Mi ripresi dopo qualche minuto e iniziai a sistemare tutte le mie cose dividendole tra la camera e il bagno. Proprio mentre guardavo la mia nuova stanza sistemata con tutte le mie cose bussò Tom alla porta. "Posso entrare?" mi chiese da fuori. Gli risposi di sì e sentì la porta aprirsi. "Mi piace" disse sorridendo. Io lo guardai e gli sorrisi. Dio quanto è bello... "Comunque sono qui per dirti che la cena è pronta". Lo guardai curiosa "Hai cucinato tu?". Non che mi dispiacesse ma era semplice curiosità. "In realtà hanno cucinato quelli del Mc Donald, ma se per te è uguale sì ho cucinato io" disse con tono fiero. Io scoppiai a ridere e lui mi segui. Gli diedi un leggero pugno sul braccio e mi incamminai verso la cucina seguita da lui.
Eravamo seduti sul divano e stavamo mangiando i panini davanti un film, ma non lo stavamo seguendo più di tanto dato che continuavamo a parlare tra noi. "Ti va di andare a una festa domani?" domandò a un certo punto Tom dopo che ebbi finito il panino. "Una festa?" chiesi. Mi piace andare alle feste, ma non ero molto nel mood ancora, per ovvi motivi. "Chris domani da una festa a casa sua con il cast Marvel e mi chiedevo se ti andava di unirci a noi. Anche perché non mi piace l'idea di lasciarti qua da sola." Mi spiegò con calma Tom. "Non lo so ecco..." poi realizzai quello che disse e no non intendo la seconda frase, ma... "Aspetta, hai detto che ci sarà il cast Marvel?!". Lui rise "Sapevo che avresti reagito così e sì, è così. Ci saranno un po' tutti". "Cavolo! Va bene, vengo" dissi con un sorriso e poi mi alzai per salire in camera. "Ehi!" mi chiamò Tom e io mi girai verso di lui "Domani a che ora devi andare al bar?" "Alle 5 e 30 devo essere già lì, perché?" chiesi io "Allora ti posso accompagnare io?". Domandò. "Certo!" risposi io contenta. Ci diedimo la buonanotte e andai in camera mia. Appena arrivata mi feci una doccia calda e poi mi misi il pigiama pulito. Mi sdraiai sul letto con l'intento di addormentarmi, ma mi ritrovai come al solito a pensare. La mia vita sta andando a puttane, e non sto scherzando. Mi sembra di aver perso ogni cosa e in effetti è così. Prima l'incidente dei miei genitori, adesso Justin. Non ho più nemmeno una casa o meglio ce l'ho, ma mi ricorda l'inferno che ho passato e fa male. Ormai ogni notte mi ritrovo a pensare a quel giorno, quel maledetto giorno. Gli schiaffi, i pugni, i calci, le sue mani su di me, il dolore, tutto. Fa male tutto. E non posso farci niente. Ed è colpa mia, è tutta colpa mia se questo è successo, avrei dovuto capirlo subito. Avrei dovuto denunciare quel bastardo quando Tom me lo ha detto. Tom... mi ha salvato una volta dopo la morte dei miei con il suo sorriso e i suoi film e mi sta salvando di nuovo, ospitandomi e diventando mio amico, salvandomi da un mostro. Gli sarò per sempre grata di questo. Mi addormentai con questi pensieri nella mente.
