Capitolo 23

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I corridoi, per tua fortuna, sono deserti e il rischio di incontrare anche solo uno sconosciuto è ben più che remoto, l'unica cosa se si sente è il rumore dei tuoi passi affrettati. Attraversi navate, sali scale il tutto correndo con il vestito sollevato per non inciampare nella stoffa. Arrivi al settimo piano, e fai comparire l'ingresso della stanza delle necessità.

(Canzone: Experience di Ludovico Eanuadi e Daniele Hope)

Richiudi la porta alle tue spalle e osservi l'ambiente magico in una veste in cui non lo avevi mai visto prima. La sala è totalmente sgombera, e sai perfettamente il perché di tutto ciò, l'unica cosa di cui hai bisogno è quella di far uscire lo spirito che è in te. Togli le scarpe e le poni una di fianco all'altra in prossimità dell'ingresso, e subito dopo muovi qualche passo verso il centro.
Fai nuovamente un giro su te stessa guardando l'alta volta del soffitto, per poi posare nuovamente lo sguardo sul pavimento. Ti accovacci e poggi una mano sulla pietra fredda, chiudi gli occhi e ti lasci andare, facendo uscire tutte le energie.
Da dove il tuo palmo è in contatto con il suolo, inizia a crescere un prato erboso che si espande per tutta la sala. Ti alzi e cammini a piedi nudi sulla fresca erba che si riempie di una scia di fiorellini vermigli al tuo passaggio.
Schiocchi le dita e generi due fiamme che unisci e plasmi con il fine di creare una sfera di fuoco, che lanci verso l'alto facendola diventare il sole di questo piccolo eco sistema che hai creato.
Ruoti i palmi in arie lasci che una leggera brezza si liberi nell'aria scompigliandoti i capelli e sollevandoti la gonna del vestito quanto basta per non farla strisciare a terra.
Dai vita ad dell'acqua, indirizzando il suoi percorso con le mani formando un fiume, soggetto a corrente incantata che in autonomia si autorimette in circolo in continuazione. Ti avvicini al rigagnolo, e ti ci specchi dentro: per fortuna le fiamme dei capelli sono soffocate da sole, lo spirito è stato represso troppo a lungo.
Ritorni al centro della stanza, allunghi il braccio destro e fai crescere dal suoi delle piante, che annodi indirizzandoli con le dita formando prima un tronco, poi dei rami e in fine spalanchi il palmo facendo riempire le fronde dell'albero di foglie.
Ripeti lo stesso procedimento anche con il braccio sinistro, e continui a creare piante che fresco in ogni dove del giardino animandolo con il loro fruscio. Finalmente provi una sensazione di sollievo, tutta quella energia ingabbiata per quei mesi non poteva resistere ancora a lungo senza scoppiare. Sorridi guardando ciò che hai creato, quanto magnifico può essere ciò di cui hai talmente tanta paura, e che dimora dentro di te.
Ti godi quel momento, chiudi gli occhi e respiri profondamente l'aria pulita da te creata

Il giovane Fred Weasley vaga già da un po' per i corridoi in totale solitudine. Non sa se è più sconcertato dal bacio tra Malfoy e t/n, o per quello che è successo durante il loro ballo.
Il ragazzo è talmente assorto nei suoi pensieri che non si accorge dei passi che si avvicinano scelsi alle sue spalle
G: "Fred! Fred aspetta!"
Il ragazzo inizia a correre, non ha la minima voglia di  sentire le solite parole trite e ritrite del gemello e della sorella.
Nella sua mente balena un'idea, se riesce a rifugiarsi nella stanza delle necessità teoricamente esse non dovrebbe far entrare nessuno a meno che non sia qualcuno di cui ha veramente bisogno.
Sale le scale, svolta qualche angolo e giunge finalmente danari all'arazzo di Barnaba il babbeo bastonato. Passa tre volte rasente al muro facendo comparire la porta, ma una volta attraversata lo spettacolo che gli si presenta davanti è del tutto inaspettato. T/n è a piedi scalzi nel prato, con la brezza che gli scompiglia i capelli e le tiene sollevata la veste, intenta a creare e plasmare alberi dalle fronde rigogliose
F: "Mio Godric!"

Una voce ti riporta alla realtà, ti volti e vedi appoggiato alla porta Fred con il volto pieno di stupore.
Tu: "Fred!"
F: "T/n io..."
Fa qualche passo in avanti ma tu indietreggi. Hai troppa paura di ferirlo, di fargli del male
Tu: "No Fred, Non avvicinarti! Stammi lontano!"
Da ogni dove della stanza iniziano a fuoriuscire spuntoni di roccia affilati
F: "Ma che dici, avanti..."
Ti guardi attorno vedendo gli aguzzi stalagmiti crescere in ogni direzione
Tu: "Ti prego Fred, va via io non posso controllarlo"
Le foglie sugli alberi iniziano, ad una ad una, ad incendiarsi divampando prima sui rami, i tronchi e poi sul suolo.
Il ragazzo viene presto circondato dalle fiamme e delle pietre pungenti, mentre tu continui a voltare lo sguardo in ogni dove in cerca di una via di fuga inesistente.
Ritorni a guardare in direzione di Fred e vedi che si sta coprendo il naso e la bocca con un fazzoletto di stoffa, nel tentativo invano di respirare meglio. Tossisce e cade a terra
Tu: "FRED!"
C'è un unico modo per salvarlo. Ti tra le fiamme, che sulla tua pelle non provocano niente, e cerchi di raggiungerlo scalando e schivando del stalagmiti e stalattiti. Finalmente lo raggiungi e ti putti al suoi accanto a lui, scosti il fazzoletto e scoppi a piangere sete di il suo respiro lento.
Delle nubi popolano il cielo della stanza, credi una specie di bolla d'aria protettiva sopra le vostre teste appena in tempo per evitare la pioggia torrenziale, la quale sopprime l'incendio.
Le lacrime ti rigano il viso, ti avvicini al volto del ragazzo dai capelli rossi e gli lasci un bacio su quelle labbra che paiono fin troppo pallide per essere vive.
Inaspettatamente il bacio viene ricambiato, riapri gli occhi e ti stacchi. Fred, a sua volta, ti guarda sorridendo
F: "Ei..."
Gli sollevi la schiena da terra e lo stringi
Tu: "Dio pensavo che... che..."
F: "T/n stai tranquilla"
Tu: "No Fred, io non posso stare tranquilla"
Dici fra i singhiozzi
Tu: "Hai visto di che cosa sono capace!"
F: "Si ho visto! E sei incredibile!"
Tu: "No invece"
F: "Puoi creare creare e governare cose meravigliose"
Tu: "Ma non so controllarmi! Ho rischiato di ucciderti due volte!"
F: "Ma non lo hai fatto, e sai il perché? Perché al momento giusto riesci a sopprimere tutto, guarda"
Dice indicandoti un punto indefinito alle tue spalle. Volti il capo e noti che tutto ciò che avevi generato: il giardino, il sole, le rocce, l'incendio e la pioggia, sono tutti svaniti.
Continui a piangere, lui si mette a sedere e ti abbraccia
F: "Avanti t/n..."
Tu: "Io non sono una brava persone"
Ti accarezza i capelli
F: "Non è vero, t/n, dai alziamoci"
Vi aiutate a vicenda a rimettervi in piedi
Tu: "Ora lo sa tutta la scuola"
F: "E allora? Tu non sei un mostro"
Tu: "Si invece, sai come vengono chiamati quelli come me? Posseduti"
Gli racconti tutta la storia dello spirito da quando eri piccola. Lui, in sua risposta, Ti prende il volto tra le mani e ti asciuga le lacrime
F: "Non mi importa cosa sei o come vi chiamano, a me importa di te! Di come non riesci a nascondere la tua gelosia per le altre ragazze, dell'espressione concentrata che ti sia dipinge in volto ogni volta che tiri con l'arco o giochi a scacchi, del gorgoglìo della tua risata e di quando non riesci a resistere alla tentazione della curiosità di continuare i capitoli del libri che leggiamo insieme. Io... io credo di amarti"
Gli salti al collo e lo baci in modo travolgente, come non avevi mai fatto prima
F: "Sei stupenda anche con gli occhi gonfi di lacrime"
Sorridi
Tu: "Avanti stai esagerando"
F: "No non esagero affatto, ora rimettiti quelle scarpe e torniamo nella sala grande, siamo ancora in tempo per goderci la festa"
Tu: "Ma tua sorella, George, Draco?!"
F: "Chi se ne frega dei miei fratelli, se io sono felice allora anche loro lo saranno per me, e credo che lo stesso valga per Draco nei tuoi confronti. Dai ora andiamo"
Ti prende per mano, infili di nuovo le tue scarpe e vi dirigete verso il salone del ballo.

Entrate nel salone, senti gli sguardi taglienti, come lame d'arrotino, che arrivano da ogni dove, ma Fred ti calma
F: "Ei non badarci, ti guardano solo perché sei bellissima"
Tu: "Certo, non perché me ne sono andata poco fa dopo essere stata baciata da Draco con i capelli in fiamme ed ora torno mano nella mano con tutta ricomposta"

(Canzone: Carol of Bells di Lindsey Stirling)

Lui si ferma nel mezzo della pista, ti cinge con la mano sinistra il fianco
F: "Avanti balliamo"
Gli poni una mano sulla spalla e titubante accetti il suo invito con un cenno di consenso con il capo. Muovete i primi passi sulle movenze del valzer, ma tu sei troppo spaventata e continui a guardarti intorno.
F: "Ei Ei Ei, guarda me, non guardare gli altri. Libera la mente e non aver paura"
Tu: "E se iniziò ad usare i poteri?"
F: "Tu lasciali uscire, non opprimerli"
Tieni lo sguardo fisso nei suoi occhi e tutto il resto scompare: le persone, i professori, i tuoi poteri, persino la musica. Ci siete solo tu e Fred, il quale ti conduce, facendoti girare e sollevandoti per i fianchi.
Senti che i vostri piedi si staccano dal suolo, iniziando a danzare liberi nell'aria, con la neve gelida, creata da te, che si posa sulle vostre spalle e le vostre nuche.
Tu: "Le lezioni della McGranitt sono seri vite a qualche cosa allora"
F: "Tutto merito della mia partner"
Sorridi, lui si avvicina e ti stanca un bacio delicati sulle labbra continuando a ballare
F: "Pronta?"
Tu: "Per cosa?"
F: "Per questo!"
Senza darti il tempo di realizzare lui ti fa fare uno, due, tre giri su te stessa per poi riprenderti tra le sue braccia
Tu: "Dio sei matto?!"
F: "Si, ma anche tu lo sei tanto quanto me Alice"
Rispondi sorridendo
Tu: "Touché Cappellaio, touché"
Continuate a volteggiare liberi nel vuoto, ormai non hai più paura di niente. Gli sorridi ogni volta che ti solleva facendoti volteggiare, non ti sei sentita così felice e leggere come mai prima d'ora. Sei spensierata, persino tutti i tuoi tormenti riguardanti i tuoi genitori sono scomparsi. Voi solo viverti il momento persa negli occhi di Fred sulle note della musica.
Tu: "Prima non ti ho risposto, ma ti amo anche io"
Sfoggia un sorriso a trentadue denti e ti bacia nuovamente a stampo, per poi scostanti una ciocca di capelli dal viso
F: "Avevo ragione su di te, fin dall'inizio. Il tuo volto, non può appartenere ad una persona cattiva"
Tu: "E tu sei il primo ragazzo che non mi ha mai guardata ne come se fossi un mostro ne come se fossi un animale raro da porre in una teca"
Finalmente trovi il coraggio di guardare in basso, e lo spettacolo che ti si presenta è incredibile. La pista da ballo è completamente sgombera, le persone sono raccolte si lati della stanza ed hanno tutte il naso rivolto all'insù intenti a scrutarvi. Riconosci tra la favola Hermione, Ron ed Harry che hanno il sorriso stampato in faccia, Ginny accanto al suo accompagnatore Neville, invece, ha la stessa espressione seccata di Draco
Tu: "Come sapevi che non avrei combinato un casino con i miei poteri?"
F: "Non lo sapevo infatti, ma mi sono affidato a quello che hai fatto nella stanza delle necessità"
Tu: "Perché che ho fatto?"
F: "Nel momento in cui hai smesso di pensare ai tuoi poteri sei riuscita a controllarli"
Pieghi gli angoli della bocca all'insù
Tu: "Non so se questa sia una valida spiegazione, ma grazie"
F: "E di cosa?"
Tu: "Di avermi dato fiducia fin dal primo momento"
Continuate a danzare fino alla fine della melodia, quando tornate a toccare il suolo con i piedi

Spazio autrice
Cosa ne pensate? I miei sono tornati oggi e già vorrei che se ne andassero

Camilla

P.S.
Queste sono più di 2000 parole mi solo lasciata prendere la mano

Immagina su Fred WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora