Quarto capitolo

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Tom's pov

Finimmo di preparare la festa alle dieci di sera e poi ci rilassammo sul divano. Erano l'una di sera e io e Chris ancora chiacchieravamo sul divano. Era da tanto che non ci vedevamo e avevamo un sacco di cose da dirci. All'improvviso sentì il mio telefono vibrare. "Chi è che ti chiama all'una di notte?" mi chiese Chris curioso. "Non lo so" risposi, ma in realtà sapevo chi era e se mi chiama a quest'ora significa che non va tutto bene. Presi il telefono e vidi il suo nickname sullo schermo. "Scusa amico devo rispondere" mi alzai e mi allontanai da Chris.

T: Chiara

C: t-tom piangeva e balbettava

T: lo ha fatto di nuovo vero?

C: s-si l-lui...

T: lui cosa? Ehi parlami

C: l-lui era u-ubriaco

T: tesoro mi dispiace così tanto

C: è tornato a casa tardi e appena è entrato in casa ha iniziato a...

T: ehi sta tranquilla ok? È tutto finito

C: t-tom

T: dimmi

C: lui ha fatto una cosa

T: cosa?

C: ...

T: Chiara che cosa ha fatto?

C: Lui mi ha...

T: Ti ha?

C: violentato

T: cosa? Prese di nuovo a piangere e singhiozzare. Quello stronzo. Se lo fa di nuovo finisce male, anzi... non lo farà mai più.

T: dammi il tuo indirizzo

C: cosa?

T: Il tuo indirizzo, dammelo e ti vengo a prendere, non lo rivedrai mai più

C: Ma tom, lui è qui

T: Non mi importa, chiamerò la polizia.

C: Tom, non devi

T: Si devo invece, dammi questo indirizzo per favore

La sentì sospirare e mi feci dare in fretta e furia carta e penna da un Chris non poco stupito e lei mi diede l'indirizzo.

T: Bene, grazie, arrivo. Stai tranquilla.

C: Grazie Tom

T: Prego, sto arrivando.

Chiusi la telefonata e presi il cappotto. "Tom che diavolo sta succedendo?" mi chiese Chris. Era preoccupato, si vedeva, e lo posso pure capire. "Adesso non posso parlartene, solo chiama la polizia e falla andare a questo indirizzo, io sarò già lì" gli dissi frettoloso dirigendomi verso la porta. "Ma che gli devo dire" mi chiese già col telefono in mano. Io aprì la porta e mi girai "Digli che c'è stato uno stupro" e uscì. L'ultima cosa che visti fu la faccia sbigottita di Chris. Mi precipitai all'indirizzo che mi aveva dato Chiara e salì le scale al quarto piano, dove c'era il suo appartamento. Mi aveva detto che era la seconda porta a sinistra e la porta l'avrebbe lasciata aperta. Entrai e la prima cosa che notai fu un tavolino di vetro rotto buttato a terra. Sentii un singhiozzo e una voce "Ti prego, smettila". Era lei. Mi precipitai seguendo i suoi singhiozzi e mi ritrovai in una stanza da letto. La scena era devastante: c'era lui che la violentava e lei che piangeva e cercava di urlare, ma lui le teneva una mano sulla bocca. "Ehi lasciala stare stronzo" gli urlai e lui si fermò e si girò verso di me. "E tu chi cazzo se..." ma non gli diedi il tempo di finire che saltai sul letto e gli diedi un pugno sulla faccia. Gli bastò per cadere stordito dall'altra parte del letto. Per fortuna ci facevano allenare mattina e sera per fare i film di Thor. "Tom" sentì una voce flebile venire dalla mia sinistra. "Chiara" mi girai e la abbracciai. Lei ricambiò e iniziò a piangere a dirotto sulla mia spalla. "Shhh sta tranquilla è tutto finito, ci sono io, ecco brava sfogati." Mentre le dicevo queste cose dolci sentì le sirene della polizia e poco dopo degli agenti. "SIAMO QUI!!" urlai io. Sentì Chiara sobbalzare, probabilmente perché avevo urlato, e la abbracciai ancora più forte. "È lui che la violentata" indicai agli agenti Justin che intanto si era mezzo ripreso e insultava Chiara per avermi chiamato e la minacciava di morte. "Non ascoltarlo, Chiara non ascoltarlo. Ascolta me, ascolta la mia voce." Lo portarono via e poi degli infermieri la presero per portarla in ospedale. Lei all'inizio non voleva staccarsi da me, ma aveva poche forze per combattere ancora e si arrese. Rimasi solo seduto sul letto per qualche secondo quando sentì qualcuno entrare "Ehi stai bene?" era Chris. "Si" risposi io guardando ancora per terra. "Sicuro?" sentì che si sedette accanto a me e finalmente alzai la testa per guardarlo "È stato così orribile" dissi con la voce che tremava "Perché? Che cosa ha fatto di male per meritarsi questo?" lui sospirò "Certe persone sono così stronze che non hanno bisogno di avere una risposta al perché, lo fanno e basta". Aggrottai le sopracciglia e dissi "È la cosa più sensata che io abbia mai sentito dire da te, ma hai proprio ragione" ridemmo insieme e lui rispose "Sei uno stronzo, dai andiamo a vedere come sta. Te la senti?" annuii e ci alzammo diretti all'ospedale.

Ciao a tutti! Ecco il quarto capitolo della storia. Prima che mi diciate qualcosa: non ho messo il TW perché non c'è scritto niente che possa traumatizzarvi! Se avessi dettagliato la scena di Justin e Chiara l'avrei sicuramente messo. Detto questo spero che il capitolo vi piaccia e al prossimo capitolo!

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