"Buongiorno principessa, è l'ora della colazione!" Mi svegliai di soprassalto per colpa di Tom che era piombato in camera mia alle quattro e quarantacinque di mattina letteralmente sbattendo la porta e aprendo le tende della finestra per fare entrare il sole, in perfetto stile 'mamma che deve pulire la casa da cima a fondo '. "Non ho voglia di alzarmi" mugugnai io da sotto le coperte. Tom non rispose ma avvertì la sua presenza mentre si sedeva sul letto e sentii le coperte alzarsi e rivelare la faccia sorridente di Tom. "E invece devi tesoro se non vuoi perdere il tuo tassista personale che parte alle 5 e 30 in punto." Sbuffai sonoramente mentre mi alzavo e andavo in cucina a fare colazione. Alle cinque e quarantacinque in punto mi trovai davanti il bar e salutai Tom mentre aprivo le serrande. La mattinata passò veloce, fortunatamente nessuno dei miei colleghi non mi chiese di Justin e in parte ne fui felice. Mi era davvero mancato servire le persone e fare 'il solito' ai clienti abituali. A fine turno, cioè a mezzogiorno, proprio mentre mi toglievo il grembiule sentì il mio telefono squillare "Pronto?" risposi. "Ehi Chiara io sono qui". No aspetta, era pure venuto a prendermi? "Sei venuto a prendermi?" domandai stupita. "Certo, mica ti lasciavo a piedi haha" disse lui ridendo. Risi anch'io e poi salutai in fretta i miei colleghi. Vidi proprio davanti al bar la macchina nera di Tom e un sorriso mi comparì sul volto. "Ciao, come è andata?" mi chiese lui appena salì. "Bene, grazie per essere venuto" lo ringraziai. Era proprio un gentiluomo. "Te l'ho detto, non ti lasciavo a piedi e poi devi prenderti qualcosa per la festa di stasera". Lo guardai. Cavolo me ne ero dimenticata completamente della festa, e in effetti non avevo niente da mettere. "Già vero, ma tu come fai a sapere che non ho veramente niente da mettere?" che avesse aperto il mio armadio? "Voi donne non avete mai niente da mettere anche se avete mille cose nell'armadio" disse lui con voce ovvia e mi guardò con un sorriso. Non potei fare a meno di ridere. "Ahaha hai ragione. Ma non possiamo farci niente, siamo fatte così". Rise anche lui e poi mi spiegò che non stavamo andando a casa sua. Gli chiesi dove stavamo andando. "In un negozio dove di solito vado a prendere vestiti e hanno cose che starebbero molto bene a te" gli sorrisi e lo ringraziai. Guidò per qualche altro minuto e poi si fermò davanti un negozio. Entrammo e subito un ragazzo ci venne incontro. "Signor Hiddleston buongiorno, come posso esserle d'aiuto" chiese in modo formale "Ti ho detto mille volte che devi darmi del tu, Daniel" lo rimproverò con gentilezza Tom. "Scusami Tom, ma mi viene abbastanza difficile, come posso esserti utile?" ripeté di nuovo Daniel. "Oggi devi aiutare lei, si chiama Chiara e ha bisogno di un vestito per stasera" e detto questo mi spinse leggermente avanti e io salutai Daniel. "Per una bella ragazza come lei c'è bisogno di un vestito altrettanto bello, seguitemi" enunciò dopo avermi squadrata da cima a fondo. "Lo so, per questo sono venuto da te" ribadì Tom facendomi l'occhiolino. In tutto questo io ero rimasta in silenzio ed ero arrossita in una maniera assurda per i complimenti dei ragazzi. Tom riferì al ragazzo il tipo di vestito che voleva per me, dato che io non avevo idea di come dovessi vestirmi per questo tipo di festa. "Allora... mh no questo no... nemmeno questo... oh no per carità!" mormorava questo ogni volta che vedeva un vestito che potesse starmi bene. Io lo guardavo stranita, insomma chi è che fa così per un vestito. "Tranquilla, fa sempre così, ormai mi sono abituato" pronunciò Tom sottovoce per non farsi sentire e io ridacchiai. Erano passati quindici minuti e ancora un vestito non l'aveva preso, fino a quando... "TROVATO!!" urlò felice come una pasqua. Io guardai il vestito: era corto, poteva arrivare a metà coscia ed era a tema floreale con colore predominante viola, scollatura a V e una cintura larga nera in mezzo.
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You&Me
FanfictionChiara ha 20 anni e come lavoro fa la cameriera in un bar di New York. É fidanzata con Justin, ma presto capirà che è uno stronzo. Quando finalmente se ne accorgerà accanto a lei ci sarà Tom Hiddleston, il suo idolo. Lui la ospiterà a casa sua e pre...