, sotto il nome di "Thunder". Le più potenti nazioni entreranno in conflitto per ottenerli, non ho un titolo abbastanza alto per sapere quale funzione di tale importanza abbiano.» sospirò, visibilmente disgustato dal caos portato da una futile ragione.
«Siamo incaricati di evitare questa guerra, per farlo dobbiamo proteggere questi codici, attualmente la loro precisa collocazione è nota solo a JYP ed una persona a noi ignota.» incrociò le mani appoggiandosi sui gomiti per avvicinarsi.
«Ci sarebbe un ultima informazione riservata che nemmeno io dovrei sapere, ma ho alcuni privilegi.» fece un rapido occhiolino, dato che realizzò che stesse alludendo alla relazione, ormai in frantumi, che aveva con Chan.
«Le nazioni, all'infuori della Corea, grazie ad alcune modifiche nel passato, non sono più a conoscenza di questi codici. Rimane un solo individuo che cerca di utilizzarli, per quello che mi è dato sapere vuole cancellare ogni singola realtà.» sussurrò.

Minho rimase ad ordinare i suoi pensieri per qualche minuto ancora. Poi, inaspettatamente, portò la conversazione su un argomento differente.
«Dovresti parlarci, credo tu lo sappia.» Felix rimase perplesso in un primo momento. Poi scosse il capo.
«Non ha voluto spiegarmi nulla, non ci ha minimamente provato.» strinse i pugni.
«È il maggiore, eppure si comporta come un bambino. No, un bambino viziato è più appropriato.» alzò il tono di voce, aveva soppresso il suo malessere troppo a lungo.
«Non può pretendere di avere ragione se non mi spiega il suo punto di vista, non può pretendere di controllarmi.» contrasse i muscoli, la rabbia era tornata in lui.
«Ha avuto il tempo, l'occasione di spiegarsi?» interruppe l'imminente flusso di insulti, Minho. Provò a farlo riflettere «Mi è parso che vi siate limitati ad evitarvi a vicenda.» insinuò.
Felix rimase in silenzio, rifletté,nonostante continuasse a credere di non essere nel torto, quella sicurezza cominciò a sbiadire lentamente.
Avrebbe ricevuto le spiegazioni richieste, era deciso a chiarire la situazione.
Ringraziò Minho e, ancora imbarazzato per ciò che aveva appena confessato, lasciò la stanza.
Come Chan l'aveva salvato in passato, ora avrebbe ricambiato, salvando il loro rapporto.

Capitolo dieci

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꧁ Noah ꧂

소리꾼 || Thunderous© [skz]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora